Mondonico"Il Torino uguale a fatti e non parole"

18.08.2009 12:00 di  Raffaella Bon   vedi letture
Mondonico"Il Torino uguale a fatti e non parole"
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© foto di Federico de Luca

Dopo aver terminato in maniera sfortunata la propria esperienza alla Cremonese, Emiliano Mondonico è senza panchina, ma sempre pronto a commentare il mercato ed in particolare le strategie di due suoi ex club: Torino e Fiorentina.

Si aspettava l'eliminazione del Torino dalla Coppa Italia?
"No, assolutamente no. Pensavo partisse subito alla grande ed a mio avviso la qualificazione era una cosa dovuta. L'eliminazione deve far riflettere sotto diversi punti di vista perché il Torino, da diversi anni, non è più il Toro. Non si può essere il Toro solo a parole, basta frasi trionfali, bisogna dimsotrare il proprio valore sul campo. Il Toro era una squadra di fatti e non di parole".

Le responsabilità sono solo di Cairo o anche di altri?
"Non sono solo di Cairo, ma di tutti quanti. Ogni giorno si parla di questo Toro con toni trionfali, ma come ho detto ci vogliono più fatti e meno parole. Cairo può sbagliare facendo certe dichiarazioni, ma ci sono altri che devono comportarsi in modo diverso".

Si aspettava la partenza di Rosina?
"Sì e mi sembra anche giusto perché in questo momento Rosina aveva delle difficoltà esssendo sotto il bersaglio dei tifosi".

Partirà anche Dzemaili?
"A quanto si legge sì, anche perché qui si parla tanto. La società dovrebbe avere una certa cultura e prima dovrebbe fare le cose, poi dovrebbe parlarne".

Colantuono è l'allenatore giusto?
"Anche qui non si è capito quale doveva essere l'allenatore giusto. Si era parlato di Giampaolo ed altri, poi è arrivato Colantuono. Sulla carta potrebbe essere l'allenatore giusto, ma saranno i risultati quelli che contano".

Si aspettava un Toro così fallimentare negli ultimi anni? La responsabilità è degli allenatori?
"La responsabilità è di tutti ed un allenatore non deve mai illudere nessuno. Negli ultimi anni, invece, continua sempre questa illusione e credo che il Torino debba ringraziare i propri tifosi che rimangono attaccati alla maglia nonostante i risultati. La società deve assolutamente salvare questo capitale anche se i tifosi sono bravi a salvarsi anche da soli".

Si aspettava la contestazione?
"Alla fine del campionato i tifosi erano partiti e non si era potuto organizzare nulla, ma ora questo faccia a faccia serviva. I tifosi vogliono fatti, non parole, e così hanno dato il preavviso a tutti, dallo staff ai giocatori che si sentiranno in obbligo. E' giusto che ci sia stato questo confronto, sarebbe stato peggio il menefreghismo".

Cosa manca a questo Torino?
"Sulla carta non manca niente, la rosa è fatta. Quest'anno poi la B è più limitata rispetto agli ultimi dieci anni e il Torino ha una rosa importante per fare una grande cavalcata. Quest'anno a farla da padrone è la mediocrità".

Che tassello manca?
"Difficile andare a prendere giocatori ora ed anche se sarebbe facile non faccio nomi. Ci penserà Foschi che sa fare bene il suo lavoro".

Passiamo alla Fiorentina, che è attesa da un impegno importante. Come la vede?
"Non penso possa avere problemi, anche perché lo scorso anno lo Sporting Lisbona ha giocato come la Fiorentina contro il Bayern Monaco ed ha preso tanti gol. Credo ci siano tutte le possibilità di passare il turno".

Si aspettava qualche rinforzo?
"Hanno venduto Melo e con i soldi della cessione si pensava facessero un colpo. Io invece credo che questo colpo non arriverà e si permetterà ai giovani di crescere".

Cosa deve fare questa Fiorentina?
"Deve puntare in alto e, dopo essere arrivata quarta in campionato, deve puntare a vincere una delle coppe a cui partecipa. Deve fare bene in Champions oppure vincere la Coppa Italia o la Coppa Uefa. Spero facciano un bel cammino".