Pasquale: “Sono qui per rimettermi in gioco”

05.09.2013 19:02 di  Marina Beccuti   vedi letture
Pasquale: “Sono qui per rimettermi in gioco”
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© foto di Federico De Luca

Giorno di presentazioni per i nuovi arrivi del Torino, tra i quali Giovanni Pasquale, piemontese di Venaria, che, per la prima volta indossa la casacca di una delle due squadre torinesi. “Sono contento di essere tornato nella mia città e di indossare questa maglia, spero di poter fare del mio meglio. Ho grosse motivazioni, arrivo qui e mi rimetto in gioco, voglio fare bene e dare una mano a questa squadra. Mi piace il progetto, io ho lasciato un gruppo fantastico ad Udine, ma qui mi ha stupito il modo di lavorare di questa squadra”.

Al Toro ritrova due suoi ex compagni dell'Udinese: “Conosco Barreto e Padelli, che mi hanno spiegato come lavora Ventura, come prepara le partite”.

Nel passato non ha mai avuto contatti con Torino e Juventus, tranne che per un brevissimo periodo: “Ho cominciato nel Venaria, poi sono andato alla Pro Vercelli e un osservatore dell'Inter mi ha visto e portato in nerazzurro. Ho avuto una parentesi alla Juve, che però è durata pochissimo, avevo una decina di anni. Juventini in famigli non ne abbiamo, eravamo un po' interisti, ma in genere i miei parenti tifano per le squadre in cui gioco”.

Pasquale si è già accomodato domenica sera in panchina: “Sono arrivato sabato e domenica ho visto un'ottima partita, anche se c'è mancato il gol, ma una squadra che fuori casa crea tutte queste palle gol, non può che essere un buon inizio. Da parte mia devo capire i movimenti, cosa vuole il mister, dopo di che mi metterò in lista per giocare”.

Pochi voli pindarici sulla stagione granata: “Parto sempre con i piedi per terra, prima arrivano i 40 punti e meglio è per pensare ad altri traguardi”.

Sul mondo granata ha detto: “A Superga sono già stato negli anni passati, al Museo andrò sicuramente”.

Riguardo alla sua eventuale posizione in campo, da assumere strada facendo, ha commentato: “Lotta con D'Ambrosio? Lui è un esterno, poi sarà il mister a decidere dove farci giocare, dipende anche dalle squadre che si vanno ad incontrare. A destra non ho giocato molto se non parecchi anni fa. Sulla tattica posso giocare anche con la difesa a quattro, ma ho quasi sempre giocato in una difesa a tre”.