Squadra vincente non si cambia oppure si per battere il Genoa?

La squalifica di D’Ambrosio apre il ballottaggio fra Pasquale e Masiello. Ventura dovrà scegliere se continuare a giocare con il trequartista oppure no e se tenere sempre Cerci largo a destra o accentrarlo nel ruolo di punta.
28.11.2013 11:58 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin per TorinoGranata.it
Squadra vincente non si cambia oppure si per battere il Genoa?
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Sorprendere l’avversario per metterlo in difficoltà in modo da avere la meglio: ogni allenatore vorrebbe farlo per provare a garantirsi così la vittoria. Se si seguisse questa teoria allora il Torino non dovrebbe riproporre il 3-4-1-2 che gli ha permesso di battere il Catania, ma se invece si dà retta al detto squadra vincente non si cambia allora sarebbe meglio che Ventura riproponesse l’undici che si è imposto per quattro a uno con i siciliani. Sicuramente sul terreno di Marassi non si vedrà D’Ambrosio che deve scontare un turno di squalifica per somma d’ammonizioni, quindi almeno un giocatore dovrà per forza di cose essere cambiato. Con Pasquale in campo cambierebbe sì la persona, ma non il modulo, mentre se Ventura scegliesse Masiello, poiché l’ex barese ha caratteristiche più da difensore che da centrocampista, una piccola variazione tattica ci sarebbe.

 

Certo che affrontare il Genoa con il 3-4-1-2 non stupirebbe Gasperini che in questi giorni avrà sicuramente ideato qualche contromossa per frenare Cerci e Immobile e anche El Kaddouri. Pur mettendo in campo Barreto al posto del belga-marocchino la musica non cambierebbe di molto. Ventura quindi potrebbe rispolverare il 4-2-4, però senza D’Ambrosio a scorazzare sulla fascia sinistra in modo da essere il corrispettivo di Cerci sulla destra proponendo quindi Pasquale o El Kaddouri, più difficilmente Farnerud per caratteristiche tecniche, non garantirebbe la stessa spinta e in più si perderebbe l’imprevedibilità data dal trequartista. Una via di mezzo potrebbe essere il 3-5-2 però con una sorta di rombo a centrocampo che di fatto diverrebbe un 3-1-3-1-2: Vives davanti alla difesa a fare da raccordo fra il reparto arretrato e il centrocampo e El Kaddouri o Barreto più avanzato rispetto alla linea dei mediani che potrebbe essere composta da Basha, e due fra Gazzi, Brighi, Farnerud e Bellomo. In attacco quindi Cerci e Immobile, però questa soluzione non sfrutterebbe appieno Cerci che quando è posizionato da esterno è quasi impossibile fermarlo, ma forse gli permetterebbe di arrivare più facilmente al tiro finale e quindi al gol. Quante possibili soluzioni e quanti dubbi.

 

Il Genoa ha subito quindici gol e ha la quinta difesa del campionato con Fiorentina e Udinese, mentre fa più fatica a segnare infatti le quattordici reti realizzate lo collocano al tredicesimo posto con Atalanta e Sampdoria, mentre il Torino con l’assoluta parità, ventidue, fra gol fatti e incassati ha il sesto attacco, come il Verona, e la sedicesima difesa. In classifica i rossoblu precedono di tre punti i granata, diciotto a quindici, e poiché la graduatoria è alquanto corta nessuna delle due squadre può concedersi il lusso di lasciare per strada punti, in palio per il Genoa c’è la permanenza a ridosso delle prime e per il Torino il ritornare nella parte sinistra della classifica. Chi tra Ventura e Gasperini riuscirà a sorprendere l’avversario mettendolo in difficoltà e impedendogli di sviluppare il proprio gioco avrà fatto già un passo nella direzione giusta e probabilmente alla fine della partita si troverà con qualche punto in tasca.
Chiaramente per entrambi l’obiettivo sono i tre punti perché, come insegna la Roma, anche se non si perde e si vince tanto, dieci gare, bastano poi tre per pareggi per vedersi scavalcare dalla Juventus che ha sì perso un match però ne ha vinti uno di più e pareggiato solo uno. Torino e Genoa quindi devono puntare alla vittoria, poiché il pareggio, che non fa male a nessuno e in certi casi è utilissimo perché garantisce la permanenza in serie A come accadde nella terz’ultima gara dello scorso campionato, sabato sera sarebbe ben poco utile, soprattutto per il Torino che ha un margine di sei punti da Chievo e Catania appaiati all’ultimo posto.