Si chiude un 2021 a due facce per il Torino con prospettive per il 2022 se Cairo seguirà le indicazioni di Juric

31.12.2021 11:00 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin
Esultanza Torino
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Dalla salvezza raggiunta grazie al grande impegno di Davide Nicola che ha portato al pareggio con la Lazio nella gara recuperata prima dell’ultima giornata all’attuale 11° posto frutto del grande lavoro di Ivan Juric passando per l’ultimo posto in classifica raggiunto durante la sfortunata gestione di Marco Giampaolo. Un 2021 a due facce per il Torino che si affaccia al 2022 con prospettive quanto ancora più rosee lo dirà il mercato di gennaio e poi quello estivo. Molto dipenderà da Urbano Cairo perché ciò che può fare Juric lo si è visto nel girone d’andata e ore per andare oltre serve appunto che il presidente dia mandato e soldi al direttore tecnico Davide Vagnati affinché segua le indicazioni del mister e porti i giocatori che servono e al contempo ceda quelli che non rientrano nei piani tecnici.

I tempi sono difficili tra un’economia che non è florida, anzi, con prezzi, a iniziare da quelli delle materie prime e dei generi di prima necessità, che si alzano e salari della maggior parte delle persone  che se va bene restano  uguali  e il Covid che impazza, senza che dopo due anni si veda la fine della pandemia visto che neppure nell’antichità, senza cure mediche e conoscenze scientifiche, le epidemie duravano così a lungo e colpivano contemporaneamente tutto il mondo, ma nonostante tutto questo il Torino ha la possibilità di migliorare. Una possibilità che va colta e che indubbiamente comporta sacrifici finanziari da parte di Cairo. Ma ciò che esce oggi dalle casse societarie ha più che buone possibilità di rientrare domani e se la squadra si collocasse in pianta stabile non solo nella parte sinistra della classifica, ma facesse quell’ulteriore passo in avanti per accedere alle competizioni Europee non si tratterebbe solo di una possibilità, ma si trasformerebbe in una realtà.

Non si comprende perché il Torino non possa fare come sta facendo la Fiorentina o come ha già fatto l’Atalanta, anche perché il patron granata non è un imprenditore inferiore ai Percassi o a Rocco Commisso e allora che cosa aspetta Cairo a portare ai livelli almeno della Viola il Toro? Ne ha avuto la possibilità da quando nel 2005 diventò il presidente del glorioso club granata e ancora oggi può farlo, ma deve volerlo. Ha scelto Juric e di questo gli va dato atto e merito, però adesso deve assecondarlo tanto più che il mister non pretende chissà quali top player, ma giocatori fisicamente integri e che abbiano culto del lavoro e fame di vittorie. Vagnati è un direttore emergente e se dotato di budget può riuscire a trovare i giocatori che servono a completare un organico che parola di Juric “Si sta comportando più che bene”, ma lo stesso allenatore ha anche detto “Ci manca un po’ di tutto per alzare il livello”. Ecco appunto.

Che il 2022 sia completamente diverso dagli anni precedenti e che vada nella direzione giusta per il Toro e per tutti noi.