Ritrovare il feeling con la vittoria è mission possible per il Torino

05.03.2020 18:00 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin
Andrea Belotti
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Andrea Belotti
© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

Avere paura non migliora la situazione e neppure porta punti e allora tanto vale cambiare modo di pensare, consapevoli sì della delicatezza del momento, ma senza farsi annichilire che sarebbe controproducente a tal punto da trasformare il timore di essere risucchiati nella piena lotta per non retrocedere in realtà e se il peggiore degli scenari di materializzasse è difficile pensare che il Torino riesca a venirne fiori indenne perché non ha giocatori avvezzi a questo tipo di scenario seppur sulla carta siano di caratura superiore alla bassa classifica di Serie A.

Allora ben venga anche questo periodo anomalo dovuto al Coronavirus che molto probabilmente concederà al Torino, manca ancora l’ufficialità, di tornare in campo solo fra nove-dieci giorni, infatti, secondo le proposte i granata dovrebbero giocare sabato 14 alle 20,45 con l’Udinese o al più domenica 15 nel pomeriggio visto che è stato reso noto solo il recupero con il Parma fissato per mercoledì 18 alle ore 18,30. Un lasso di tempo abbastanza lungo per migliorare la forma atletica e per sgombrare la mente dalle paure. Di lavoro il Torino deve farne tanto perché va resettato quasi tutto. Serve un maggiore equilibrio a centro campo in modo che la fase di contenimento degli avversari sia più efficace debellando quegli errori che troppo spesso accadono e che finiscono per consegnare palla agli avversari che con buona facilità poi ripartono e creano pericoli e se hanno una buona mira finiscono per segnare nonostante e tante parate salvifiche di Sirigu.  Ma un maggiore equilibrio serve anche in fase d’attacco perché essere fermi a due sole reti, la terza è stata un autogol del Sassuolo, nelle ultime sei partite di campionato è veramente troppo poco. E adesso che l’infermeria ha restituito tutti i giocatori è possibile studiare più soluzioni volte a dare più sicurezze e consapevolezza nei propri mezzi in modo da scacciare o almeno da allontanare il più possibile le paure che assalgono i granata alla prima difficoltà che incontrano e che li hanno portati nel girone di ritorno a perdere tutte le partite più quella di Coppa Italia con il Milan.

Avere una squadra equilibrata permetterà di subire meno gol e anche di farne di più. Ed è proprio quest’ultimo aspetto che sta condizionando molto i risultati, basta pensare che l’attaccante nonché il giocatore più prolifico Belotti non segna in assoluto dal 9 gennaio in Coppa Italia con il Genoa, quando aprì le marcature durate la sequenza dei calci di rigore che permisero al Torino di passare il turno, e se si va a vedere in campionato in trasferta dal 5 gennaio, doppietta alla Roma, e in casa addirittura dal 26 settembre, doppietta al Milan. Non c’è quindi da stupirsi che si debba correre ai ripari per far sì che il “Gallo” torni ad alzare la cresta e magari che anche altri giocatori trovino al via del gol. Longo sta insistendo molto nel chiedere maggiore spinta agli uomini sulle fasce e anche manovre volte alla verticalizzazione per rifornire di più gli attaccanti, ma chiede anche che tutti i giocatori “offensivi” abbiano più coraggio nel tirare in porta.
Ritrovare il feeling con la vittoria è mission possible per il Torino, però, tutti i giocatori devono crederci e dare il cento per cento in campo, quando potranno tornare a giocare.