Mihajlovic: “La squadra, come ho già detto, deve essere rinforzata ancora”

14.08.2016 07:00 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin per Torinogranata.it
Mihajlovic: “La squadra, come ho già detto, deve essere rinforzata ancora”
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L’allenatore del Torino Sinisa Mihajlovic ha parlato in conferenza stampa, dopo la vittoria in Coppa Italia sulla Pro Vercelli, commentando la partita, il caso Maksimovic e dando alcune indicazioni sul mercato. Queste le sue parole:

Una serata di note liete in Coppa Italia.

“Sì, abbiamo fatto bene soprattutto perché l’atteggiamento è stato giusto. Come ho detto anche ai ragazzi prima della gara quella di ieri sera era la prima vera prova da quando abbiamo cominciato. In palio c’era, a parte tutto quello che avevo detto il giorno prima in conferenza stampa, il passaggio del turno. Giocavamo nel nostro stadio, davanti ai nostri tifosi e contro una squadra inferiore e tutti si aspettavano la vittoria. Queste sono partite nelle quali bisogna stare attenti, ma con l’atteggiamento avuto abbiamo disputato una buona gara. Con tutto il rispetto per la Pro Vercelli sono molto inferiori a noi, perciò, per esprimere giudizi più completi bisogna aspettare le partite più importanti e più difficili. Non essitono partite facili, ma i ragazzi hanno fatto bene ed è giusto aver passato il turno”.

A che punto è la squadra nel recepire le sue idee?

“Abbiamo fatto bene fino al tre a zero, poi, ci siamo rilassati e appena l’abbiamo fatto abbiamo preso gol. Nel calcio non esiste, bisogna mantenere la concentrazione alta anche sul tre a zero. Come si allena il fisico si allena anche la testa e queste partite servono proprio per questo. Avevamo avuto qualche infortunio e dei nuovi in campo all’inizio c’erano solo Ljajic e Barreca, mentre gli altri erano tutti calciatori che c’erano già l’anno scorso poiché non erano disponibili Zappacosta, Iago Falque e gli altri. La squadra, come ho detto in altre occasioni, deve essere rinforzata ancora perché mancano un po’ di giocatori, Cairo lo sa e vedremo nei prossimi giorni se riusciremo a prendere quelli che erano prime scelte, altrimenti andremo a cercarne degli altri, ma comunque la rosa va completata”.

Che cosa sta succedendo con Maksimovic?

“Maksimovic non è stato convocato perché non si è presentato e non ha avvertito nessuno. E’ stata una sorpresa per tutti e sicuramente è una cosa molto grave perché ha mancato di rispetto alla società, che lo sta pagando e con lui ha un contratto fino al 2020, ai compagni, ai tifosi, a tutti. E’ una cosa grave e si dovrà assumere le sue responsabilità. La società ha già fatto ciò che doveva e sicuramente si manterrà la linea dura, è sicuro. Vediamo poi nei prossimi giorni quello che succederà. E’ stato un fatto grave che ci ha lasciato tutti arrabbiati”.

Si sente tradito da Maksimovic?

“Mi spiace perché è sicuramente merito suo se è arrivato al Torino e a interessare tante società, pero, Maksimovic non deve dimenticare dove ha cominciato e da dove è partito e che io l’ho aiutato. Non dimentichiamoci che quando sono diventato commissario tecnico della Nazionale l’ho convocato, potevo anche non chiamarlo, e l’ho fatto giocare. Tanto è vero che il Torino l’ha preso proprio dopo la prima partita che ha disputato con la Nazionale, quella con la Svezia dove marcava Ibrahimovic, venne Sullo a vederlo e fu ingaggiato. Mi è dispiaciuto soprattutto dal punto di vista umano, sono molto sensibile a queste cose, quando valuto una persona guardo prima l’uomo e poi il giocatore, che viene in secondo piano. Mi ha deluso ed è difficile che la questione si possa riparare, per come la vedo io”.

Maksimovic in questo momento è fuori rosa?

“Oggi si allenerà come tutti gli infortunati e poi farà due allenamenti al giorno e vedremo che cosa succederà giorno per giorno. Come prima cosa dovrà chiedere scusa a tutti e poi dovrà fare tanto per farsi perdonare”.            

C’è l’impressione che Ljajic sia una spanna sopra gli altri per visione del gioco e impostazione, condivide?

“Potenzialmente è un grande campione. Lo conosco bene perché l’ho portato io in Nazionale, l’ho fatto giocare quando ero a Firenze e questa dovrebbe essere la sua stagione poiché, come ho detto, ha tutte le qualità per essere un grande giocatore e lo dimostra, ma deve farlo con continuità e non solo con la Pro Vercelli. Sicuramente da sabato sarà molto più difficile perché affronteremo squadre della nostra stessa categoria, ma è un giocatore che ha colpi e che se sente la fiducia ed è libero di testa può consacrarsi definitivamente. Non possiamo, però, affidarci solo a Ljajic e dobbiamo comunque avere anche altre soluzioni e spero di averle prima di iniziare il campionato”.

Nel caso dovesse andare via Peres, non è un rischio dover reimpostare la difesa a sei giorni dall’inizio del campionato?

“Bruno Peres ieri sera ha fatto bene e, come ho detto, è un giocatore da Barcellona perché i catalani giocano sempre e hanno costantemente la palla fra i piedi, ma bisogna vederlo quando si affrontano squadre forti e al nostro livello e lui deve difendere. Nel Barcellona o in un’altra squadra forte Peres sarebbe determinante, ma giocando in una squadra più piccola ci sono partite dove bisogna difendere e lui deve ancora imparare e molto. Dipende da lui, dalla sua applicazione, dalla voglia che ha d’imparare. E’ un nostro giocatore e vediamo che cosa succederà. Se dovesse andare via sarei contento perché arriverebbero i soldi da investire e se dovesse rimanere sarei contento lo stesso perché ci sarebbe la possibilità di lavorare con lui e vedere dove si può arrivare. In Brasile ha giocato nel ruolo di terzino, ma i terzini brasiliani sono tutte ali come Cafù, Alves e Maicon, con la Pro Vercelli ha disputato una buona gara e segnato, però, non è attendibile perché loro erano di una categoria inferiore. Bisogna vedere … speriamo di recuperare Zappacosta e anche Molinaro, Barreca anche lui ha fatto bene, ma questo tipo di partite non ci devono far pensare che sia sempre così poiché, ripeto, con tutto il rispetto l’avversario di ieri sera era inferiore a noi e quindi è stato più facile, il campionato è tutto un’altra cosa. Bisogna vedere anche i difensori centrali, Moretti e Bovo hanno fatto bene, ma c’è sempre da valutare la forza dell’avversario”.

Si può dire che non avesse preventivato una tale situazione a ridosso dell’inizio del campionato? I piani adesso si sono ulteriormente complicati?

“Sicuramente, avevamo l’idea di prendere certi giocatori e devo dire che la società ha sempre fatto di tutto per portare in rosa i calciatori che volevamo, però, in due casi i giocatori che servivano a me i club di appartenenza non ce li hanno dati e non erano i calciatori che avete scritto voi giornalisti, erano altri. Adesso cercheremo di prenderne degli altri”.