Mentalità o calo fisico: Juric lavori sui punti persi nel finale
Escludendo i punti persi da situazione di vantaggio, che può sempre capitare e si compensa grosso modo con quelli conquistati nella stessa maniera, vale però la pena concentrarsi su quelli buttati via nei finali di partita, che sono adesso quantificabili in undici punti, tanti da porre la squadra di Ivan Juric a quota cinquantuno in classifica, al pari dell'Atalanta ed a sole cinque lunghezze da Fiorentina e Lazio, in zona Europa, con ancora da recuperare le sfida contro i bergamaschi. Al netto di un inizio sfortunato, questo è un dato oggettivo che rispecchia ciò che il Toro avrebbe potuto fare, invece non è accaduto. Il motivo di questo non può risiedere, o almeno non sempre, nella mancanza di calciatori adeguati in panchina, perché spesso a subentrare sono calciatori che in altre partire e addirittura per periodi interi hanno ricoperto il ruolo di titolare.
Potrebbe invece tradursi in un calo di lucidità dovuto ad una stanchezza maggiore rispetto agli avversari, perché se è vero che i granata sono finalmente squadra abbondantemente fisica, è anche vero che è impensabile aggredire l'avversario per novanta minuti in tutte le partite. Ci si potrebbe concentrare nel centellinare meglio le forze, evitando negli ultimi minuti, in difesa dagli attacchi disperati degli avversari, di rilanciare il pallone alla cieca, o peggio ancora gettare alle ortiche possibili ripartenze in superiorità numerica come accaduto contro la Lazio più e più volte, a prescindere dal peccato di gioventù di Pellegri. Ed è una cosa su cui deve lavorare il tecnico Juric con il suo staff.