Meno 6 al mercato: il Torino tra i soliti nomi e qualche giovinetto di belle speranze
Badelj, Cutrone, Duncan, Politano, Ramirez, Younes e anche Advincula, Tokoz e Wagué (citati in ordine alfabetico) sono nomi di giocatori che circolano in questi ultimi giorni e che potrebbero essere fra i papabili per qualche rinforzo per Mazzarri. I primi sei già in più sessioni passate di mercato sono stati accostati al Torino e gli altri sono giovinetti di belle speranze. Il Torino, che ha disputato il girone d’andata, mancano al termine solo le due gare con Roma e Bologna, stando sulle montagne russe più tre sprofondi negli abissi con Lecce, Sampdoria e Spal, ha bisogno di rinforzi in tutti i reparti e soprattutto a centrocampo, quindi, giovinetti di belle speranze e che per giunta provengono dall’estero sono profili ad altissimo rischio perché prima di tutto devono ambientarsi e poi se ragazzi che provengono dal vivaio, di conseguenza ben conosciuti e che magari hanno anche fatto la preparazione estiva con Mazzarri, non hanno trovato posto quante probabilità avrebbero i vari Advincula, Tokoz e Wagué di scalzare le attuali gerarchie e convincere l’allenatore a farli giocare? Per carità, magari sono fortissimi e in un battibaleno si ambientano e folgorano Mazzarri, ma sinceramente non ci sarebbe da scommettere un centesimo su una tale possibilità. Per quel che riguarda i già più volte accostati, sono i classici giocatori che trovano poco spazio dove attualmente sono oppure che vorrebbero mettersi in mostra giocando in una piazza più grande per cui si vedrebbero film già andati in onda e che non hanno avuto la stragrande maggioranza delle volte il lieto fine sperato.
Comunque il Torino prima di tutto penserà a sfoltire la rosa e andranno via uno fra Bonifazi e Djidji, Edera, Parigini e Millico se partirà Zaza e non sarà trovato un sostituto per Simone. Anche Falque potrebbe finire nella lista dei partenti, ma i tanti infortuni che lo hanno tormentato ultimamente potrebbero frenare i suoi estimatori. Solo dopo il Torino proverà a prendere qualcuno, ma solo se i costi dell’operazione saranno quelli che vuole il club granata, quindi, prestiti con diritti di riscatto e non obblighi. Vanno di conseguenza esclusi tutti quei giocatori che costano più di dieci milioni di euro. Tanto più che allo stato attuale delle cose non è detto che Mazzarri il prossimo anno sarà ancora l’allenatore del Torino e in vista di una più che probabile rivoluzione della rosa in estate, a prescindere da chi siederà sulla panchina granata, grandi investimenti a gennaio non ne saranno fatti.
Lo si ripete da tempo che servono giocatori che siano funzionali all’idea di gioco dell’allenatore e per l’idea di calcio di Mazzarri serve una difesa solida come quella che c’era l’anno scorso prima che Nkoulou e Izzo calassero vistosamente nel rendimento e Lyanco non incappasse nell’ennesimo infortunio con tempi di recupero medio-lunghi. Sulle fasce ci vorrebbero due giocatori come Ansaldi, ma con un fisico non fragile come quello dell’argentino e, magari, anche un pochino più giovani. In mezzo al campo un paio d’incontristi che sappiano anche proporsi in avanti. Tra le linee un trequartista che sappia veramente fare da raccordo tra centrocampo e attacco, che aggredisca la profondità, che imbecchi la o le punte e che segni da una decina di gol in su e un centravanti che si integri con Belotti. In alternativa se difesa e centrocampo sono sufficientemente forti da reggerli, due esterni che con Belotti vadano a formare un tridente implacabile e micidiale per gli avversari.
Si aspetta e si pera, ma senza farsi illusioni e, anzi, con una buona dose di scetticismo. Se poi i fatti andranno nella direzione auspicata allora si farà ammenda per lo scetticismo e si applaudirà la conduzione del mercato e i risultati che verranno.