Messias o Chiquinho? Urge chiudere per scacciare l'attuale piattume
Ben più che a seguito delle amichevoli contro Rennes e AZ Alkmaar, le quali, al di là dei risultati negativi, avevano fornito qualche - seppur vago - segnale positivo, il pari a reti bianche di ieri sera, concluso in una mesta lotteria dei rigori che ha finito per premiare il nuovo Toro di Ivan Juric, ha messo a nudo, a meno di una settimana dal debutto in campionato - peraltro contro una corazzata, seppur a sua volta malconcia, del calibro dell'Atalanta, - una quasi totale assenza di smalto nel gioco collettivo della squadra. Manovra lenta e prevedibile, palle alte - talora anche un po' alla viva il parroco - a ripetizione, reattività molto bassa nelle situazioni di potenziali ripartenze e ribaltamenti di fronte, mira verso la porta avversaria da dimenticare.
Serve tanto, troppo, qualcuno che sappia prendere per mano la squadra tra trequarti e linea d'attacco, che sia in grado di creare la superiorità numerica, di saltare l'uomo autonomamente, di far cambiare passo, di dare un quid di imprevedibilità in fase di possesso. Perché giocando così, quasi inutile dirlo, il rischio di andare in Serie B si ripresenterà, con ulteriore forza. A questo proposito, lungo le prossime due settimane, dovrà farla da padrone il mercato in entrata. Con l'ormai estenuante questione trequartista al centro: né Linetty né Lukic, evidentemente, sono al momento ciò che serve a supportare adeguatamente il partner di rifinitura Pjaca, e Belotti o chi per lui. Al di là dell'ipotesi di un passaggio permanente al 3-4-3, con Sanabria ad agire più largo, e lo stesso Pjaca elemento asimmetrico del tridente, una variante tattica per il Toro, lì davanti, serve come il pane.
Con Riccardo Orsolini e Josip Brekalo difficilmente raggiungibili, ci si attende la chiusura, possibilmente entro il weekend, per uno tra Junior Messias (in foto) e Chiquinho. Il Crotone temporeggia, in attesa di offerte più pingui, mentre col Benfica l'accordo sulla base di un prestito con riscatto a sette milioni sarebbe già stato trovato, col benestare del ventiseienne lusitano. I pitagorici, invece, i soldi li vorranno tutti e subito; considerata anche l'età del giocatore, il tetto di cinque milioni di euro per il cartellino appare più che ragionevole. Serve, in ogni caso, una scossa immediata all'ambiente e alla squadra, con Juric - il quale non ha fatto mistero del proprio attuale sconforto - che rischia di rimanere personaggio in cerca d'autore.