Scivolone al terzo posto dei granata che pareggiano con il Varese

Il Torino spreca un paio di occasioni per andare in vantaggio. Negato un rigore per l'atterramento in area di Meggiorini. Buona la prima di Benussi, discreta l'intesa fra Antenucci e Meggiorini. Lunedì è atteso l'arrivo di Pasquato.
28.01.2012 18:40 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin per TorinoGranata.it
Scivolone al terzo posto dei granata che pareggiano con il Varese
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Almeno due occasioni sciupate nel primo tempo, più un rigore non dato con mancata espulsione del portiere avversario e il campo reso pesante dalla neve sono i motivi che hanno determinato la perdita del primo posto in classifica per il Torino, sopravanzato dal Sassuolo che ha battuto due a zero il Verona e dal Pescara che nell’anticipo di ieri sera si era imposto tre a uno sul Modena. Unica consolazione mancano ancora diciotto giornate alla fine del campionato e ci sono in palio ancora cinquantaquattro punti; con umiltà, determinazione e impegno la serie A rimane alla portata a patto che il trend dei piccoli passi, che ha caratterizzato il Torino nell’ultimo periodo, venga interrotto già martedì sera nel turno infrasettimanale con il Vicenza, che oggi ha pareggiato con l’Ascoli.

Varese-Torino non è stata una bella partita, sicuramente in parte condizionata dal campo di gioco che già normalmente non è un gran che e a causa della nevicata - che nel secondo tempo ha completamente imbiancato il terreno di gioco costringendo l’arbitro al quarantatreesimo a cambiare il pallone sostituendo quello bianco con uno giallo - era indubbiamente pesante. Ma questo non può e non deve essere un alibi per il Torino come non deve esserlo il mancato rigore al nono minuto per l’atterramento in area di Meggiorini ad opera di Bressan, che andava per giunta espulso. Non ci sono alibi per il Torino perché poteva vincere la gara in quanto ha avuto, tutte nel primo tempo, due occasioni nitide per andare in vantaggio ed un’altra meno, a fronte di un’unica possibilità del Varese. Al diciottesimo Antenucci in dribbling salta il suo diretto avversario e prova la conclusione sul secondo palo, ma la sfera esce di pochissimo a lato. Undici minuti dopo Surraco a ridosso dell’area piccola si trova a tu per tu con  Bressan e anziché concludere passa la palla all’accorrente Meggiorini che, sbilanciato e in parte pressato da tre difensori del Varese, colpisce male tirando alto. A un minuto dalla fine della prima frazione di gioco Vives riparte in velocità e scodella in mezzo all’area il pallone per Antenucci che prova la girata, ma viene anticipato all’ultimo da Pucino. L’occasione per il Varese di segnare arriva all’undicesimo della ripresa quando Zecchin riceve e controlla la palla e da una notevole distanza prova il pallonetto vedendo Benussi un po’ fuori dai pali, ma la traiettoria della sfera si abbassa dopo aver superato la traversa. Per la cronaca Benussi ha compiuto anche tre parate senza però correre pericoli: una al ventiduesimo del primo tempo su un tiro da fuori area, un’altra al quinto della ripresa su tiro di De Luca parato in due tempi e l’ultima al trentacinquesimo su un tentativo di rovesciata di Terlizzi che si coordina bene, ma imprime poca forza alla palla. Pregevole, e dimostra la personalità del nuovo portiere granata, l’anticipo in scivolata di un contropiede del Varese a centrocampo, avvenuto due minuti prima del tentativo del tiro in porta di Terlizzi.

Già discreta l’intesa fra Antenucci e Meggiorini schierati da Ventura dall’inizio ed è in lieve crescita Surraco che ha fatto vedere alcuni spunti interessanti, ma deve ancora migliorare soprattutto nella parte conclusiva dell’azione. Permane la difficoltà dei granata a centrocampo, che in parecchie occasioni si trovano in inferiorità numerica anche perché ormai gli avversari hanno preso le misure alla squadra allenata da Ventura e marcano a uomo Iori e Antenucci, ovvero coloro che più di tutti portano palla e sono i giocatori granata più in forma. Stevanovic posizionato a sinistra, quando divide con Surraco il compito di presidiare le fasce, rende un po’ meno che a destra.

Lo scivolone del Torino dalla vetta al terzo posto pressato alle spalle a tre lunghezze dal Padova, vincente sul Cittadella, e dal Verona indubbiamente toglie un po’ di quella tranquillità che vi era fino a qualche settimana fa. Nulla è compromesso, ma nel giro di due settimane si è passati prima dall’essere solitari in cima alla classifica poi dall’esserlo in coabitazione con il Sassuolo ed infine a vedersi sopravanzati da ben due formazioni, se fosse finito il campionato: dalla A diretta a dover disputare i playoff. Fasciarsi la testa sarebbe un errore, anche se nel girone di ritorno sono stati conquistati due punti in meno rispetto a quelli delle prime tre gare dell’andata, però altrettanto sbagliato sarebbe sottovalutare la situazione. Lunedì, salvo imprevisti sempre possibili nelle trattative di mercato, Pasquato, che ha rescisso con il Lecce, dovrebbe diventare un giocatore del Torino. Qualcuno potrebbe storcere il naso perché arriva in prestito dalla Juventus, ma questo non è il momento di sottilizzare: se il giocatore contribuirà all’approdo del Torino nella massima divisione è il benvenuto, almeno gli si dia il tempo di scendere in campo prima di giudicarlo.
Il Calciomercato chiuderà martedì alle diciannove il tempo per qualche ulteriore correttivo alla rosa granata c’è. Le somme vanno tirate sempre alla fine e se qualcuno avrà commesso degli errori non potrà sfuggire al giudizio del campo. Nei momenti delicati, e questo per il Torino lo è, vanno tenuti i nervi ancor più saldi e la mente lucida per riuscire a trasformare la discesa in risalita.