Ringhio De Vezze in sala stampa pare un pulcino
Daniele De Vezze proprio non ci sta ad accettare le critiche e i brutti voti in pagella che sono stati dati al Torino dopo la sconfitta con il Novara. In conferenza lo dice chiaro e tondo ai giornalisti presenti: "La partita non è stata così negativa come è stato scritto". Ammette sì che, dopo l’autogol di Garofalo, i granata per quindici minuti hanno perso la bussola, ma sottolinea che negli altri settantacinque minuti il Novara non ha mai passato il centrocampo con più di due uomini.
Secondo la sua analisi il Toro ha un solo problema: non concretizza per quanto crea. La soluzione quindi è ovvia: basta segnare di più. Per De Vezze la squadra non sta attraversando un periodo di crisi, nonostante i soli tre punti nelle ultime sei partite. "Non c’è neanche crisi per me". Però afferma che: "Il periodo è da due". L’impressione è che, nonostante le affermazioni del centrocampista, la confusione regni sovrana. Un po’ come avviene in campo durante le partite: qualche sporadica giocata di livello e poi un farraginoso tentativo di arrivare nell’area avversaria durante la fase propositiva e un affannarsi per evitare di subire gol nella fase difensiva.
De Vezze respinge perentoriamente ogni possibile responsabilità dell’allenatore: "Lerda non c'entra niente, lui vive di calcio, è sempre qui alla Sisport e analizza le partite fatte e gli avversari che affronteremo per metterci nella condizione di fare bene. E’ uno di noi e crediamo ciecamente in quello che ci fa fare". A fronte di una tale dichiarazione ci si aspetterebbe di sentire che i giocatori si cospargono il capo di cenere e si addossino tutte colpe, ma così non è. Anzi. "Fino ad oggi abbiamo dato il 100 per cento – dichiara De Vezze – vuol dire che dobbiamo dare il 120 per cento". Respinge, poi, ogni possibile accusa di poco attaccamento alla causa: "Non siamo estranei a quello che sta succedendo, ne soffriamo. Tutti almeno due volte abbiamo visto la partita con il Novara, come facciamo sempre non per vedere se c’è stato un bel passaggio, ma per analizzare gli errori e trovare le soluzioni per evitarli".
Dal racconto di De Vezze sembrerebbe che lo spogliatoio sia unito e solidale con l’allenatore oltre che convinto del lavoro che quotidianamente si svolge, ma la perplessità rimane e si acuisce quando il romano sinceramente confessa: "Non so cosa sta succedendo, non si capisce. Sappiamo che dobbiamo migliorare. E’ inspiegabile la flessione dopo il periodo con dieci risultati utili consecutivi. Questo momento è difficile da analizzare e da giustificare". Parole così disarmanti denotano una fragilità psicologica che non lascia molte speranze. Come sempre solo il campo svelerà se il lavoro che in questa settimana si svolgerà, sommato a quello fin qui fatto, porterà a superare il problema individuato dal romano con la penuria di gol e di conseguenza di risultati; ma l’impressione è che solo con la bacchetta magica o grazie ad un miracolo l’andamento della stagione possa essere invertito con una continuità di risultati positivi che permetta di arrivare ai playoff.