Petrachi: "Vicino al rinnovo. Con Cairo c'è sintonia per migliorare il Toro"
Insieme a Jasmin Kurtic in sala stampa è arrivato anche il direttore sportivo Gianluca Petrachi, che dapprima ha parlato dell'operazione che ha portato l'ex giocatore del Sassuolo al Torino. "E' arrivato nelle ultime battute del calciomercato, un acquisto un po' inaspettato, ma la trattativa è stata portata avanti in silenzio, sviluppata in poco tempo. Era da un pezzo che lo seguivamo, poi, per un motivo o l'altro, il suo arrivo si è concretizzato solo ora. Mi auguro possa far bene e capire dov'è arrivato, consapevole che, se farà bene, potrà impossessarsi di questa maglia. Non è un prestito secco, per cui se andrà bene possiamo parlare a fine stagione con il Sassuolo per tenerlo".
Finito il mercato tengono banco i rinnovi di Ventura e dello stesso Petrachi, che ha confidato: "Il mio futuro? Ci siamo visti spesso con il presidente, ci sono buone possibilità di continuare insieme, perchè abbiamo intavolato discorsi importanti per il futuro, ma le firme non ci sono ancora. Le idee sono abbastanza chiare da pensare di arrivare presto alla conclusione. Mi auguro di rimanere anche perchè un po' me lo merito, le cose sono cambiate, è stato costruito qualcosa di buono e andare via adesso sarebbe da masochista". Poi si toglie qualche sassolino dalla scarpa: "Essere al Torino gratifica, molti rumor sul mio futuro significa che tanti avrebbero voluto essere al mio posto, qualcuno ha cercato anche di scalzarmi. Ma non sono qui pensando di andare un giorno al Real Madrid, posso fare qualcosa di importante con il Torino. Vale ricordare che questa è una piazza molto esigente che non ti perdona nulla".
Il direttore ci tiene a sottolineare l'importanza di non aver mai fatto passi più lunghi della gamba per mantenere il bilancio sano: "Abbiamo faticato ma ci siamo permessi di condurre la nostra politica, dove siamo sempre stati attenti al bilancio, non volevamo ritrovarci a fare dei danni, come successe nel 2005. Il tifoso deve sentirsi orgoglioso perchè la società è un modello riguardo ai bilanci, plusvalenze, per non produrre dei disavanzi, uno può anche fare grandi squadre e poi rischiare il tracollo".
Sull'addio di D'Ambrosio ha sorvolato: "Preferisco parlare di Vesovic, siamo avanti per poterlo tesserare ufficialmente, speriamo sia disponibile quanto prima. Ci siamo adoperati per rendere disponibile il giocatore questa settimana, se ci riusciamo avremo fatto grandi cose".
E' chiaro che il Torino adesso può permettersi di pensare solo a migliorarsi: "Gli scenari sono cambiati arrivando in serie A. Oggi c'è la possibilità di spendere dei soldi per trovare giovani interessanti come Aguirre. Ci rinforzeremo con gli osservatori perchè vogliamo crescere. Noi non siamo obbligati a vendere, tipo Cerci e Immobile, per fare cassa per pagare gli altri giocatori. Infatti vorremmo tenerli, poi dipende anche dai giocatori e dalle loro ambizioni. Noi vogliamo continuare a migliorare".
Su Aguirre specifica: "Lo stiamo seguendo, ma non è ancora un giocatore del Torino. Comunque sia adesso per un giocatore è gratificante indossare la maglia granata, la serie A ti permette di avere tanta visibilità".
Nell'immediato Petrachi ha voluto tenere il profilo basso: "Contro il Bologna non bisogna pensare che è una squadra che sta retrocedendo, non lo temo, ma lo rispetto. Sull'obiettivo Europe League aspetterei ancora qualche settimana. Il Verona ha 4-5 giocatori superiori alla media, ha la sua intelaiatura consolidata da tempo, dei buoni manager a livello societario, per questo si può definire una squadra rivelazione e credo andrà bene fino alla fine".
Infine una nota sul ritorno di Bianchi: "Ci terrà a far bene davanti ai suoi tifosi. Da noi ha fatto benissimo ed è giusto che venga applaudito. Gli auguriamo il meglio possibile per il suo futuro".