Si può devolvere il due per mille al Museo del Toro
Una croce, le cifre del codice fiscale e una firma, pochi secondi di tempo per fare tanto a costo zero. Da quest’anno è possibile devolvere il due per mille al Museo del Grande Torino e della Leggenda Granata. La dichiarazione dei redditi è un obbligo sicuramente poco piacevole, ma doveroso e se facendola si riesce a dare contribuendo così al sostentamento della cultura e alla diffusione della storia della propria fede calcistica diventa un’operazione, almeno in parte, gratificante. Il Museo del Toro è nato grazie ai tifosi che sono andati a raccogliere anche nella spazzatura cimeli che appartenevano allo loro identità, non ci sono stati magnati che per assecondare la mania d’apparire o per tornaconto hanno sborsato soldi per creare, come da definizione dell’enciclopedia Treccani, “un’istituzione permanente, senza scopo di lucro, al servizio della società e del suo sviluppo. È aperto al pubblico e compie ricerche che riguardano testimonianze materiali dell’umanità e del suo ambiente: le acquisisce, le conserva, le comunica e, soprattutto, le espone a fini di studio, educativi e diletto”.
Dare il due per mille al Museo del Toro vuole dire devolvere il due per mille dell’Irpef all’Associazione Memoria Storica Granata che cura il Museo con i suoi volontari che prestano la loro opera gratuitamente e senza fini di lucro. Attraverso la dichiarazione dei redditi mettendo un’ics nell’apposito spazio del due per mille, scrivendo il codice fiscale dell’Associazione 97564750012 e mettendo la propria firma si devolve la cifra del due per mille. In pratica vuol dire che se si ha un’imposta a debito e già trattenuta sullo stipendio o sulla pensione, ad esempio, di mille il due per mille di quei soldi vengono dati dallo Stato al Museo del Grande Torino e della Leggenda Granata. Senza nulla aggiungere alle tasse che si pagano lo Stato destina il due per mille di ciò che comunque si sarebbe dovuto pagare come imposta sui redditi, trattenuti alla fonte o pagati tramite il modello Unico, alla cultura e nello specifico al Museo del Toro. E’ come dire allo Stato che dei mille euro che ha incassato con le tasse che il contribuente ha pagato due euro devono essere dati al Museo. Il concetto è lo stesso del cinque per mille che è possibile devolvere agli enti che svolgono attività socialmente rilevanti, ad esempio non profit, ricerca scientifica, oppure l’otto per mille che va allo Stato e alle confessioni religiose che hanno stipulato un’intesa.
Il Museo del Toro con i soldi che riceverà dallo Stato tramite il due per mille migliorerà gli allestimenti museali permanenti e allestirà le nuove mostre tematiche temporanee che vengono fatte ogni due mesi e che sono visibili gratuitamente dal pubblico, mentre, invece, si paga 5 euro per visitare il Museo e l’intero prezzo del biglietto va alla città di Grugliasco che lo ospita nella Villa Claretta Assandri in via G.B. La Salle 87. Infatti, il Museo si sostenta tramite le iniziative che periodicamente organizza, il merchandising che è venduto nel proprio store e grazie alla generosità dei soci. Ma, soprattutto, la cifra che il Museo del Toro riceverà tramite il due per mille sarà accantonata per allestire il nuovo Museo nel quasi rinato impianto del mitico Stadio Filadelfia, che ospitò le leggendarie gesta del Grande Torino.