Risolte le comproprietà e finiti i prestiti il mercato del Torino deve decollare
Ancora poche ore e non si sentirà più parlare di comproprietà, fossero aboliti anche i prestiti tante situazioni sarebbero meno ingarbugliate e ci sarebbe molta più trasparenza e minori margini d’azione per chi vuole comportasi in maniera non corretta nel calcio, ma questo è un altro discorso. Alle diciannove scadrà il tempo per gli accodi e dalle buste, che saranno aperte poco dopo, si saprà il destino dei calciatori coinvolti. Benassi (Inter), Verdi (Milan), Scaglia (Cittadella) e Sperotto (Carpi), sono in bilico e per metà del Torino, per la prima squadra interessa soprattutto Benassi, Verdi un po’ meno perché non ha un particolare feeling con Ventura e gli altri due non hanno sufficiente esperienza per rientrare nei piani di una società di serie A che punta alla parte sinistra della classifica e non solo, il piazzamento utile per partecipare all’Europa League dovrebbe sempre essere l’obiettivo.
Risolte appunto le comproprietà e terminati i prestiti, la data è quella del 30 giugno quindi fra cinque giorni, e in quest’ultimo caso il nome più caldo è quello di El Kaddouri, il mercato aprirà ufficialmente i battenti e dalle parole si dovrà inevitabilmente passare ai fatti, le trattative continueranno in modo ancora più serrato, ma dovranno giungere a conclusioni, poi si vedrà se saranno positive o negative e per chi. La lista dei giocatori che interessano al Torino, almeno di quelli più gettonati in questo periodo, è molto nutrita: Belotti, Bjarnasson, Defrel, Cassani, Cigarini, Eder (dello Sporting Braga), Ekdal, Abel Hernandez, Jorginho, Kurtic (che però non sembra essere il primo della lista di Ventura), Mendes, Okaka, Sabelli (ieri sera a Sportitalia, però, il direttore sportivo del Bari Antonelli ha detto che non sono in trattativa con il club granata), Vecino, Duvan Zapata e Zappacosta. Ovviamente non arriveranno tutti e c’è da sottolineare che fra quelli che ricoprono lo stesso ruolo le caratteristiche tecniche non sono identiche, quindi se uno si accasa altrove non è automatico virare sull’altro. Si fa spesso di prendere un giocatore con caratteristiche non del tutto corrispondenti a quello che si sarebbe voluto, però, occorre avere la consapevolezza che dovrà essere messo nella condizione di rendere per quello che può dare e se sarà costretto ad adattarsi il rendimento, almeno inizialmente, potrebbe non essere in linea con le aspettative. Altri nomi verranno fuori nei prossimi giorni e alcuni spariranno dai radar soprattutto se in granata dovessero restare Benassi ed El Kaddouri.
Sul belga-marocchino bisogna capire se effettivamente ha intenzione di restare al Torino, ieri sera Sky Sport riportava la notizia che il giocatore aveva fatto sapere che voleva andare via. Così fosse, tanti saluti. Un giocatore che voglia il Toro e che garantisca anche maggiore continuità di rendimento di El Kaddouri e con buoni numeri come i suoi lo si trova. Il Torino l’aveva accolto dandogli fiducia quando il Napoli lo aveva scartato prima con Mazzarri e poi con Benitez, gli ha dato la possibilità di mettersi in luce e persino di giocare in Europa League, mister Ventura lo ha di fatto sempre preferito a Farnerud, che mai ha lesinato impegno in campo frenato solo da due gravi infortuni, e voleva che restasse. Se però El Kaddouri vuole cercare gloria altrove faccia pure, il campo dirà se avrà scelto bene o male.
Il mercato del Torino inevitabilmente sarà condizionato dalle partenze, quanto dipenderà da chi resterà fra Darmian, Maksimovic, Glik e Peres. Capitolo a parte l’eventuale ritorno di Cerci. La scorsa estate era andato via con l’etichetta di calciatore importante, adesso tornerebbe con quella di chi ha necessità nuovamente di rilanciarsi. Minestra riscaldata e più saporita o brodino insipido? Il dubbio c’è, ma soprattutto chi si accollerà l’ingaggio di 2,2 milioni di euro che attualmente percepisce Cerci? Il Torino no di certo, il Milan che lo ha in prestito dall’Atletico Madrid ancora per tutta la prossima stagione è disposto a pagargli ben più di metà stipendio sottraendo soldi al budget per rinforzare la squadra? Potrebbe anche essere visto che difficilmente Mihajlovic punterà su Cerci dati i trascorsi turbolenti fra i due ai tempi della Fiorentina, ma sono passati tre anni e dieci mesi e magari le tensioni sono state messe alle spalle. Una cosa però va detta un'altra estate con Cerci protagonista della “telenovela mercatara” no grazie, per piacere, si è già ampiamente dato. Se deve essere ritorno del figliol prodigo si trovi subito un accordo, prestito gratuito e buona parte dell’ingaggio pagato poiché il giocatore ha l’urgenza di rigenerarsi e Milan e Atletico Madrid di non gettare al vento i soldi che hanno speso per lui, altrimenti si comunichi ufficialmente che non c’è possibilità per un ritorno di Cerci al Torino.
A tredici giorni dal raduno, 8 luglio, per iniziare la preparazione per la prossima stagione le certezze in entrata sono Avelar e Acquah, nulla è stato definito sulle eventuali cessioni dei big, ma la scadenza è vicinissima, trenta giugno, e l’organico va reso qualitativamente superiore e numericamente adeguato. Il tempo da una parte c’è perché il mercato chiuderà il 31 agosto, ma dall’altra i tempi sono ristretti, molto ristetti, se si vuole consegnare a Ventura prima dell’inizio del ritiro un gruppo già ben delineato sul quale possa lavorare con certezze e senza troppe incognite. A proposito di ritiro, dal 12 al 26 luglio il Torino sarà a Bormio, il primo agosto è in programma l’amichevole con il Rennes in Francia, ma sulla seconda parte della preparazione estiva non si ha ancora ufficialità, indicativamente giravano voci che i granata sarebbero andati dal 29 luglio al 6 agosto a Châtillon, però quando tempo bisognerà ancora attendere per esserne certi?