Romiti (Toro Mio): "Nella prossima riforma di legge si discuterà della partecipazione popolare nel calcio"

24.12.2018 10:48 di Marina Beccuti Twitter:    vedi letture
Romiti (Toro Mio): "Nella prossima riforma di legge si discuterà della partecipazione popolare nel calcio"
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

L’azionariato popolare, o meglio partecipazione popolare, nelle società di calcio non è più solo un sogno, ma comincia a diventare un’idea per un disegno di legge. Toro Mio, l’associazione che da anni si batte per arrivare ad avere una legge vera e propria da applicare anche in Italia, ha incontrato il sottosegretario del Governo, con delega allo Sport, Giancarlo Giorgetti, a Palazzo Chigi per parlare proprio di questa idea, che potrebbe risolvere in parte i problemi del nostro calcio.

Ne abbiamo parlato con il consigliere Segretario dell’associazione, l’avvocato Massimiliano Romiti.

“La cosa più importante è che Toro Mio non è più solo, ma si sono unite associazioni di altre tifoserie per portare avanti questo discorso. Ci sono il Gruppo Roma e Milan, si è unito il Cosenza, a Roma sono venuti anche i simpatizzanti italiani dell’Athletic Bilbao, e si sono aggiunti anche il Rimini, e la Torres, che hanno aderito a portare avanti un disegno di legge. Siamo stati invitati a Palazzo Chigi per discutere di questo disegno di legge, con un testo articolato nella prossima riforma dello Sport, in cui c’è spazio per la partecipazione popolare. Vedremo che succederà tra gennaio e marzo 2019. L’incontro è stato cordiale e la normativa non dovrebbe trovare resistenze”.

Romiti ha poi fatto un esempio, quasi unico in Italia: “Il Parma oggigiorno rappresenta i migliori desideri di Toro Mio, la società è costituita da capitale cinese, da un gruppo di industriali della zona, costituito da sei imprese, tra cui c’è Barilla, e un 10 per cento di partecipazione popolare. I cinesi grazie al Parma possono tenere d’occhio il mercato italiano e allo stesso finanziare la squadra”.

Purtroppo in Italia manca la mentalità per affrontare un cambiamento in questo stile: “Il nostro è un lavoro impegnativo, si muove ancora nell’ottica del volontariato. Ci vorrebbe un rapporto più costruttivo tra le parti. L’Italia non è un paese al momento aperto a queste cose, perché bisogna cambiare la cultura italiana. Promuovere l’attenzione popolare. I media ancora ci danno poco spazio”.

Possiamo dire che le società stesse non sono molto aperte a far entrare una rappresentanza di tifosi a mettere il naso nei bilanci: “In effetti è così. Non amano molto intrusioni esterne, anche se comunque potrebbe essere utile avere soldi extra, magari per pensare al settore giovanile, tipo comprare il Robaldo per esempio. Potrebbe anche aumentare il finanziamento al settore giovanile, passando al venti per certo rispetto all’attuale dieci”. 

Ricordiamo che Massimiliano Romiti è presidente del Comitato "Nelle origini il futuro", che promuove la proposta di legge elaborata da ToroMio e che vede insieme le altre associazioni del Milan, della Roma, del Cosenza, del Rimini, del Modena, di Porto Torres oltre ai Leones italianos dell'Athletic Club di Bilbao e all'Unione Club Granata.