Mazzarri: “E’ difficile rinunciare ai giocatori migliori, anche per il futuro. Dobbiamo essere più cinici”

17.04.2018 17:34 di Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin
Mazzarri: “E’ difficile rinunciare ai giocatori migliori, anche per il futuro. Dobbiamo essere più cinici”
TUTTOmercatoWEB.com
© foto di Daniele Buffa/Image Sport

L’allenatore del Torino, Walter Mazzarri, in conferenza stampa ha presentato la partita di domani sera con il Milan. Ecco che cosa ha detto:

Contro il Chievo avete fatto possesso palla e anche creato qualche occasione,  ma che cosa è mancato per vincere?

“Sabato sapevamo di giocare su un campo difficile e lo abbiamo fatto con autorevolezza e proponendo bel gioco, però, purtroppo ci è mancata  la cattiveria negli ultimi venti-trenta metri per fare gol. Sotto questo aspetto dobbiamo ancora migliorare perché le partite come quella con il Chievo sono gare da vincere. E’ anche vero che nell’ultima occasione che abbiamo avuto per segnare, quella con Ljajic, Sorrentino con lo stinco ha evitato di subire una rete.”

Come sta la squadra dal punto di vista fisico?

“Quando si gioca ogni due giorni chi fa la prima partita riesce a fare anche la seconda e poi si deve capire se è in grado di fare la terza. Per gli infortunati,  bisogna valutare chi è fermo da venti giorni per capire in che condizioni è, ma è positivo che siano rientrati in diversi. Baselli è il giocatore che ho visto crescere sotto l’aspetto della forma e spero che continui così e la sappia mantenere, ne ho parlato anche con lui.  Alcuni stanno meglio altri un po’ meno e di partita in partita si vede che un giocatore fa una gara bene e una meno, ci sono i primi caldi e non bisogna dimenticare anche gli avversari, ma da questo punto di vista della forma generale sono abbastanza tranquillo tenuto conto che mancano sei partite alla fine della stagione”.

Niang può essere un valore aggiunto in quest’ultimo periodo?

“Per Niang vale lo stesso discorso che avevo fatto per Ljajic: sono valori aggiunti quando vanno in campo e lo dimostrano. Quando lo utilizzerò e se farà bene allora sarà un valore aggiunto altrimenti sarà uno della rosa”.

Rincon è forse uno di quelli che sta meno bene?

“Ha avuto una giornata di squalifica e poi con i Chievo nel primo tempo è andato meno bene, ma poi si è ripreso. E’ uno di quei giocatori che hanno sempre tirato la carretta, ha un rendimento costante  ed è affidabile, ci è stato utile e penso che lo sarà anche per il futuro”.

Come si può rilanciare Niang? Può essere utilizzato anche come seconda punta?

“Quando sono arrivato si giocava con il 4-3-3 e c’erano determinati meccanismi e spazi per certi giocatori che avevano certe caratteristiche, ma ora si è trovata la quadratura, tocchiamo ferro, cambiando modulo e la squadra è compatta. Con l’Inter il test è stato superato, ma giocare con tre attaccanti Ljajic, Belotti e Falque e anche Ansaldi a cui chiedo di spingere molto e Basselli che è più offensivo che difensivo e poi far giocare anche Niang, Berenguer, ed Edera è difficile se mi suggerite un modulo per riuscirci si può provarlo e se si fa un gol più degli altri va bene. A parte l’ironia, quando stava fuori Ljajic e giocava Niang mi chiedevate perché non giocava Adem e adesso fate l’opposto, è giusto perché sono in rosa e sono giocatori di talento, però, io devo far tornare i conti al Torino e ci interessa che i Torino vinca più partite possibili e faccio tante valutazioni. Io sono il primo tifoso e sto cercando di trovare la quadratura migliore per fare vincere al Torino. Vi dico già che domani Niang non giocherà dall’inizio e poi magari entrerà e vedrò che risposte mi darà, se farà come Ljajic e se correrà e darà una mano alla squadra allora ben venga. I giocatori di qualità se corrono mi garbano e con loro si gioca meglio e si fa un bel calcio”.

Può fare un commento su Belotti  che è stato elogiato da Gattuso in conferenza stampa?

“Belotti come tutti i giocatori che rientrano da un infortunio ha avuto picchi buoni e poi magari altri meno. Non parlo di quando fa gol, ma quando lotta, dà una mano. Se lo vedo così sono tranquillo il gol gli viene naturale. Spero che domani stia meglio  che con il Chievo”.

Cairo ha già detto anche a lei se Belotti rimarrà?

