Sanabria, non è il primo gol all'esordio: ecco quando ci riuscì
Lo aveva già fatto un gol all’esordio in Italia, Antonio Sanabria. Era il gennaio 2019, quando Preziosi lo prese al Genoa per il dopo-Piatek e il paraguayano si dimostrò subito decisivo: tempo di entrare nella ripresa ed ecco la rete del definitivo 3-1 del Grifone ad Empoli. All’epoca poté festeggiare una vittoria, al Toro gli è andata peggio. Perché è vero che ha realizzato una rete splendida, con un destro fulminante proprio sotto l’incrocio dei pali, ma i granata hanno fallito una tappa fondamentale nella corsa alla salvezza. E adesso tremano, considerando che domenica pomeriggio al Grande Torino arriverà l’Inter. Il suo bilancio personale contro i nerazzurri è terribile: due sfide giocate, due sconfitte per 4-0. Ora cerca una nuova rivincita, anche perché sta cercando di conquistarsi un posto nell’undici di Nicola.
A Crotone, i due attaccanti titolari non hanno impressionato. Bonazzoli si è visto soltanto per una traversa, Zaza è tornato nel mirino della critica dei tifosi per una prova sottotono. E così Sanabria torna a sfidare il suo compagno di reparto con il quale giocò nel Sassuolo: finì a Reggio Emilia in prestito dalla Roma, dove a Trigoria era riuscito ad impressionare niente meno che Totti. Le avventure del paraguayano, prima in neroverde e poi in giallorosso tra il 2014 e il 2015, non andarono come sperava e se ne tornò in Spagna. D’altra parte, uno che ha transitato per cinque stagioni nella cantera del Barcellona, pur senza essere confermato, non può non avere qualità: nel 2015/2016 centrò la doppia cifra con lo Sporting Gijon prima di aver compiuto 20 anni, un traguardo tagliato in Liga soltanto da gente come Aguero, Raul, Torres, Morientes e Messi. Sono già passati sei anni, ora Sanabria ha la maturità delle 25 candeline spente lo scorso 4 marzo. La voglia di prendersi il Toro è tantissima, d’altra parte pesa il primo mese e mezzo sotto la Mole vissuto tra l’isolamento in albergo causa Covid e qualche giorno di troppo di allenamenti individuali. Nell’hotel in zona Lingotto ha avuto la compagnia e l’appoggio della moglie Maria e della piccola Arianna, adesso ha trovato nel Filadelfia la sua nuova casa. E l’obiettivo resta quello di raccogliere l’eredità di Belotti, in attesa che il tandem granata si possa finalmente comporre per centrare la salvezza.