Pareggio 2 a 2 tra Verona, non troppo pungente, e Torino molto incerottato

I gol di Toni su rigore, Baselli, Gomez e Acquah. Dopo un quarto d’ora Avelar è uscito per infortunio. Quagliarella e Belotti non hanno ancora l’intesa vincente. Il Verona ha recriminato per due penalty non concessi.
13.09.2015 16:32 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin per Torinogranata.it
Pareggio 2 a 2 tra Verona, non troppo pungente, e Torino molto incerottato
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Il pareggio fra Hellas Verona e Torino lascia qualche rimpianto ai gialloblù che avrebbero potuto concretizzare maggiormente le occasioni che hanno creato se fossero stati più incisivi sottoporta e può stare bene ai granata che, in difficoltà a causa degli infortuni, per due volte hanno riacciuffato il risultato. La partita non è stata bella giocata a ritmi troppo blandi e con tanti calciatori che hanno alternato momenti positivi ad altri negativi, meglio il secondo tempo del primo, però alla fine i padroni di casa sono riusciti a smuovere almeno un po’ la classifica e gli ospiti con il punto conquistato hanno contenuto i danni e tenuto testa ai problemi di formazione.

Ventura ha dovuto fronteggiare gli infortuni dei lungodegenti Farnerud e Maksimovic e quelli di Moretti, Gazzi e Silva, tutti neppure convocati e gli acciacchi di Benassi e Zappacosta portati a Verona, ma tenuti in panchina e dopo un quarto d’ora dal fischio d’inizio al problema al ginocchio sinistro di Avelar, forse rottura del menisco, che ha costretto l’esterno a lasciare il campo, che non era al meglio perché aveva già dovuto svolgere allenamenti personalizzati durante la sosta del campionato per gli impegni delle nazionali. Mandolini, invece, non aveva a disposizione Hallfredsson e Fares, ma tutto sommato rispetto al collega le assenze numericamente erano meno incisive. Ventura quindi ha mandato in campo una difesa formata da Padelli, Bovo, rientrante da un periodo di guai fisici, Glik e Molinaro, il centrocampo composto da Peres, Baselli, Vives, Obi e Avelar e l’attacco con l’inedita coppia Quagliarella-Belotti. Quando Avelar ha abbandonato il campo è entrato Jansson che si è posizionato a destra di Glik con Bovo che è andato a sinistra del capitano e Molinaro ha ricoperto il suo ruolo di esterno sinistro. Mandorlini ha optato per il consueto 4-3-3, senza cambiare il modulo, affidandosi a Rafael, Pisano, Marquez, Moras, Souprayen, Sala, Viviani, Greco, Siligardi, Toni e Gomez.
Il Torino ha impostato la gara chiudendo gli spazi pronto a ripartire quando si presentava l’occasione, mentre il Verona ha puntato, soprattutto nel primo tempo, sul possesso palla tenendo il ritmo della partita basso e contenendo l’avversario nella sua metà campo. I granata non hanno quasi mai cercato di pressare i possessori di palla gialloblù lascandoli agire, ma qualche difficoltà di troppo di dialogo fra Toni, Siligardi e Gomez ha reso meno incisivo il Verona che non ha sfruttato a dovere le incursioni dalle parti di Padelli, molti i calci di punizione collezionati che però non hanno avuto gli esiti sperati. Il Torino è stato troppo lento in fase d’impostazione offensiva, ha avuto difficoltà a sviluppare il proprio gioco e proponeva manovre parecchio prevedibili da parte dell’avversario. Quagliarella e Belotti erano poco serviti dai compagni e soprattutto Peres non spingeva a dovere sulla fascia destra, molto bene invece Molinaro da questo punto di vista quando si è spostato dalla difesa a centrocampo. Baselli come mezz’ala destra ha faticato di più, ma è tornando a essere incisivo quando è stato rimesso a sinistra nella ripresa. Quagliarella a metà del primo tempo ha fatto notare a Ventura che lui e Belotti erano poco supportati e per tutta risposta si è sentito dire che loro dovevano proporsi di più. Nella prima frazione di gioco però il Verona è stata la squadra che è andata più vicino a passare in vantaggio: Marquez (3’ e 12’) due tiri, uno su sviluppo da calcio di punizione, con palla appena sopra la traversa; Toni (41’) schiacciata di testa con palla che rimbalza e Padelli in tuffo allontana con la mano; Pisano (44’) in mischia prova il tap-in, dopo un tentativo di girata di Gomez, però è più lesto il portiere granata ad agguantare il pallone. Il Torino ha fatto solo registrare un tiro di Peres (30’), che però non ha impegnato più di tanto Rafael. Il primo episodio che ha fatto discutere si è verificato al 45’ quando Toni, su cross di Gomez, ha provato di testa a deviare la palla in rete, ma la girata non è stata incisiva per il contrasto di Bovo. L’attaccate gialloblù ha protestato perché voleva il rigore, però l’arbitro Irrati e i suoi assistenti hanno deciso diversamente perché Toni e Bovo si sono strattonati tirandosi le magliette reciprocamente: Toni ha iniziato facendo andare a terra Bovo che a sua volta l’ha ostacolato nello stacco.  

