Mihajlovic: “Perdere così con la Juve non fa piacere, ma i nostri obiettivi non cambiano”
L’allenatore del Torino, Sinisa Mihajlovic, in conferenza stampa ha commentato la sconfitta per quattro a zero con la Juventus. Ecco che cosa ha detto:
L’espulsione di Baselli ha complicato molto la partita, ma forse anche l’approccio iniziale non è stato dei migliori?
“Devo dire che avevamo preparato un certo tipo di partita e poi, purtroppo, non siamo riusciti a giocarla. La Juve è partita forte e ci ha puniti su una nostra uscita e dopo, quando siamo rimasti in dieci, è diventato molto molto difficile. La Juventus anche quando eravamo in undici ha fatto meglio di noi perciò non metto in dubbio la vittoria della Juve perché è meritata, anche se sullo zero a zero abbiamo avuto due occasione una con Ljajic che dai sedici metri di solito non sbaglia e l’altra con Falque. Dopo l’espulsione non c’è stata più partita e ci dispiace. Dispiace a me, ai giocatori e mi dispiace per i tifosi e chiedo loro scusa. E’ dura da accettare, ma va accettata. Peggio della sconfitta c’è solo l’abbattersi, quindi, dobbiamo toglierci in fretta questo derby dalla testa e pensare subito alla prossima domenica e alla gara con il Verona. Abbiamo una settimana di tempo per preparare bene la partita e cercheremo di vincere e se vinceremo la nostra classifica rimarrà molti buona. L’importante è non perdere la fiducia e non la perderemo, questo è sicuro”.
Fin dall’inizio si è avuta la sensazione che per il Torno fosse una serata no, che cosa si può comunque salvare di questa partita?
“Mah, io ho visto poche squadre all’Allianz Stadium giocare contro la Juve e dominare. Sapevamo che sarebbero partiti forte ed era successo anche l’anno scorso quando per dieci-quindici minuti avevano fatto meglio di noi e poi prendemmo le misure e, giocando per quaranta minuti in dieci, la Juventus riuscì a pareggiare solo nei minuti di recupero. Con la Juventus è stata per noi la terza partita in sette giorni e i miei giocatori non sono sicuramente abituati a questo come quelli della Juve. A centrocampo siamo in difficoltà e lo eravamo anche sette e tre giorni fa, Acquah si è allenato solo venerdì con gli altri e non so quanto tempo sia passato dalla volta precedente. Niang non è ancora in condizione. Boyé è tornato da cinque-sei giorni. Con un uomo in meno e un gol in svantaggio diventa dura non solo per noi, ma per qualsiasi squadra al mondo ed era difficile chiedere di più. Sicuramente una sconfitta per quattro a zero non fa piacere a nessuno, soprattutto in un derby, però, i nostri obiettivi non cambiano e dobbiamo, come ho detto, toglierci in fretta questo derby dalla testa e pensare al Verona e poi partita per partita”.
Secondo qualcuno forse la squadra alla vigilia del derby è stata troppo caricata e che l’espulsione di Baselli può essere figlia di questo.
“Ma lei che cosa ne sa di quello che ho detto alla squadra?”.
In conferenza stampa venerdì aveva detto …
“Ma lei che cosa sa di quello che ho detto alla squadra nello spogliatoio?”.
Ovviamente non posso saperlo.
“E allora non può fare certe domande, un conto è quello che dico in conferenza stampa, un altro è quello che dico alla squadra”.
Allora è deluso dai suoi giocatori?
“No, non sono deluso. Non sono deluso. Sicuramente fino a quando siamo stati in undici avremmo potuto fare qualche cosina in più, ma sapevamo che stavamo giocando contro la Juve e nel suo stadio. Anche l’anno scorso, come ho detto, hanno avuto per quindici minuti occasioni e potevano fare gol e, poi, siamo usciti alla distanza. I giocatori erano sereni e tranquilli e quello che ho detto in conferenza stampa l’ho detto per altri motivi e non per i miei giocatori, infatti, a loro ho detto altre cose che non hanno nulla a che vedere con quello che ho detto in conferenza. Non ho caricato troppo i miei giocatori, per carità, i derby sono partite particolari e ognuno di loro si carica da solo perché se fossi io a doverli caricare per un derby allora è meglio che cambino mestiere. E’ tutta un’altra cosa”.
Che giudizio dà alla prova di Niang?
“E’ inutile parlare sempre di Niang, ho detto che Niang, Ljajic e Belotti non saranno mai un problema, ma una risorsa. Sappiamo che Niang non è in condizione, ma la condizione può recuperarla solo allenandosi e giocando, però, sicuramente anche in questa condizione mi aspetto di più da lui e questo lo sa anche lui. L’ho voluto fortemente perché so quello che può dare e ciò che mi darà. Voglio farlo giocare perché solo così potrà trovare la condizione, ma è vero che quando gioca deve dare di più. So che non può avere venti strappi a partita in questa condizione, però, ha sufficiente condizione per cercare la giocata, per saltare l’uomo oltre a essere decisivo. Per adesso non lo sta facendo, ma non posso giudicarlo”.
Forse l’unica luce nel buio della partita con la Juventus è stata Lyanco che ha espresso personalità, intelligenza e lucidità più di altri, anche di chi ha molti più anni ed esperienza. Lei che cosa ne pensa?
“Lyanco è un giovane che ha personalità, carattere e tutte le qualità per avere una bella carriera. Se lo abbiamo fatto giocare è perché se lo merita ed è pronto, solo questo. Ha fatto bene con l’Udinese e anche con la Juventus ha fatto abbastanza bene”.