Solo con un progetto serio e subito attuato il Torino riuscirà a trattenere i suoi big

14.03.2020 11:00 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin
Urbano Cairo
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Urbano Cairo
© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Il campionato è stato fermato dal Coronavirus e dovrebbe riprendere il 3 aprile, ma il calciomercato impazza, anche se ufficialmente è chiuso perché è questo il periodo in cui si pianifica il futuro e s’impostano le strategie di mercato. E anche il Torino non può sottrarsi a questa legge non scritta. E’ vero che è fra le squadre che lottano per non retrocedere e questo complica la pianificazione del futuro, ma nelle stanze granata dei bottoni non possono pensare di congelare tutto fino a quando non si conoscerà la classifica finale, anche perché se, come sembra, l’Uefa alla fine farà slittare l’Europeo al 2021 il termine del campionato potrà essere posticipato e visto che a luglio inizia di solito il calciomercato tra la fine del torneo e il momento delle trattative ufficiali non ci sarà tanto tempo.

Il Torino si trova di fronte a due punti interrogativi: non sa se si salverà e se continuerà con Moreno Longo come allenatore. E’ soprattutto il primo punto interrogativo che farà la differenza sul trattenere i big in particolare Sirigu e Belotti, che Longo vorrebbe assolutamente avere se dovesse continuare a essere l’allenatore del Torino, ma anche qualsiasi altro allenatore li vorrebbe. Magari altri giocatori potrebbero anche essere ceduti se rimpiazzati adeguatamente, ma loro due sono incedibili.
E’ certo, però, che in caso di retrocessione tutti i big e non solo chiederebbero di essere ceduti e la società avrebbe ben poco da fare e impuntarsi facendo leva sui contratti in essere sarebbe solo controproducente perché è impensabile avere una squadra di scontenti. Ma anche nel caso di permanenza in Serie A solo a fronte di un programma di rilancio serio e con tempistiche velocissime metterebbe il Torino al riparo dalla fuga dei big.

Le tempistiche velocissime rappresentano il nodo cruciale perché a parole si può prospettare qualunque cosa, ma sono i fatti che fanno la differenza. Cairo e Bava possono andare a prospettare qualsiasi cosa a Belotti, Sirigu & company e magari potrebbero anche ottenere un assenso di massima a restare, ma se poi quando il mercato aprirà i battenti non inizieranno subito a prendere i giocatori utili a rinforzare la rosa e andrà in scena il solito tira e molla e poco alla volta gli obiettivi di mercato si accaseranno altrove allora è sicuro che i consensi di massima diventeranno esplicite richieste di cessione.
Al Torino tirare la corda non è più possibile perché è stato fatto troppe volte: il rilancio deve esserci e dovrà partire da fatti immediati e non dalle parole.