Nel secondo tempo il Verona ha sbloccato subito il risultato. Contatto in area fra Jansson e Gomez e questa volta l’arbitro decide che il rigore c’è. Rivenendo più volte l’episodio Jansson è stato un po’ ingenuo nell’intervento, anche perché Vives stava chiudendo lo spazio al veronese, e poi forse lo svedese ha ostacolato più che colpito l’avversario. Dal discetto Toni (3’) non ha sbagliato: tiro centrale sotto la traversa con Padelli che si è tuffato sulla sua sinistra. Ventura allora ha deciso di cambiare togliendo Obi (6’), non sempre inserito nella manovra granata, e facendo entrare Acquah in modo da riportare Baselli nel suo ruolo di mezz’ala sinistra e poco dopo (13’) mandando in campo Maxi Lopez al posto di Belotti. L’ex giocatore del Palermo, al suo debutto in una gara ufficiale con il Torino, ha dimostrato di profondere grandissimo impegno, però ha giocato un po’ troppo lontano dalla porta lascando eccessivamente solo Quagliarella, l’intesa fra i due va molto affinata per non risultare sterile. I cambi hanno giovato tanto al Torino che finalmente è riuscito a esprimere meglio il proprio gioco. Mandolini nel frattempo aveva inserito Jankovic (18’) per Siligardi, per sfruttare la determinazione del serbo e provare a contrastare le mosse del suo avversario. Siligardi ha disputato una discreta partita soprattutto in fase offensiva e più partite giocherà maggiormente sarà utile alla causa del Verona poiché ha buone qualità, deve solo diventare meno incerto in fase difensiva quando va a dare una mano ai compagni. Al 21’ cross di Quagliarella e Baselli tutto solo sul secondo palo ha insaccato portando i granata in parità. Quattro gol nelle prime quattro partite ufficiali del Torino, senza esagerare il centrocampista è già il miglior acquisto estivo dei granata. Il Verona vedendo sfuggire la vittoria ha cercato di riagguantarla riuscendoci momentaneamente con Gomez (26’) che ha raccolto l’invito di Viviani su calcio di punizione. Ormai però il Torino era cresciuto e ci ha messo poco più di un minuto per ristabilire la parità: traversone di Molinaro, respinta di Rafael e con un tiro al volo da fuori area di Acquah gol. L’ultima mossa di Mandolini al 38’ con una doppia sostituzione Pazzini per Gomez e Ionita per Sala non è bastata per conquistare i tre punti. Anche alla fine del secondo tempo il Verona con Toni ha recriminato per un rigore: spintarella di Bovo (46’) in area, il penalty poteva anche essere concesso a stretta applicazione del regolamento, ma di episodi di questo tipo ne sono piene le partite e molto spesso non vengono sanciti.

Il Verona per non soffrire nell’arco del campionato ha bisogno di diventare più concreto in fase offensiva capitalizzando maggiormente il gioco che produce, magari pressando con maggiore intensità e trovando il giusto equilibrio nell0utilizzo degli attaccanti. Il Torino sta vivendo una fase d’emergenza dovuta agli infortuni che hanno colpito soprattutto il reparto difensivo e non poco anche il centrocampo condizionando la partita con il Verona, ma la sensazione è che se fin dall’inizio Acquah e Maxi Lopez, seppur quest’anno sembri avere un minor feeling con il gol, fossero stati mandati in campo e Baselli fosse stato utilizzato nel consueto ruolo di mezz’ala sinistra la squadra avrebbe giocato meglio. Belotti è un capitale da 8 milioni di euro che non può essere lasciato in panchina, però Maxi Lopez e Quagliarella in coppia sono uno spauracchio non da poco per le difese avversarie.