Per il passo in più al Torino servono gol e una fase difensiva senza svarioni

Per il passo in più al Torino servono gol e una fase difensiva senza svarioniTUTTOmercatoWEB.com
Cairo e Vagnati
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Ieri alle 11:30Primo Piano
di Elena Rossin
fonte Elena Rossin

Parlare di un passo in più che dovrebbe fare il Torino fa sorridere perché se si parte da quanto fatto nel campionato appena concluso significa al più posizionarsi al 10° posto, visto che i granata sono arrivati all’11°, o se proprio si vuole essere ottimisti al 9°-8°. Il che significherebbe fare dai 5 ai 19 punti in più, non poco. E comunque quest’anno non hanno portato chi li ha fatti a disputare nemmeno i turni di qualificazione della Conference League e per dirla tutta nemmeno chi è arrivato al 7° posto, la Lazio del neo allenatore granata Baroni, ci è riuscito che di punti in più del Torino ne ha fatti ben 21.

Quindi se Cairo vuole che il Torino disputi le coppe europee, anche solo la Conference League, deve allestire una squadra molto più competitiva dell’attuale che tradotto significa spendere molti soldi o vere una fortuna pazzesca e prendere giocatori che disputino poi un campionato eccellente. Di certo non fare come successo quest’anno con la difesa smantellata e non adeguatamente rifatta e un attacco ben poco prolifico. Giusto per essere chiari se anche Zapata non avesse subito l’infortunio, che lo ha tenuto fuori dall’8 giornata in poi, è quasi sicuro che il Torino non sarebbe riuscito ad arrivare al 6° posto come ha fatto la Fiorentina.  Per dirlo basta confrontare i numeri macroscopici di viola e granata: la Fiorentina ha ottenuto 21 punti in più segando 21 gol in più e subendone 4 in meno; ha vinto 9 partite in più, ne ha pareggiate 6 in meno e ne ha perse 3 in meno. Evidentemente è un divario così ampio che non può essere colmato da un solo giocatore, per quanto forte e trascinatore e che avrebbe magari anche permesso ad altri giocatori di fare meglio. Questo a prescindere dall’allenatore, anche uno non neofita della Serie A come Vanoli non avrebbe potuto fare miracoli.

Uno o due giocatori saranno ceduti, Cairo lo ha già detto, ed è lapalissiano che saranno fra i migliori poiché solo loro hanno un mercato che porti bei denari nelle casse societarie. Quindi l’attuale rosa sarà ancora più indebolita e di conseguenza per rinforzarla servono giocatori di livello: non scommesse, non chi si deve rilanciare per aver reso poco dov’erano o perché reduci da infortuni, non troppi giovani di belle speranze che solo se sono messi in un contesto di livello possono crescere ed esprimersi al meglio e non calciatori a fine carriera che per quanto possano essere stati forti ormai sono meno performanti rispetto ai loro bei tempi.

E allora cosa serve al Torino? Una difesa come quella dei tempi di Juric, Buongiorno, Schuurs, Bremer, Djidji, Izzo, Bellanova, Ansaldi e Rodriguez, e un attacco come quello che aveva a disposizione Mihajlovic, il miglior Belotti ossia quello dei 26 gol, Iago Falque, Ljajic e Maxi Lopez. Tutti buoni giocatori, alcuni magari un po’ discontinui o persino con qualche acciacco, ma comunque che, come si sul dire, sapevano dare del tu al pallone. E se poi si aggiunge un centrocampo di sostanza con gente che corre, dà equilibrio e sa fare le due fasi allora si fa Bingo e il Toro torna ad essere tale e va in Europa, senza dover sperare nel ranking Uefa favorevole o che qualcun altro vinca la Coppa Italia o qualche altra competizione oppure nelle defezioni di altre squadre che non vengono ammesse o rinunciano alle coppe europee. O magari basterebbe anche solo avere una squadra come quella che Ventura portò agli ottavi di Europa League con qualche riserva di maggiore qualità. Gillet, Padelli, Castellazzi, Maksimovic, Glik, Moretti, Bovo, Silva, Darmian, Vives, Gazzi, El Kaddouri, Molinaro, Benassi, Jansson, Farnerud, Maxi Lopez, Quagliarella, Martinez, Edera, Amauri.