Su Djidji, Juric aveva ragione. Ora la difesa è blindata

Il decimo clean sheet stagionale è figlio di tanti fattori, uno di questi è certamente rappresentato dal franco-ivoriano Koffi Djidji, su cui il tecnico Ivan Juric ha sempre creduto, sin dall'inizio. Tornato sotto la Mole dopo il prestito non particolarmente fortunato al Crotone, Djidji, rientrato ma con un piede già in partenza verso il miglior offerente, si è imposto fin da subito e lo scorso campionato, con trentaquattro presenze, ha pure toccato, a trent'anni, il suo record di partite in un solo campionato. Quest'anno riparte dall'infortunio, che ha costretto il tecnico croato a diverse soluzioni, in ultimo l'utilizzo fuori ruolo di Tameze, autore di buone prova ma anche di un paio di errori determinanti dovuto alla poca dimestichezza nella mansione.
Ora il rientro da titolare e, statistiche alla mano, due partite su due senza subire reti, e senza sbavature. Sull'importanza del difensore prelevato nel 2018 dal Nantes, aveva evidentemente ragione Juric.
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