Progettualità e uomini validi: solo così il Torino uscirà dalle sabbie mobili
Mancano undici partite alla fine del campionato del Torino e non si può sapere se resterà in Serie A oppure se retrocederà, ma comunque in ogni caso è da reimpostare il futuro e va fatto veramente senza navigare a vista o iniziare un progetto che già in partenza è privo di alcune parti com’è sempre accaduto da dopo il fallimento nel 2005. In ogni caso tutto dovrà partire da Urbano Cairo perché solo lui ha il potere di perseverare sulla scia di quanto ha fatto finora oppure di cambiare radicalmente.
Ipotizzando che il Torino resti in Serie A, dopo due stagioni di salvezza racimolata all’ultimo la squadra va rifatta se non completamente quasi e va messo in conto che molti dei giocatori più importanti molto probabilmente andranno via e fra questi c’è Belotti. Certo il presidente potrebbe provare a trattenere il capitano facendogli firmare il prolungamento del contratto e soprattutto allestendo una squadra competitiva, ma potrebbe non riuscirci. A prescindere da Belotti comunque per progettare un ciclo servono uomini validi nel senso di competenti a livello dirigenziale e che abbiano libertà d’azione rispondendo ovviamente del loro operato. Questi uomini devono essere dotati di budget adeguato pur tenendo conto della crisi mondiale acuita dalla pandemia ed è evidente che dovranno essere molto competenti per andare a scovare giocatori di qualità in qualunque parte del mondo. Questi uomini dovranno saper programmare il futuro ponendo degli obiettivi a step e di anno in anno superiori in relazione alle possibilità del Torino. Ma per riuscirci è fondamentale che siano mesi da Cairo nella possibilità di agire negli anni.
Ipotizzando, invece, che il Torino non si salvi, all’apparenza potrebbe sembrare più facile la progettazione del futuro, ma non lo è perché trovare uomini validi che accettino di partire dalla Serie B non è per nulla facile. E poi anche formare una squadra che perderebbe quasi tutti i giocatori a iniziare da Belotti e che risalga subito nella massima divisione senza dover essere rifatta l’anno successivo per salvarsi è cosa molto complessa.
Progettualità e uomini validi è la sfida di Cairo con se stesso se vuole che il Torino esca dalle sabbie mobili nelle quale è finito senza che lui lo impedisse.