Se non ci sono ancora acquisti che almeno il Torino sfoltisca la rosa

A parte Carlão e Avelar già piazzati altrove ci sono molti giocatori che non rientrano nei piani tecnici di Mazzarri.
27.06.2018 11:06 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin
Se non ci sono ancora acquisti che almeno il Torino sfoltisca la rosa
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Tra chi rientra dal prestito e non rimarrà alle dipendenze di Mazzarri e chi non fa parte dei piani tecnici, anche per le caratteristiche dei giocatori che servono per il 3-5-2, il Torino ha tanti giocatori da cedere o in via definitiva o temporaneamente. Ajeti, Aramu, Boyé, De Luca, Gustafson, Parigini, tanto per fare alcuni nomi di chi era andato altrove per avere la possibilità di giocare di più, e Acquah, Barreca, Niang, Obi, Valdifiori, che pur facendo parte dell’attuale rosa, chi per un motivo chi per un altro, non sono ritenuti indispensabili al progetto futuro. Poi ci sono i casi particolari, calciatori che avrebbero bisogno di giocare di più per crescere ulteriormente, ma che sono bloccati poiché se dal mercato non arrivano i dovuti rinforzi o il Torino non riuscirà a piazzarli al meglio finiranno per rimanere, Milinkovic-Savic, Berenguer, Bonifazi, Lyanco (dipenderà dalle condizioni fisiche e da quando riuscirà a recuperare appieno dall’intervento chirurgico al piede). Ci sono anche due giovani che Mazzarri testerà in ritiro Edera, fresco di rinnovo di contratto e che il mister già conosce bene però va capito se in base anche a chi resterà o arriverà sarà opportuno tenerlo o darlo in prestito, e Lukic di ritorno dal prestito al Levante. Infine, ma ovviamente non ultimi, i big che in ogni momento possono essere oggetto di assalto da parte di altri club, Belotti, Baselli, N’Koulou e Sirigu, o che possono essere ceduti poiché non sono del tutto funzionali al 3-5-2, Falque e Ljajic. E’ vero che il Torino ha ridato in prestito Carlão e Avelar è tornato in Brasile, ma questa è una goccia nel mare dei giocatori da sfoltire.

Lo scenario è molto complesso perché da una parte c’è, o ci dovrebbe essere, l’obbligo di consegnare a Mazzarri una rosa funzionale alla sua idea di gioco e dall’altra la volontà, anche opportunistica, di non cedere i migliori giocatori salvo che non ne arrivino di altrettanto importanti, sarebbe maglio anche di più per puntare con decisione oltre la metà classifica. Il Torino sta inseguendo con maggiore o minore decisone molti giocatori, su tutti Peres e Verissimo ormai tormentoni e telenovele quasi incredibili, ma finora non ha concluso nessun affare. Essendo a fine giugno con il mercato che inizierà ufficialmente il primo luglio  fino a un certo punto è comprensibile, non è mai facile per nessuno operare in sede di calciomercato soprattutto se non è messo a disposizione un budget considerevole e si ha un tetto ben preciso per gli ingaggi, non più di 1,5 milioni come base più eventuali bonus senza che complessivamente si superino i 2 netti. Ma nonostante le difficoltà oggettive delle trattative un po’ più di decisione nelle trattative sarebbe auspicabile stante l’utile di 37,2 milioni nelle casse societarie. Soprattutto è difficile comprendere perché non si sia ancora sfoltita la rosa dei giocatori che non rientrano nei piani di Mazzarri. Per carità magari qualche calciatore ha poco mercato, ma per altri basterebbe non chiedere cifre adeguate al valore senza voler a tutti i costi guadagnarci per riuscire a collocarli definitivamente altrove. Il rischio in questi casi è che alla fine in rosa rimangano giocatori non funzionali al progetto tecnico che finiscono per impedire nuovi arrivi, sarebbe un vero peccato soprattutto se poi al termine della stagione un’altra volta l’Europa sfumasse.