Paolo Pulici: "Derby, serve la prestazione forte e voluta"

01.12.2012 10:15 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin per Tuttomercatoweb.com
Paolo Pulici: "Derby, serve la prestazione forte e voluta"
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Abbiamo intervistato in esclusiva Paolo Pulici, ex attaccante che militò nel Torino dal 1967 al 1982 e con 172 gol segnati è il giocatore granata che ha realizzato più reti. Attualmente insegna ai bambini a giocare a calcio presso la Società Sportiva Tritium 1908, a Trezzo sull’Adda. Con lui abbiamo parlato di Juventus-Torino.

Questa sera il derby che torna dopo tre anni. I tifosi lo attendono con ansia e si aspettano dai giocatori l’impresa. In campo la differenza fra le due squadre è tanta, ma in partite come questa tutto è possibile. Come si deve affrontare questa gara?
“Il vero problema è vedere come si affronta la partita e con che testa. Il Torino ha meno della metà dei punti della Juventus e sul campo, in teoria, guardando la classifica dovrebbe essere facile per la Juventus stravincere o vincere, però mi ricordo che anche quando giocavo io ed eravamo a metà classifica, o forse anche più in basso, i derby li vincevamo. Quindi c’è da sperare in una prestazione forte e voluta dai ragazzi per dimostrare che la classifica non è proprio così veritiera come sembra”.

A parte gli allenamenti come ci si prepara per il derby?
“Sembra quasi un’assurdità, ma la partita prima del derby quando giocavo io era quasi un allenamento, perché si cominciava quindici giorni prima a pensare alla partita con la Juventus e a come batterla. Questa è una gara, tra virgolette, di coscienza dei ragazzi che devono andare in campo con la voglia di dimostrare che sono più validi di quello che dice la classifica”.

La prestazione con la Fiorentina è stata la migliore di quest’anno del Torino, quindi forse da questo punto di vista si può ben sperare?
“Mah, se andranno in campo con quella voglia e con quella grinta che hanno dimostrato con la Fiorentina la partita è possibile giocarsela e questo sarebbe già un lato positivo, perché quando la gara la si gioca fino in fondo non c’è problema e si può anche vincere”.

Lo stadio è facilmente prevedibile che sarà una bolgia bianconera in quanto la Juventus ha riservato pochi posti per i tifosi ospiti, al Torino quindi mancherà la spinta del suo pubblico.
“Voglio proprio vedere se al ritorno faremo la stessa cosa: se loro ci danno duemila posti noi si farà altrettanto, conti alla mano non un biglietto in più di quelli per questa sera e facendo la debita proporzione fra le capienze dei due stadi”.

Si dice sempre che il derby è più sentito dal Toro e che la Juve lo considera una partita come tutte le altre.
“E’ sempre stata sentita come partita e la dimostrazione è che ai miei tempi la vincevamo noi e loro stavano zitti con la coda fra le gambe e se ne andavano via. Negli ultimi anni ci hanno massacrato e continuano a dire che il derby è una partita come un’altra, proprio per sminuire l’importanza della gara. Se si va in campo con la voglia di dimostrare che non è una partita come le altre, e il derby per lo meno per noi del Toro ha una certa importanza sempre, cambiano idea anche loro”.

Chi potrebbe essere il giocatore chiave di questa partita per il Torino?
“Potrebbero esserlo tutti, come dicevo, dipende dalla voglia e dal sacrificio che ognuno di loro metterà in campo. Noi sapevamo che per novanta minuti non ce n’era per nessuno e anche se eri stanco morto trovavi la forza per correre lo stesso. Bisognerà vedere chi dei giocatori attuali avrà il coraggio di fare altrettanto”.

Ventura adotta di solito il 4-2-4 e Conte predilige la difesa a tre e un centrocampo folto, in più i bianconeri hanno fra gli altri Pirlo. Questa è una di quelle partite dove bisogna giocare come si sa oppure cercare di contrastare i giocatori avversari più forti?
“Io penso che se in campo ognuno darà il massimo di se stesso non ci sarà bisogno di marcare in particolare qualcuno o condizionare il nostro gioco per affrontare gli altri. Se io vado in campo convinto delle mie forze e lo dimostro correndo e facendo quello che si deve fare faccio la mia partita, poi se gli altri saranno più bravi di me lo si vedrà alla fine. Però se io faccio la mia partita e la gioco come Dio comanda probabilmente anche loro avranno dei problemi da affrontare, ma se non gli si creerà dei problemi limitandoci solo a chiudere gli spazi ai loro giocatori è normale che alla lunga si perda perché la giocata vincente prima o poi i loro giocatori la faranno”.

Un pronostico?
“Da tifoso granata dico  Toro, poi per il resto lo andremo a verificare a fine partita”.