Mihajlovic: “Dobbiamo fare di più dalla trequarti in su, prendere più rischi e avere maggiore responsabilità”

26.08.2017 18:17 di Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin
Mihajlovic: “Dobbiamo fare di più dalla trequarti in su, prendere più rischi e avere maggiore responsabilità”
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

L’allenatore del Torino, Sinisa Mihajlovic, in conferenza stampa ha presentato la partita di domani con il Sassuolo. Ecco che cosa ha detto:

Si poteva e si doveva vincere a Bologna, domani il Sassuolo per duelli aerei e contrasti è uno tra le migliori squadre d’Italia, come si affronta?

“Nella gara con il Bologna sono emerse cose positive, ma è stato evidente perché non abbiamo vinto. Le cose positive: l’approccio alla gara; l’atteggiamento; la personalità; la sicurezza nel palleggio; abbiamo sofferto anche abbastanza poco; e la vittoria è stata ricercata fino all’ultimo. Abbiamo anche comandato sempre il gioco e per questo, date le partite dello scorso anno, siamo cresciuti. Ma nonostante tutto questo non abbiamo vinto, pur creando abbiamo tirato poco in porta. il possesso palla nel secondo tempo è stato lento e prevedibile. Il Bologna si è chiuso e a noi è mancata la furia agonistica che permette di mettere nell’angolo l’avversario e poi al tappeto. Il possesso palla va bene, ma ci devono essere velocità, intensità, movimenti senza palla e pressione. Tutto ciò che permette di vincere la partita. Stiamo lavorando per diventare una squadra matura e forte. Passando al Sassuolo, è una squadra che ha cambiato molto, allenatore e parecchi giocatori, e ha una mentalità definita. Sono pericolosi in avanti e sulle palle inattive. Hanno qualità, sono tosti a centrocampo e in difesa e hanno anche ottime individualità. Domani vogliamo vincere per cominciare la stagione con una vittoria in casa, perché l’anno scorso il Grande Torino è stato il nostro punto di forza e dovrà esserlo anche quest’anno. Se vogliamo lottare fino all’ultimo per un posto in Europa dobbiamo migliorare l’andamento in casa e fuori. E’ assurdo fare calcoli dopo la seconda giornata. Il nostro obiettivo resta quello di sempre: imporre il nostro gioco e cercare di vincere”.

Belotti come sta dopo le ultime voci di mercato?

“E’ tranquillo, ma le chiacchiere di mercato lo condizionano anche  inconsciamente. Gli ho parlato e fatto vedere i dati relativi alla sua prestazione con il Bologna e forse ha fatto la peggiore partita da quando sono al Torino. In settimana ho visto il vecchio “Gallo”, concentrato e attento. Si è impegnato molto e sono convinto che domani farà una grande gara”.

Alla luce di quello che ha detto cambierà qualche giocatore con il Sassuolo? In settimana avete fatto specifici allenamenti per non ripetere gli errori di Bologna?

“Sicuramente faremo qualche cambio nella formazione. In allenamento abbiamo provato soluzioni per finire l’azione in un certo limite di tempo e cercare di velocizzare la manovra. Dobbiamo mantenere le cose positive come il possesso palla, il gioco e la sicurezza nel palleggio e, poi come ho detto, a un certo punto bisogna accelerare. Soprattutto dalla tre quarti di campo in su bisogna cercare la giocata, le accelerazioni, l’intensità e anche i colpi individuali perché abbiamo giocatori davanti che hanno qualità e possono fare questo. Dobbiamo prenderci più rischi e anche responsabilità dalla trequarti in su per cercare di fare qualche cosa in più rispetto a quello che abbiamo fatto a Bologna”.

Si aspetta dal mercato un attaccante che aumenti la personalità della squadra oppure basta una riserva?

“Sappiamo tutti che ci serve un esterno perché con il nostro modo di giocare ci vogliono quattro esterni e noi ne abbiamo solo tre, in più uno sta fuori (Boyé per infortunio, ndr). Si è visto anche a Bologna che non abbiamo avuto cambi. Stiamo cercando un attaccante, abbiamo qualche nome di qualcuno che vorremmo prendere. Vogliamo un titolare e non un giocatore qualsiasi, deve essere forte e avere caratteristiche precise”.

Forse nella clausola rescissoria di Belotti, se il giocatore avesse accettato, ci voleva una deadline come lei aveva chiesto?

“Era un’idea quella di stabilire una deadline per Belotti per non correre il rischio che nell’ultimo giorno di mercato si presenti uno con cento milioni. Sono comunque convinto che alla fine il “Gallo” resterà con noi. Poi è da capire se dovesse arrivare un’offerta che cosa vorrà fare lui. Ma penso che, se non è arrivata fino a oggi, non arriverà più un’offerta”.

Si può immaginare Rincon dall’inizio magari in coppia con Obi e a sinistra l’utilizzo di Barreca, se lei lo ritiene pronto?
“Rincon domani giocherà. Ci deve dare carattere, personalità e geometrie. E penso che giocherà anche Barreca perché da quella parte ci serve un giocatore più veloce visto che il Sassuolo su quel lato ha Berardi. Molinaro è più esperto, ma Barreca e più veloce e conosce Berardi che è suo compagno in Nazionale”.

Falcinelli che tipo di giocatore è e fino a che punto è stato vicino al Torino?

“Non parlo di giocatori che non alleno”.

