Sirigu non è la prima volta che cadi, sai come rialzarti: fallo!
Ci sono alti e bassi nella vita di tutti, figuriamoci poi in quella degli atleti se poi si è un calciatore e in particolare un portiere finire alla gogna quando si commettono degli errori è ancora più facile poiché sono ancor più evidenti gli sbagli in quanto coincidono con gol subiti dalla propria squadra. E lo sa bene Salvatore Sirigu che è passato dall’essere il SalvaToro dello scorso campionato, con parate che nello sbando generale degli altri compagni permettevano di evitare guai e passivi peggiori, ad essere additato come concausa, per non dire in alcuni casi quasi causa principale, dei mali di questa stagione. Le critiche ci stanno, ma sono allo stesso tempo un po’ eccessive.
Non ci sono dubbi che il portiere del Torino non stia attraversando un periodo brillante, gli capita di subire gol sul suo palo, di non essere impeccabile nell’area piccola, di essere incerto in qualche uscita, di non riuscire a impedire agli avversari di segnare con parate come quelle che l’anno scorso sapevano di miracoloso. Ma al netto di tutto ciò e ricordando che da tredici mesi la fase difensiva del Torino è un disastro, non può essersi “imbrocchito” nel giro di così poco tempo. E non è neppure così vecchio, ha compiuto 34 anni lo scorso 12 gennaio, da far pensare che ormai la sua carriera sia avviata sul viale del tramonto. Per un portiere in particolar modo 34 anni, soprattutto oggi, non sono un’età da pensionamento.
In estate le voci di un addio e forse anche l’idea di andare via dal Torino possono averlo disturbato, accadde anche a Belotti nel 2017 quando il forte interessamento del Milan lo mandò in crisi. E non è la prima volta che in carriera Sirigu deve affrontare un momento difficile, infatti, quand’era al Paris Saint Germain nella stagione 2015-2016 con l’arrivo di Kevin Trapp fu relegato al ruolo di secondo portiere dall’allenatore Laurent Blanc e l’anno successivo andò in prestito in Spagna prima al Siviglia e poi nella seconda parte del campionato all’Osasuna e sembrava proprio che la sua carriera avesse imboccato la china discendente, ma l’approdo a Torino nell’estate del 2017 lo fece ritornare su alti livelli che gli permisero di tornare in Nazionale. Non ha un carattere facile Sirigu, è chiuso e un po’ irascibile, ma come ha saputo riprendersi in passato può farlo adesso per il bene suo e del Torino. Mister Davide Nicola lo ha pubblicamente difeso dopo i tre gol subiti dall’Atalanta sabato, non senza responsabilità sue soprattutto i primi due, e ha detto di avere fiducia in lui: “Per me Salvatore è un grande portiere e mi dà fiducia, poi la fase difensiva è interpretata da tutta la squadra e i gol sono frutto di 5-6 decisioni errate di tutti”.
Adesso sta in Sirigu trovare la forza per riprendersi e tornare ad essere la saracinesca del Torino.