Pari con il Milan da mangiarsi le mani. Segna solo Glik

Il Torino ha avuto cinque occasioni per segnare e in altre quattordici ci è andato vicino. Il pareggio con il Milan, in inferiorità numerica per tutta la ripresa, sta strettissimo e lascia molto rammarico. I tifosi vogliono i rinforzi promessi.
11.01.2015 07:00 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin per TorinoGranata.it
Pari con il Milan da mangiarsi le mani. Segna solo Glik
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© foto di Daniele Buffa/ Image Sport

La serata di ieri era iniziata male per il Torino perché dopo soli tre minuti era finito sotto di un gol cercato e realizzato da Menez, che in area appena si è sentito trattenere da Glik è caduto procurandosi il rigore, poi però la partita ha preso tutt’altra piega e il Milan ha resistito fino all’81 in vantaggio per crollare sotto la pressione del Torino. A vestire i panni del goleador granata è stato il solito Glik che di testa ha trafitto Lopez sfruttando un tiro dalla bandierina e divenendo con cinque reti il capocannoniere. Ma il Torino ha avuto cinque altre occasioni per segnare con Farnerud (8’), Quagliarella (10’), palo di Darmian (31’), Gazzi (68’) e ancora Quagliarella (72’) tutte parate da Lopez e in altre quattordici con Quagliarella (4’, 28’ e 49’), Darmian (11’ e 78’), Moretti (24’ e 31’ subito dopo il palo di Darmian), Gazzi (38’), Glik (49’), Martinez (27’ e 61’), Peres (64’) e Benassi (74’ e 89’) o ha indirizzato la palla fuori dallo specchio della porta, in alcuni casi di poco, o ha trovato un rossonero a respingere o anticipare il tiro. E il Milan praticamente si è solo difeso, a parte i tre tiri verso la porta difesa da Padelli uno di Niang (35’) e due di Bonaventura (40’ e 58’) per di più rimanendo in dieci dal 48’ a causa del secondo giallo rimediato da De Sciglio che per la seconda volta non riuscendo a fermare Darmian lo atterrava lasciando così la sua squadra in dieci per i restanti due minuti del primo tempo e tutta la ripresa.

 

Tra Milan e Torino non c’è stata storia e i granata avrebbero meritato di vincere, però continuano ad avere una grandissima difficoltà a segnare e questo gli è già costato un bel po’ di punti persi in classifica, senza esagerare fra rigori non realizzati, tiri svirgolati o un po’ troppo fiacchi o eccessivamente sul portiere e gol evitabili però presi hanno lasciato per strada non meno di sei punti. Pur volendo vedere il bicchiere mezzo pieno non si può ignorare che se il Torino avesse quei sei punti in più oggi non si troverebbe nel gruppo di squadre che stanno appena sopra la zona retrocessione, ma in quello di chi è a ridosso della zona Europa League e starebbe ripetendo il campionato della scorsa stagione.
Allora come si fa a dare torto ai tifosi che sono delusi e anche un po’, diciamo così, incavolati? Non hanno forse ragione nel chiedere che la società si sbrighi a prendere un attaccante, meglio due, che segni visto che il giocatore che finora ha realizzato più gol è Glik che di professione fa il difensore centrale? E’ ovvio che se in diciotto partite la squadra ha realizzato solo tredici gol qualche cosa non va e poiché è passata praticamente metà stagione, manca solo una partita alla fine del girone d’andata, non è pensabile che Ventura e i giocatori riescano a trovare una soluzione se non arrivano nuovi giocatori capaci di segnare. Ormai non si può più parlare di rodaggio, di squadra che deve trovare i giusti equilibri, di giocatori che devono apprendere gli schemi e adattarsi al campionato italiano e di altre frasi fatte simili. Non ci sono più scuse e non ci sono più alibi perché non è accettabile che si tiri cinque volte in porta e si creino altre quattordici potenziali occasioni per segnare e non si faccia gol. Oppure, come è accaduto nella scorsa gara contro il Chievo, non si arrivi quasi a tirare verso la porta avversaria e si stia rintanati a lungo nella propria metà campo in attesa che piova dal cielo la possibilità di ripartire in contropiede.

 

Un regista e due attaccanti sono gli uomini che mancano al Torino e che servono per non ripetere più partite come quella di ieri sera con il Milan o peggio ancora come la precedente contro il Chievo. Pazienza se in estate sono stati spesi 22 milioni e 350 mila euro per prendere dodici nuovi giocatori e confermarne altri cinque, nessuno nega che l’investimento economico sia stato superiore a quello di tante altre società di serie A, magari anche di alcune che hanno ricavi molto ma molto superiori, perché purtroppo ciò che è stato fatto quest’estate non ha dato i frutti sperati quindi bisogna correre ai ripari. Sembra che sia fatta per lo scambio con il Chievo di Larrondo per Maxi Lopez, ma non basta e se anche uno o due o tutti gli epurati (Nocerino, Ruben Perez e Sanchez Miño) tornassero in auge e rientrassero in gruppo, com’è accaduto per Barreto, sarebbe comunque insufficiente. Arrivare nella parte sinistra della classifica, anche se non nei posti che contano, è ancora possibile così come si deve cercare di andare il più avanti possibile sia in Coppa Italia sia in Europa League. La Lazio è un avversario ostico e non facilmente superabile in una partita secca da dentro o fuori, di conseguenza ci vorrà tutta l’attenzione possibile da parte del Torino per non uscire subito fuori dalla Coppa Italia mercoledì sera, ma se non segnerà qualunque sforzo risulterà vano perché la squadra di Pioli è tutt’altra cosa rispetto all’impalpabile e tremebondo Milan di ieri sera, per fortuna del Torino Inzaghi non fa più l’attaccante ma l’allenatore. Fra poco più di un mese per i granata tornerà anche l’Europa League e l’Athletic Bilbao pur provenendo dalla Champions League per quello che sta facendo in campionato non è avversario insormontabile in quanto bazzica a metà classifica e se al Torino arrivassero un regista e due punte di discreta qualità pensare di passare il turno non sarebbe presuntuoso o fuori dalla realtà.
Ieri sera Lescano della Primavera ha debuttato in serie A, ha giocato tredici minuti quindi la sua prova non è giudicabile, ma è positivo che si sia dato spazio a un giovane, sarebbe bello che non si trattasse di un episodio estemporaneo e dovuto solo alle circostanze e all’assenza di altri attaccanti della prima squadra. Il settore giovanile può essere un’importantissima risorsa per avere giocatori senza andare a spendere soldi per prendere calciatori che poi possono rivelarsi non adatti. La squadra ha bisogno di rinforzi e non è pensabile che si reperiscano prendendo dei virgulti promettenti della Primavera, però inserire i migliori in rosa sarebbe un’alternativa in più già oggi, ma soprattutto in prospettiva futura.
Il calciomercato è in pieno svolgimento quindi comprare per far si che la squadra segni con una certa continuità per non avere rimpianti e mangiarsi le mani.