E’ vero che la cessione di Acquah è stata congelata?

 “È un giocatore importante. Ho detto io alla società di non venderlo, oltretutto l’offerta arrivata non corrispondeva per la cifra a quella che è circolata, era inferiore. Acquah è importante per noi, con lui ho parlato ieri e gli faremo allungare il contratto, sta bene qui. Quando tornerà Baselli avrò quattro giocatori titolari a centrocampo e ho anche Valdifiori. Qualcuno giocherà di più e qualcuno di meno, ma sono tutti affidabili. Mandare in campo uno o l’altro cambia poco bisognerà solo vedere lo stato di forma di ognuno e capire che tipo di partita vorremo fare”.

Acquah può giocare anche sul centrosinistra? Rincon, invece, è meglio metterlo sul centrodestra?

“Mah, Rincon e Acquah possono giocare indifferentemente a destra o a sinistra, mentre Obi e Baselli entrambi preferiscono giocare a sinistra. Durante il ritiro li abbiamo fatti giocare dalla parte opposta per allenarli anche in quella posizione. Obi in tutto il precampionato l’ho fatto giocare a destra e ha fatto bene segnando anche tre gol. Tutti e quattro i giocatori possono giocare indifferentemente dall’una  dall’altra parte”.

Cassano ha rivelato che Cairo gli ha telefonato. C’è un episodio in particolare che ricorda in questi anni e che vi riguarda?  

 “Con Cassano ci sono sempre episodi da raccontare (ride, ndr). Non credo che lo allenerò, in passato c’è stata qualche possibilità, ma non si è mai concretizzata. Ho stima di Cassano come giocatore e come uomo perché è uno di cuore. Poteva fare di più in carriera, quello che ho visto a fare lui con la palla ci sono pochi al mondo che sanno farlo. Lo conosco abbastanza bene so com’è fatto. Una volta giocava nella Samp e io allenavo la Fiorentina o il Catania, non ricordo bene, e gli ho messo un uomo addosso a tutto campo allora lui e è venuto da me incavolato perché gli avevo appunto messo un uomo addosso e mi ha detto che gli avevo rotto le p…. e che dovevo lasciarlo libero di giocare perché il marcatore lo avrebbe seguito anche in bagno. L’ho visto anche a Genova di recente ero al ristorante e anche lui con la sua famiglia e mi è venuto a salutare. E’ un piacere vederlo ed è sempre pronto alla battuta“.

Con Acquah e Rincon il rischio cartellini aumenta, come li gestirà?

“Sono giocatori esperti e la loro caratteristica è mettere la fisicità, ma devono usare la testa quando prendono l’ammonizione e usarla di più, usando meno il fisico. A volte è facile farlo, a volte no. Quando Acquah prende l’ammonizione per un allenatore non è facile e allora si guarda intorno e manda qualcuno a scaldarsi perché non si sa mai quello che può succedere (ride, ndr). Acquah non interviene mai per far male, ma va e parte e poi magari non si ferma. Va sempre fino in fondo: questo è il suo carattere e modo di giocare. In una squadra ci vogliono anche questi tipi di giocatori”.

Come pensa che sarà la classifica finale e a che punto colloca il Torino?

“Mah, l’obiettivo è migliorare la classifica dell’anno scorso, siamo arrivati noni e quest’anno dovremo almeno arrivare settimi. No so come sarà la classifica, ma penso che la Juve sia sempre la squadra da battere, poi c’è il Napoli, che gioca il miglior calcio e non ha cambiato nulla, ma bisognerà vedere la mentalità perché se il Napoli riuscirà a non sbagliare certe partite, che la Juve non sbaglia mai, allora può anche riuscire. La Roma, forse, si è un po’ indebolita, anche se ha degli ottimi giocatori. L’Inter sta facendo bene e il Milan lo stesso, anche se è un po’ indietro rietto a alle altre tre-quattro squadre. Poi ci sono Fiorentina, Lazio e noi e anche Sampdoria e Udinese. Come dicevo, il nostro obiettivo è migliorare la classifica dell’anno scorso e cercare di lottare fino all’ultimo per un posto in Europa”.

Se dovesse arrivare un giocatore come Niang, Boyé sarà dato in prestito?

“No, altrimenti saremmo sempre in tre e non in quatto. Ci sono Falque, Berenguer e Boyé se ne arriva uno saremo in quattro, ma se ne mandiamo via uno torniamo ad essere in tre”.

Indipendentemente da Edera e Parigini?

“Edera può, potrebbe rimanere perché ho visto che è migliorato dal punto di vista del gioco. Non è ancora pronto, ma visto quanto è cresciuto fino a oggi è uno sul quale si potrebbe fare affidamento, è sempre meglio avere più giocatori che meno”.

In difesa nei centrali gli uomini sono sufficienti?

“In mezzo vediamo, se andrà via Gustafson, forse, ne prenderemo un altro e in difesa anche in questo caso, forse, si potrà prenderne ancora uno. Adesso la cosa fondamentale è prendere un attaccante esterno, per gli altri è più facile”.

Ha visto la partita della Primavera al Trofeo Mamma Cairo? C’è qualche giovane che potrebbe essere utile alla prima squadra?

“Come avrei potuto vedere la partita della Primavera se stavo allenando al Filadelfia la mia squadra? Ho visto l’altra Juve-Inter, ma mi hanno detto che il Torino ha fatto bene con il Milan”.