Torino, a Brescia con gli spettri del complotto

11.06.2010 15:05 di  Giulia Borletto   vedi letture
Torino, a Brescia con gli spettri del complotto
TUTTOmercatoWEB.com
© foto di Image Photo Agency

Mancano 48 ore al fatidico match di domenica. 48 ore dividono Brescia e Torino dall'ultimissima gara dell'anno. Per un mese poi il rompete le righe permetterà alle due rose di rifiatare e lasciarsi alle spalle, nel bene e nel male, questi 10 mesi. E' successo di tutto a Torino. Cambi di panchina, cambi societari, rivoluzioni nello spogliatoio. Poi ancora ritiri punitivi, intimidazioni e minacce da parte di tifosi troppo stanchi per ragionare. Poi la rinascita e la rincorsa. Per 5 mesi si è cercato di mettere una pezza ad una stagione che non doveva andare cosi, ma che il destino ha voluto mettere tutta in salita con inserita solo la prima. A 48 ore dalla sfida conclusiva, il Toro si trova a dover fare i conti con qualcosa che non si sarebbe mai immaginato. L'imputato numero uno è lo stesso Brescia, reo di antisportività e di tanta, troppa cattiveria in campo. La presunta bestemmia recitata da Bianchi sembra quasi una barzelletta. Se si guardano bene le immagini, si capisce che Rolando si trova a mezzo metro dal quarto uomo e che, proprio prima di essere medicato e poco prima di aprire la bocca per emettere quella maledetta presunta frase, guarda negli occhi Morganti a bordo campo e gli urla: "Guardami!" indicando il labbro sanguinate, appena spaccatogli da Mareco. Solo uno stolto avrebbe pronunciato quindi una frase che, secondo il nuovo regolamento è punita con la squalifica immediata per la gara successiva. Secondo la disciplinare, uno come Bianchi, simbolo e cuore di una squadra che quest'anno ne ha viste di cotte e di crude, sarebbe capace di rovinare una stagione da incorniciare, con una frase così? Non credo.

Ieri durante la tramissione "Toro Amore Mio" condotta da Fabrizio Turco, l'ospite in studio Beppe Gandolfo, tifoso granata doc, ci apre menti e prospettive di un finale playoff all'insegna dello scetticismo. Il giornalista di Mediaset ricorda in breve, quello che negli ultimi anni è successo tra A e B. Ricorda come l'anno in cui il Torino vinse i playoff tra mille recriminazioni contro il Mantova e salì nella massima Serie fosse l'anno del centenario e in tanti parlarono di favoritismi. Ricorda come l'anno scorso il Bologna sia stato favorito fino alla fine per non retrocedere e casualmente il 2009 era anche lì l'anno del centenario. Ricorda infine e questo è il fatto più scioccante, di come il 2011 sarà l'anno del centesimo compleanno del Brescia. Ora, senza essere mailziosi o accusati del solito vittimismo, pensare che effettivamente qualcosa di poco chiaro sotto ci sia, non è poi così sbagliato. Cairo ieri in conferenza si è detto fiducioso nell'operato di arbitri e alti vertici, ma una cosa è certa: non fiinisce e non finirà qui.