Solo con un buon attacco si conquista il 5° posto e si va in Europa

Per accedere all’Europa League servono non meno di sessanta punti e almeno altrettanti gol, stando attenti a subirne abbastanza pochi in modo che la differenza reti sia ampiamente positiva.
13.08.2015 13:58 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin per TorinoGranata.it
Solo con un buon attacco si conquista il 5° posto e si va in Europa
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© foto di Federico Gaetano

I numeri possono essere amati o odiati, però hanno sempre un fondo di verità che non dipende dalle opinioni o dalle interpretazioni, ma dalla realtà. Se il Torino vuole dare continuità alla crescita e migliorare deve puntare con decisione al quinto posto che garantisce l’accesso all’Europa League senza passare dai preliminari, per farlo deve segnare ed avere una differenza reti positiva e in doppia cifra. Per la competizione europea c’è anche la strada della Coppa Italia, però bisogna vincerla, e poi rimane sempre l’accesso dalla “porta secondaria”: qualora la vincitrice della Coppa Italia ottenga in campionato un piazzamento valido per la partecipazione alla Champions League, la quinta classificata accederà direttamente alla fase a gironi dell’Europa League, mentre la sesta parteciperà al terzo turno preliminare della seconda competizione europea.

Ripassati i termini del regolamento, meglio tornare al punto centrale del discorso ovvero i gol, che nel calcio sono sempre garanzia assoluta di successo. Analizzando le ultime cinque stagioni si nota che occorre segnare almeno 55 reti e avere una differenza fra i gol fatti e quelli subiti in doppia cifra e conquistare 60 punti per andare in Europa e il Torino solo una volta riuscì ad avvicinare questi numeri (non va dimenticato che per due stagioni non giocò in serie A), guarda caso l’anno che partecipò all’Europa League, anche se ci fu la concomitante defaillance burocratico-economica del Parma.

Stagione 2014-2015: il Napoli arrivò quinto con 63 punti, fece 70 gol (terzo attacco del campionato), subì 54 reti (dodicesima difesa) e la differenza reti fu di + 16 (terza miglior differenza reti).
Stagione 2013-2014: fu l’Inter ad arrivare quinta con 60 punti, segnò 62 gol (quinto attacco, come quello del Verona che arrivò decimo) e ne incassò 39 (quarta difesa, come quella del Napoli che arrivò terzo) per una differenza di + 23 (quarta del torneo).
Stagione 2012-2013: l’Udinese si piazzò quinta con 66 punti frutto di 59 gol fatti (sesto attacco) e 45 incassati (sesta difesa), con una differenza di + 14 (sesta in assoluto).
Stagione 2011-2012: il Napoli arrivò quinto con 61 punti segnando 66 gol (terzo attacco), subendo 46 reti (nona difesa, come quella del Cagliari che si piazzò al quindicesimo posto) e con una differenza di +20 (terza del campionato).
Stagione 2010-2011: la Lazio finì al quinto posto alla pari con l’Udinese (quarta) con 66 punti, per i biancocelesti 55 gol realizzati (ottavo attacco) e 39 presi (terza difesa, come quella del Napoli che arrivò terzo) con una differenza di + 16 (quinta miglior differenza reti), mentre per i friulani le reti segnate furono 65 (terzo attacco) e quelle incassate 43 (sesta difesa) con una differenza di + 22 (terza in assoluto).
Nelle stesse stagioni il Torino arrivò nono (2014-2015) con 54 punti con 48 gol fatti (dodicesimo attacco, come quelli della Sampdoria settima e del Cagliari diciottesimo) e 45 subiti (sesta difesa) ed una differenza di + 3 (decima del campionato). Settimo (2013-2014) con 57 punti frutto di 58 gol realizzati (ottavo attacco, come quello del Parma piazzatosi sesto) e 48 reti incassate (settima difesa) con una differenza di + 10 (settima del campionato). Sedicesimo (2012-2013) con 39 punti derivanti da 46 gol segnati (undicesimo attacco, come quello del Bologna che si classificò tredicesimo) e 55 subiti (quattordicesima difesa, come quella del Cagliari che arrivò undicesimo) per una differenza di – 9 (tredicesima in assoluto). Mentre nelle due stagioni precedenti (2011-2012 e 2010-2011) i granata erano in serie B.

Quagliarella, Maxi Lopez, Martinez, Amauri e molto probabilmente Belotti dovranno darsi da fare. Già Belotti perché è lui l’attaccante che dovrebbe diventare un giocatore del Torino nella prossima settimana quando la trattativa con il Palermo entrerà nel vivo, salvo ovviamente chiusure sulle cifre di una delle due società, non c’è invece problema tra il club granata e il giocatore che, secondo i bene informati, hanno già raggiunto un accordo di massima. Segnare non meno di cinquantacinque gol, meglio più di sessanta, sempre senza incassarne troppi in modo che la differenza reti sia ampiamente positiva, non è facile, ma neanche impossibile. Quagliarella e Maxi Lopez dovrebbero farne diciamo trentacinque e Martinez, Amauri e Belotti, o chi per lui, non meno di quindici e per incrementare a sufficienza il bottino altre dieci-quindici reti toccherebbero a centrocampisti e difensori. Numeri di questo tipo nel Torino non si sono ancora visti, ma solo così si conquista l’accesso all’Europa.