Per Ventura il target del Torino è l’Europa. Servono riscontri in campo
Giampiero Ventura intervistato da Walter Veltroni per il Corriere dello Sport rispondendo alla domanda se è difficile allenare il Torino per la sua storia con le tragedie di Superga, Ferrini e Meroni e poi parlando del futuro del Torino ha detto che: “Questa storia è nel dna dei tifosi e della città. Sono stati momenti terribili, che hanno spezzato sogni. Bisogna portarli dentro, con orgoglio e dignità. Ma occorre anche onorare la maglia guardando avanti. Il Torino non è stato solo grande ieri, deve tornare ad esserlo oggi e lo stiamo facendo. E’ chiaro che nel calcio moderno tra chi ha introiti per 400 milioni e chi ne ha per 40 ci sarà sempre una differenza. Oggi il nostro target è l’Europa e a quello parametriamo i nostri sforzi. La maglia granata pesa, per la sua storia. Ma è una maglia bellissima anche per quella storia”.
Al momento il Torino, però, non ha ancora raggiunto il livello del target europeo perché due anni fa era riuscito a tornare a giocare in Europa poiché il Parma non aveva ottenuto la licenza Uefa. Sul campo la squadra allenata da Ventura aveva sfiorato la possibilità, infatti, in classifica a fine campionato era arrivata settima a un punto dagli emiliani. In Europa poi il Torino si era comportato discretamente bene disputando gli ottavi di finale, e questo va assolutamente sottolineato.
L’anno scorso i granata erano arrivati noni facendo un passo, o forse più oggettivamente due, indietro rispetto alla stagione precedente perché a disputare l’Europa League ci sarebbe dovuto andare il Genoa che, però, non aveva ottenuto la licenza Uefa e di punti in graduatoria ne aveva cinque in più del Torino e, infatti, a calcare i campi internazionali ci andò la Sampdoria piazzatasi al settimo posto con cinquantasei punti, ma a separare il Torino da quel traguardo c’era anche l’Inter con cinquantacinque. E’ bene ricordarsi che nelle due annate precedenti il sesto posto, o il successivo per non concesse licenze Uefa, che permetteva di disputare i preliminari d’Europa League derivava dai risultati di altre squadre in Coppa Italia e dal loro piazzamento in campionato che garantivano al nostro calcio un altro posto nella competizione internazionale.
Quest’anno a tredici giornate dalla fine il Torino è undicesimo in coabitazione con il Chievo ed ha trentuno punti e dal quinto posto, attualmente occupato dall’Inter che garantisce l’accesso all’Europa League, la distanza è di quattordici lunghezze e ammettendo pure che grazie alla Coppa Italia anche il sesto posto sia utile per i preliminari in questo momento è appannaggio del Milan, che ha dodici punti in più dei granata.
Il Torino più che di passi avanti per raggiungere il target valido per l’Europa ne sta facendo indietro e in questo campionato di partite dove la squadra ha fatto meno di quello che poteva andando in campo con atteggiamenti superficiali e disputando prestazioni non all’altezza ce ne sono state. Basta ricordare la partita con il Carpi dell’andata e quelle con Genoa, Udinese, Empoli, Verona e Chievo, tutte squadre alla portata, e poi vanno aggiunte quelle con Lazio, Napoli e Fiorentina, ma per queste c’è l’alibi che sono formazioni più forti. Qualche appunto può essere mosso al Torino anche per le partite con il Verona e il Chievo dell’andata e con la Sampdoria del ritorno. Il totale delle gare non convincenti o con sbavature evitabili del Torino è dodici su venticinque gare disputate. Forse anche Ventura converrà che il target per l’Europa non è proprio ancora appannaggio del Torino. Domani la squadra di Ventura con il Carpi penultimo in classifica ha già l’opportunità per non far considerare il target per l’Europa un miraggio.