Piacenza-Torino 1-1: l'analisi tattica

Cresce la difesa, ma occorre limitare i cali di concentrazione
29.11.2010 16:30 di  Claudio Colla   vedi letture
Fonte: Claudio Colla per www.torinogranata.it
Piacenza-Torino 1-1: l'analisi tattica
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© foto di Alberto Mariani

Apprezzabilissima la prima mezz'ora disputata dal Toro al Garilli sabato pomeriggio: confermati, e sotto alcuni aspetti addirittura rafforzati, i buoni segnali forniti contro il Modena sette giorni prima: movimento senza palla in fase offensiva di grande efficacia, buon senso della posizione da parte degli esterni offensivi, bravi a schiacciare la linea difensiva avversaria nella propria trequarti, rapidità nello sfruttare gli spazi. Il gol di De Vezze a soli sette minuti dal fischio d'inizio ha inoltre evidenziato una certa concretezza, in contrapposizione alle frequenti defaillance delle prime fasi di gioco, risalenti a meno di un mese fa (vedi Atalanta e Frosinone).

Collaudata ormai la coppia centrale Pratali-Ogbonna, il veterano e l'azzurrino stanno per lo più offrendo le necessarie garanzie: quasi monumentali sulle palle alte contro il Piacenza, il gol di Cacia è più frutto del suo merito che della mancanza della retroguardia granata. La loro tenuta psicofisica è uno dei viatici principali alla possibilità per il Toro di giocarsi le proprie chance di promozione (in tal senso sarebbe importante chiarire la situazione di Ogbonna, considerata la scadenza di contratto fissata per il giugno 2011).

La nota negativa è soprattutto legata al calo di concentrazione che ha afflitto la squadra nel corso della fase centrale della gara: troppi gli spazi concessi al Piacenza, troppo larghe le maglie attraverso le quali i rifinitori Piccolo e Graffiedi sono potuti passare con una certa tranquillità. Il filtro De Vezze-De Feudis migliora, ma a questo Toro, di fronte a un risultato da difendere, serve ancora una mediana più "corazzata".

Un'osservazione in chiusura: di fronte a uno Sgrigna decisamente non in giornata, l'ingresso in campo di un Gasbarroni (in abbinata con un tecnicamente deficitario ma necessario Pellicori) sarebbe stato opportuno prima del 31' del secondo tempo; il fantasista torinese avrebbe potuto infatti garantire quell'imprevidibilità e quel cambio di passo di cui la squadra, messa sotto durante la prima metà della ripresa, avrebbe avuto assoluto bisogno.