Pestrin: "Play off, stiamo arrivando"

20.05.2010 16:09 di  Giulia Borletto   vedi letture
Pestrin: "Play off, stiamo arrivando"
TUTTOmercatoWEB.com
© foto di Federico De Luca

E' l'uomo dal cartellino facile. E' l'uomo con l'accento romano e la faccia che ispira simpatia. E' Manolo Pestrin, centrocampista di proprietà della Salernitana, arrivato a Torino nella finestra di mercato di gennaio e subito entrato nel cuore della tifoseria. E' il giocatore con la fobia del cartellino rosso. Il più clamoroso è stato sicuramente quello guadagnatosi contro la Triestina per un fallo ai danni dell'ex Colombo che gli è costato ben 3 giornate. "Non c'è niente da spiegare per quell'espulsione" ha spiegato oggi in conferenza stampa. "Ho sbagliato e ho fatto i miei turni fuori dal campo, hopagato abbastanza". Sabato nella partita discussa, ma pur sempre vinta contro il Vicenza era nuovamente stato fermato dal giudice sportivo. Per le prossime due ultime gare non bisognerà commettere passi falsi, soprattutto in casa con il Cittadella: un giallo in quell'occasione gli potrebbe far saltare l'andata dei play off. "Nessuno di noi sta già pensando ai play off. Nessuno di noi si è fatto ancora una tabella mentale su chi preferirebbe o meno incontrare. Non siamo ancora certi al 100% di arrivarci, quindi aspettiamo la fine e poi potremo fare supposizioni. Abbiamo fatto un ottimo girone di ritorno, ma non abbiamo ancora ottenuto niente. Il Sassuolo e il Cesena sono delle ottime squadre, ma non c'è ancora niente di sicuro".

La città di Mantova e i suoi tifosi stanno aspettando il Toro "a braccia aperte", memori di una mancata promozionie in Serie A quattro anni fa. "Io personalmente non c'ero in quell'occasione e quindi per me è una partita come le altre: da vincere. La volontà di tutti è di fare e dare il massimo, anche se non sempre il bel gioco premia. Anche sabato contro il Vicenza non è stata una bella partita, però abbiamo portato a casa 3 punti fondamentali. Dopo il gol abbiamo mollato la presa e lasciato correre un pò troppo gli avversari, ma preferisco giocare male e vincere, che bene e uscire dal campo sconfitti: tanto vieni criticato in qualunque caso. Quindi magari giocheremo male le prossime 6 gare, ma l'importante sarà vincerle tutte".

Arrivato qui a gennaio la consapevolezza di essere in una grande squadra che voleva arrivare in alto c'è stata da subito, così come il pensiero di essersi lasciato alle spalle una realtà completamente differente. "Non potevo sperare di meglio, proprio perchè arrivavo dal peggio. Mi aspettavo mesi difficili e di grande sacrificio. A livello mentale questi sono campionati che ti massacrano e in cui mantenere la concentrazione non sempre ti riesce. Quando capita devi avere la forza di risalire da solo. Siamo stati torturati da infortuni vari, ma posso dire che a livello fisico non siamo stanchi: gli infortuni fanno anche parte del gioco".