Torino-arbitri, gli episodi non si compensano mai

30.01.2012 08:58 di  Marina Beccuti   vedi letture
Torino-arbitri, gli episodi non si compensano mai
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Continuano ad arrivare alla nostra redazione mail di tifosi esasperati che dicono basta a questi "errori" arbitrali, che ora nessuno si sente più di catalogare come tali, perchè ormai il pensiero va verso la malafede degli organi competenti. Petrachi sabato era indignato per il mancato rigore concesso a Meggiorini, atterrato dal portiere Bressan, che andava oltretutto espulso. Niente, Cervellera dapprima ha dato l'impressione di voler fischiare il penalty, ma poi ci ha ripensato. Questo ha fatto imbufalire Cairo che finora non aveva mai protestato apertamente. Personalmente qualche volta in sala stampa ho chiesto ai giocatori cosa pensavano degli errori arbitrali subiti, tutti finora hanno detto, quasi in coro, che non spetta loro rispondere e che comunque gli episodi alla fine si compensano sempre, lo stesso pensiero espresso sabato da Ventura. E' comprensibile che mister e giocatori non vogliano eccedere nelle polemiche perchè rischierebbero diffide, multe e magari la situazione potrebbe addirittura peggiorare. La classe arbitrale è quasi intoccabile, ma qualcuno ogni tanto "sgarra", come è stato dimostrato durante Calciopoli, dove alcuni arbitri sono stati chiamati in ballo quando dovevano "aggiustare" partite decise dall'alto e non dal campo. E' giusto credere nella loro buonafede quando non si hanno prove effettive che ci sia un complotto contro il Torino, ma se qualcuno pensa che la situazione sia peggiorata dopo il black out di Padova, c'è da dire che questi dubbi nascono ben prima e quanto successo all'Euganeo è stata la "perla" di tutta una situazione difficile da valutare con estrema serenità.

Intanto ancora non si sa da cosa è stato prodotto il black out e ognuno la può pensare a modo suo, anche che la luce sia stata tolta in modo volontario, i cattivi pensieri vengono sempre fuori quando ancora non si conosce la causa dell'incidente. In casi del genere, in passato, si è sempre data la vittoria a tavolino alla squadra ospite, per il Torino invece la legge è stata messa improvvisamente in discussione e la squadra granata è stata costretta a fare molti chilometri per giocare un quarto d'ora di gara, i minuti che mancavano alla chiusura del match quando è stato interrotto per buio. Una partita che andava ripetuta perchè tutto il secondo tempo è stato falsato dalle pessime condizioni di visibilità. Nel recupero tra l'altro non è stato concesso un rigore e l'arbitro ha fischiato prima del dovuto, mentre il Torino era in attacco, alla ricerca del pareggio. Tutto il resto è storia abbastanza recente dove, in quasi ogni partita giocata è stato negato un rigore ai granata. Mentre a Modena è stato espulso Coppola e dato il rigore contro in una situazione simile a quella di Meggiorini, sabato a Varese. A questo punto i casi non si pareggeranno più, a meno che, partendo da martedì contro il Vicenza, al Torino non venga assegnata la massima punizione a favore in ogni partita che manca alla fine del campionato.

Sia chiaro, tutto questo non deve essere un alibi, perchè se il Toro non segna non è colpa degli arbitri, ma qualche punto in più sacrosanto sarebbe arrivato se i falli in area fosse stati sanzionati nel modo giusto. Non vogliamo credere nel complotto, ma il Toro in B dà più lustro ai cadetti, mentre in A toglie più soldi rispetto a squadre come Sassuolo, Padova, Verona, Pescara e così via. Ma il grande bacino d'utenza granata, il sesto in Italia, non può accettare questa situazione, per cui chiediamo a Cairo che protesti nelle sedi giuste e faccia valere il fatto di essere il presidente di un club che merita rispetto e non sia ingannato da qualche gioco di potere, al quale non vogliamo credere, ma il sospetto non ci fa dormire del tutto tranquilli. E di mezzo ci siamo tutti, perchè anche ai media farebbe piacere parlare della A invece della B, con tutto rispetto per la serie inferiore.