“Secondo voi un allenatore vuole che i migliori giocatori vadano via? Non parlo con Cairo tutti i giorni e quindi non gli chiedo se Belotti resta o va via, ma se si vuole fare una stagione di un certo livello è necessario fare un mercato importante in modo da portare il Torino il più in alto possibile in classifica. Per riuscirci i giocatori forti sono da confermare e servono anche altri calciatori importanti. Il Torino ha una piazza importante e sono venuto qui per questo. Del mercato non voglio parlare domani c’è il Milan e poi ci saranno altre cinque partite e alla fine si tireranno le somme”.

Come sta N’Koulou?

“Sta bene. Parlerò con tutti i giocatori, ieri alcuni erano ancora un po’ stanchi e poi mi regolerò per la formazione definitiva”.

Domani una gara spartiacque?

“Non sono abituato a fare proclami, ma domani sarà una partita da tre punti e dovremo fare il massimo per non avere rimpianti. Deve dipendere da noi e allora diamo tutto. Ho visto il Milan con il Napoli e mi ha impressionato è stato quasi alla pari per il possesso palla. Sapete che giocatori ha e che mercato ha fatto il Milan.  Alla fine valuteremo che cosa sarà successo, ma i risultati possono anche dipendere da episodi. Dobbiamo dare tutto e poi si vedrà così come per le successive cinque partite”.

Sirigu lo considera un portiere top?

“Sirigu è un portiere forte e di grande affidabilità. Da sempre non faccio graduatorie o paragoni fra giocatori. Sono contento di avere un portiere come lui”.

Con il Chievo ci sono state difficoltà a segnare, ha studiato qualche cosa in particolare per far si che la squadra riesca con maggiore facilità a fare gol?

“Ho lavorato molto e ho fatto vedere ai giocatori filmati dove abbiamo creato i presupposti per creare palle gol, situazioni delle quali non ci si è accorti e bastava fare l’ultimo passaggio da un metro al compagno per segnare, ma non l’abbiamo fatto e alcuni ragazzi hanno detto che non avevano visto la situazione. Mettere l’avversario in difficoltà è già tanto per me. Facendo un confronto su Milan-Napoli, sono due squadre che hanno giocato una bella partita, ma se si contano le occasioni da gol vere quante sono state? Due. Noi dobbiamo essere cinici, con il Chievo se alla prima occasione avessimo segnato magari finiva con una vittoria, ma se non facciamo gol … Le occasioni le abbiamo avute, i presupposti li abbiamo creati, ma bisogna essere più decisi anche nella finalizzazione. C’è stata un’occasione che se Ljajic dava la palla a Falque che era solo davanti al portiere si poteva segnare, ma non è stato fatto il passaggio. Questi, purtroppo, sono momenti, situazioni. Con il Crotone ogni passaggio, a ogni punizione che calciavamo Belotti era messo bene e si è segnato. E’ un momento, ma io sto lavorando sulla crescita della squadra, come dicevo prima, e adesso, mi sembra, che la squadra stia iniziando ad avere un’identità precisa, si inizia ad arrivare sulla trequarti con il palleggio, con il fraseggio e tutti sanno quello che devono fare ed è questo importante per me. Davanti poi c’è il momento, la scelta individuale del giocatore di fare una determinata cosa e di solito i calciatori che stanno in attacco hanno maggiori qualità e fanno le scelte giuste, ma con il Chievo non è andata così. Lo stinco di Sorrentino ci ha negato la vittoria eppure Ljajic ha tirato quasi dal dischetto del rigore e tutta la squadra era dentro l’area. I presupposti si sono creati e un allenatore in teoria dovrebbe essere contento, ma mi girano le scatole perché poteva e doveva essere la quarta vittoria consecutiva meritata e, invece, l’abbiamo mancata e ci mancano due punti”.    

Può commentare il momento di Falque, ha dato molto ma forse adesso è un po’ stanco?

“Mi fa piacere che si noti quello che ha fatto perché è un professionista impagabile, fra i nostri attaccanti è quello che ha realizzato più gol, undici, e ha anche fatto otto assist quasi tutti vincenti.  E’ il giocatore che ha reso di più e lo dicono i numeri. Qualche volta ci sta che sia un po’ stanco perché corre e si sacrifica tantissimo in fase difensiva e questo può togliergli un po’ di lucidità nel possesso palla. Faccio fatica a toglierlo, ma valuterò  e se lo vedrò un po’ stanco magari lo farò rifiatare. Alle volte l’ho sostituito proprio per farlo riposare e con il Chievo l’ho tolto tardi perché avevo dovuto fare un cambio forzato altrimenti avrei inserito prima Edera. Se accadrà che una volta non giocherà non succederà nulla, è un giocatore troppo importante per noi. Vedremo di trovare degli accorgimenti in modo che debba sacrificarsi un po’ meno e i compagni possano dargli una mano in modo che preservi le energie e sia più lucido sotto porta”.