Mattioli: "Il Torino è la grande attesa della B"

Abbiamo intervistato in esclusiva Mario Mattioli, inviato Rai, e con lui parlato della serie B. Quest’anno il campionato cadetto pare più equilibrato. Sampdoria e Torino le squadre favorite, ma il Padova si è rinforzato molto e il Grosseto potrebbe disputare un campionato migliore di quelli degli anni scorsi. Al Sassuolo è finalmente arrivato l’allenatore che Squinzi voleva da tempo e il Pescara con Zeman è da valutare, pur non essendosi particolarmente rinforzato. L’Ascoli, nonostante il periodo di crisi e i punti di penalizzazione, meriterebbe di disputare un campionato non in affanno.
Che campionato sarà quest’anno quello di serie B?
“Sicuramente diverso da quello dello scorso anno, non tanto perché ogni campionato è diverso dagli altri, ma perché nelle prime due giornate non ci sono stati un Novara o un Varese, come accadde lo scorso anno, che abbiano un pochino stupito con effetti speciali. Il Sassuolo in vetta ci può stare e il Pescara pure, considerando la grande attesa, anche se gli abruzzesi non hanno rimpinguato la rosa per poter restare a lungo in vetta, almeno penso. Per cui è un campionato probabilmente equilibrato, sempre in attesa del Torino dal quale da due anni si aspetta un colpo di reni degno del nome e della sua storia”.
Secondo lei ci sono squadre favorite e chi emergerà a sorpresa?
“La squadra che potrebbe costituire una vera e propria sorpresa, al momento, guardando tutte le formazioni non la vedo. L’Empoli con Tavano ha fatto una bella operazione. Il Bari si è portato a casa Bogliacino, Lamanna e Polenta che è un talento, infatti viene tenuto d’occhio dal Barcellona. C’è il Padova che ha fatto una campagna di rafforzamento imponente con Cacia, Enej, Cutolo a parte Succi, che ha rinnovato il prestito dal Palermo; credo che proprio Cutolo e Cacia insieme a Succi facciano del Padova una vera corazzata, considerando che poi Cacia deve farsi perdonare qualche cosa visto che, a mio avviso, ha sulla coscienza gran parte della retrocessione del Piacenza, perché quando si fece squalificare, una prima volta per quattro giornate e poi per tre a breve distanza di tempo, non fu una grande cosa e venendo mancare i suoi gol la squadra ha fatto la fine che ha fatto, purtroppo. Poi c’è la Sampdoria che con Foggia e Piovaccari ha dato una sistemata sia all’attacco che ai dintorni, nel senso che Foggia gioca nei pressi dell’attacco. Per quel che riguarda Piovaccari mi continua a stupire il fatto che nonostante abbia realizzato ventiquattro reti di ottima fattura, il capocannoniere della serie B dello scorso campionato, non trovi spazio in serie A, cosa che accade da parecchie stagioni. Certo si può dire che la Sampdoria è l’anticamera della massima divisione in quanto è una delle candidate a tornarci, e sono d’accordo anch’io, però in questo coacervo di giocatori stranieri approdati in A, che sono arrivati proprio da tutte le parti del mondo, il maggior realizzatore della serie B avrebbe dovuto trovar posto. Il Torino è sempre lui e aspettiamo che venga quel giorno …. certamente con Ebagua, attaccante ex Varese, si è rafforzato davanti e in quanto a rinforzo c’è il fatto che è rimasto Bianchi …. eh vediamo …. sono molto curioso. Se dobbiamo pensare a una squadra sorpresa forse il Grosseto potrebbe fare qualche cosa di più rispetto agli altri anni”.
Dopo due giornate Sassuolo e Pescara a punteggio pieno, mentre il Torino è a due lunghezze e la Sampdoria a quattro. Normale o ci si deve stupire?
“Normale assolutamente, perché il Pescara e il progetto zemaniano è quello e il Sassuolo ha finalmente preso l’allenatore Pea, arrivato dalla Primavera dell’Inter e voluto già da un anno e mezzo dal patron Squinzi, che ha dato una riquadrata alla squadra che non subirà più gli alti e bassi terrificanti della passata stagione. Che la Sampdoria e il Torino non siano in vetta è normalissimo, perché non è adesso che si fanno i giochi. Io terrei l’occhio sul Padova e sul Grosseto, meno sul Brescia che ha una rosa molto giovane e con nove undicesimi dei titolari, se non vado errando, stranieri: non mi esalta molto. L’Ascoli, pur non avendo fatto un mercato con particolari squilli, e nonostante i punti di penalizzazione sono anni che più lo si butta giù e più viene su e con l’arrivo del giovanissimo Boniperti, un nome che è una garanzia e che ritengo un buon auspicio per i marchigiani, sarei contento che con la grinta di Castori riuscisse a togliersi dalla crisi il prima possibile”.
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