Perché i giocatori accostati al Torino sono sempre di squadre inferiori o panchinari?

11.04.2020 11:00 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin
Verdi e Berenguer
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Verdi e Berenguer
© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

Stai facendo la coda per entrare all’ipermercato, coda che si snoda come un serpente in una parte di quello che era il parcheggio del centro commerciale, e a un certo punto un signore ti chiede: “Mi scusi, lei è la giornalista che segue il Toro?” rispondi: “Sì, sono io” e l’interlocutore: “Potrei farle una domanda?” e io: “Certo, dica pure” e lui allora: “Perché i giocatori accostati al Torino sono sempre di squadre inferiori o panchinari?”.  I titolati a rispondere alla domanda sono in prima battuta Cairo e in seconda Bava, ma tu provi lo stesso a soddisfare l’interlocutore.

Il Torino non ha fatturati e disponibilità economica da club di prima fascia per cui prova ad allestire una squadra il più possibile competitiva andando ad individuare giocatori con delle potenzialità, ma che abbiano costi di cartellino e d’ingaggio compatibili con le casse societarie. Di solito questa tipologia di giocatori appartiene alla categoria dei calciatori emergenti di squadre non di primo piano o che debbono, per qualche motivo, rilanciarsi. I calciatori emergenti delle squadre medio-grandi sia italiane sia straniere hanno già costi elevati basta pensare che ad esempio, Federico Chiesa che ha 22 anni è valutato 48 milioni di euro (fonte Transfermarkt), Kean che di anni ne ha 20 ed è in forza all’Everton, che è dodicesimo in Premier, costa circa 25 mln, Lautaro Martinez l’Inter lo ha pagato al Racing Avellaneda 25,079 mln bonus compresi nell’estate del 2018 quando non aveva  ancora compiuto 21 anni e Luca Pellegrini che ha 20 anni è stato preso dalla Juventus, era della Roma, per 22 mln per poi girarlo in prestito al Cagliari.  E se si va su giocatori affermati che sono a fine carriera, ma ancora affidabili il discorso non cambia, infatti, magari si risparmia sul cartellino, ma per l’ingaggio si deve spendere parecchio come la Fiorentina che a Ribéry, che ha 37 anni ed è arrivato appunto da svincolato, elargisce 6,08 milioni lordi che vogliono dire circa 4 netti in questa stagione e gli darà 5,08 lordi nella prossima (fonte  Calcio e Finanza).

Il signore che mi ha posto la domanda iniziale allora mi dice: “Capisco, tutto vero quello che dice, ma allora l’asticella per il Torino non si alzerà mai a meno che arrivi un magnate e compri la società posto che Cairo gliela venda”. Interviene allora un altro signore anche lui in attesa di entrare all’ipermercato e dice: “Voi del Toro dovreste puntare tutto sul vivaio e crescervi i giocatori in casa e poi per non farli andare via basterebbe dagli uno stipendio maggiore visto che non si sarebbe speso nulla o quasi per comprarli”. E il primo signore gli replica: “ Lei la fa facile, ma si rende conto di quanti ragazzini servono per allestire poi una prima squadra competitiva?”. Ed il secondo signore: “Beh, almeno in parte potreste risolvere così il problema e poi con tanti e competenti scout e osservatori vi potete prendere a costi non esorbitanti giovani veramente buoni e non calciatori da rilanciare che alla fine non rendono abbastanza”. Ed ancora il primo signore: “Ma se poi gli allenatori i giovani li tengono in panchina che senso ha prenderli?”. E il secondo: “In questo ha ragione, non sono tanti i giovani che vengono fatti giocare regolarmente e poi si montano subito la testa e vogliono andare nelle grandi squadre. Mi spiace per voi del Toro, ma non vi resta che vendere ogni anno uno o due buoni e poi sperare di azzeccare l’acquisto giusto come avete fatto con Belotti, Sirigu e Ansaldi e anche Falque non era male, peccato per gli infortuni dell'ultimo periodo”. E il primo signore sconsolato: “Peccato che si giochi in 11 e che i Belotti e i Sirigu non bastino e lo si è visto bene quest’anno e adesso si è messo in mezzo anche sto Coronavirus così sarà ancora più difficile fare mercato. Lei che è giornalista che cosa ne pensa?”. Ed io: “Sinceramente, non lo so come sarà il calciomercato quest’anno, ma credo che la concorrenza sarà ancora più agguerrita perché gireranno meno soldi e l’appeal del club avrà parecchio peso così come avere garanzie sul giocarsi un posto da titolari e sugli obiettivi. Francamente credo che il primo acquisto del Torino dovrebbe essere tempestivo, quindi, effettuato nei primissimi giorni di mercato e di comprovata qualità perché questo aiuterebbe a trattenere i migliori e invoglierebbe altri a venire al Torino”.