Rosina e Bianchi, croce e delizia per tifosi e tecnico
Rosina doveva essere il fiore all'occhiello del rilancio granata targato Cairo, Bianchi la ciliegina sulla torta, il centravanti tanto invocato dalla piazza al punto che Cairo si è svenato per acquistarlo. A volte ascoltare troppo i consigli esterni può essere negativo, ma tant'è, ora il centravanti ex City veste la maglia granata e deve essere recuperato a tutti gli effetti. I numeri li ha e necessita solo di riprendere la forma perduta, visto che è arrivato praticamente a fine mercato e non ha fatto la preparazione con i compagni. Facciamo ancora una considerazione su Bianchi: se non gioca come fa a ritrovare la forma? C'è anche il rischio che il ragazzo si demoralizzi, visto che anche alla Lazio ha avuto i suoi problemi, per cui ci vorrà ancora più tempo per il pieno recupero. Tifosi e media stanno spingendo perchè De Biasi cambi linea e li faccia giocare, a dispetto dei santi. Ma, si può aggiungere, di tecnico ce n'è uno, vogliamo dargli fiducia e accettare le sue scelte senza metterlo sempre in croce? Solo il mister ha il pugno della situazione, può anche sbagliare, il Toro ha fatto pochi punti e allora il primo che viene messo in discussione è il mister, ma non sempre la colpa è solo sua.
Non esistono intoccabili e Mourinho in questo insegna: Adriano continua a fare i fatti suoi? Bene, fuori. Quaresma, suo uomo di fiducia, non gioca bene? Nessun problema, non è convocato. Al Toro tutto quello che succede deve essere sempre passato e ripassato da chi pensa di saperne più degli addetti ai lavori, mettendo in confusione e fibrillazione chi deve lavorare con attenzione. Tifosi e media hanno il diritto di scrivere e dire cosa non va, di fare un'analisi logica della situazione, dando magari anche dei consigli, ma non deve mai imporre una scelta, non è compito loro, nostro, di chi vive il campo da una posizione privilegiata perchè di suo non rischia nulla, se non la propria firma.
Paolo Sollier, ex giocatore torinese degli anni settanta, intervistato da una radio locale, ha detto che, se un campione non è in forma, è giusto che si accomodi in panchina. Inoltre, sempre secondo Sollier, ora scrittore di libri di calcio, mettere sempre in discussione l'allenatore non fa bene alla squadra. dà modo ai giocatori di non sentirsi tranquilli e di non applicarsi al massimo, perchè metti mai che vada via il mister, con il nuovo sarà tutto da rifare. Un progetto vincente deve avere uniformità di idee, se mancano queste c'è sempre qualche tassello che non quadra. Dunque se il Toro ha una classifica deficitaria la colpa non è di una sola persona, ma di tutto l'intero sistema.