Spazzati via i possibili alibi ora i giocatori del Torino possono svoltare

Mazzarri riparte da zero e punta sull’attenzione per far passare il periodo che non è come tutti vorrebbero che fosse.
26.10.2019 21:00 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin
Spazzati via i possibili alibi ora i giocatori del Torino possono svoltare
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Il Torino si trova a un bivio o svolta oppure l’inizio di campionato, decisamente al di sotto delle aspettative, prosegue con questo andazzo e la stagione diventa mediocre, anonima e tendente all’imboccare una strada che può far ritornare la squadra a piazzarsi nella seconda parte della classifica. E’ in questi momenti di difficoltà che la situazione va presa in mano e oggi Mazzarri in conferenza stampa sembra proprio che abbia adottato questa strategia: ha parlato chiaro e, forse, così ha tolto anche pubblicamente possibili alibi per i giocatori che a questo punto possono svoltare singolarmente, la maggior parte di loro lo deve fare, e di conseguenza collettivamente.

Gli undici che scenderanno in campo domani pomeriggio per affrontare il Cagliari saranno frutto di scelte precise del mister. I giocatori lo sanno e sanno anche che la cosa è stata resa pubblica, infatti, Mazzarri, rispondendo alla domanda se aveva già in testa chi schierare con la certezza che con determinazione e convinzione sia affrontata da subito la gara e portata avanti senza dover rincorrere dopo essere andati in svantaggio e vista la condizione fisica dei giocatori, l’avversario e come vuole che sia condotta la partita, ha detto: “Per la prima volta in settimana ho avuto a disposizione al squadra al completo e i giocatori hanno lavorato seguendo le cadenze della settimana tipo. Nei tre giorni forti, martedì, mercoledì e giovedì, dove si è lavorato con intensità è chiaro che non si sia potuta ritrovare la condizione totale, però, sono serviti per poter ripartire da zero senza considerare come avevo fatto in precedenza, visto che non avevo risconti dai dati poiché i giocatori disputavano una partita e poi andavano via dieci giorni con le Nazionali e allora in quelle occasioni dovevo fidarmi delle partite precedenti. Per la partita con il Cagliari, invece, mi fiderò di quello che ho visto durante la settimana e deciderò chi far giocare in base alla mia valutazione sul momento particolare della squadra, che non è al top e per tutte le altre cose che si sono dette e che non sono marginali e fanno sì che la squadra non sia brillante, cosa che ricerchiamo prima di tutto. Quindi, in settimana ho preso indicazioni per cercare di mettere in campo i migliori undici dal punto di vista fisico e mentale in modo che giochino i più freschi e i più lucidi e poi farò entrare i tre che, sempre in quest’ottica, mi daranno garanzie. E se metteremo in campo nei momenti particolari e anche nei momenti difficili della partita quel qualche cosa in più d’attenzione penso che si possa far passare questo periodo che non è come tutti vorremmo. Essendo il calcio fatto anche spesso di episodi che, però, con questo tipo di mentalità e di atteggiamento, prendendo coscienza della propria condizione del momento, si possono gestire. Quando, soprattutto in casa, dico che se tutto l’ambiente ci dà una mano, come ha fatto finora e non a caso prima dell’ultima partita  sapevamo che il Torino da un anno è una delle squadre con il miglior rendimento, vuole dire che quel connubio che c’è stato finora, tifosi, squadra, mondo granata, deve continuare ad esserci fino all’ultimo secondo della partita perché è quello che ha pagato l’anno scorso facendoci fare il record di punti. Gli avversari: fuori. Sono quelli che arriveranno domani cercando di vincere qua, gli avversari sono quelli delle altre squadre. Vorrei che tutti insieme quelli che vogliono bene alla squadra quando le cose vanno male, come sono andate in certi casi quest’anno, soffrissero come soffre l’allenatore, che è il primo tifoso perché soffre più di tutti, però, quando c’è da lottare vorrei che stessimo tutti insieme e ci dessimo una mano. Questo è il senso di ciò che voglio dire in generale, ma che, secondo me, in queste situazioni è la cosa più importante da fare e da sottolineare”.

Mazzarri ha tolto qualsiasi possibile alibi ai giocatori e si è assunto la piena responsabilità delle scelte che farà nella consapevolezza delle difficoltà esistenti e ha anche chiesto aiuto a tutto l’ambiente in modo che la squadra in campo si stenta supportata. A questo punto è evidente che l’atteggiamento con il quale la squadra scenderà in campo domani pomeriggio dipenderà solo dai giocatori. Di fronte avranno il Cagliari, che è la squadra rivelazione del campionato ma non l’avversario più forte o tra i più forti, per cui gestire la partita dal primo istante all’ultimo è alla portata. Tutto ciò che avverrà in campo sarà determinato dall’agire dei giocatori e chi sarà fuori dal campo vedrà e valuterà di conseguenza come si comporteranno. Se poi, invece, il problema è nel rapporto che i giocatori hanno con l’allenatore allora si prendano la responsabilità di andarne  a parlare con il presidente, ma comunque in campo si comportino da professionisti dando il massimo come qualsiasi lavoratore è tenuto a fare. Se non ci sarà con il Cagliari la svolta allora con Lazio e Juventus sarà veramente dura.