Martinez: “Ben vengano Ljajic e Iago Falque. Ajeti è uno tosto”

18.07.2016 15:39 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin per Torinogranata.it
Martinez: “Ben vengano Ljajic e Iago Falque. Ajeti è uno tosto”
TUTTOmercatoWEB.com
© foto di Antonello Sammarco/Image Sport

L’attaccante del Torino Josef Martinez ha parlato in conferenza stampa della nuova stagione appena iniziata con le novità riguardanti l’allenatore Mihajlovic, i compagni Ajeti e Boyè, oltre ai giovani Aramu, Parigini, e chi dovrebbe arrivare presto: Ljajic e Iago Falque.

Che cosa si aspetta da questa stagione tenendo conto che nella scorsa, che era la sua seconda in granata, non ha giocato molto se si considerano i minuti in campo rispetto al numero totale delle presenze?

“Ovviamente mi aspetto tanto e personalmente spero di giocare di più e fare meglio dell’anno scorso. Nel passato campionato ho giocato meno minuti di quelli che pensavo che sarei riuscito a fare. Adesso mi sto preparando bene per questa stagione che non è importante solo per me, ma per tutti e speriamo di riuscire a fare meglio dell’anno scorso”.

Secondo lei quali problemi ha avuto lo scorso anno che le hanno impedito di giocare di più?

“Sicuramente se avessi fatto più gol avrei giocato di più. Comunque io sono contento per quello che ho fatto nella passata stagione per i minuti che ho avuto e per le opportunità che mi sono state date da Ventura. Ripeto, speriamo che quest’anno sia diverso e che sia meglio dell’anno scorso”.

Mihajlovic adottando il 4-3-3 le ha cambiato un po’ la posizione facendola giocare più esterno a sinistra, si trova meglio?

“In passato avevo già giocato in questa posizione e con il 4-3-3 sia nello Young Boys sia nel Caracas e anche nel Thun. Io mi posso abituare a ciò che vuole il mister e per aiutare la squadra non avrei problemi anche a fare il portiere. Ho giocato in posizioni differenti da quella di punta centrale persino con la Nazionale e mi trovo bene”.

Preferisce giocare a destra o a sinistra in un attacco a tre?

“E’ uguale”.

Si può dire che forse il 3-5-2 non esaltava appieno le sue caratteristiche e che il 4-3-3 potrebbe aiutarla a esprimersi meglio?

“L’anno scorso in un paio di partite sono andate bene ed io mi trovo bene sia con il 4-3-3 sia con il 5-3-2 o il 3-5-2. Non è tanto importante il modulo per le mie qualità, anche per il ruolo che io ho in campo. Come ho detto, spero che quest’anno sia migliore dello scorso”.

Teme la concorrenza, che quest’anno dovrebbe essere più forte?

“No, anche nella scorsa stagione c’erano giocatori importanti ed io ho aspettato il mio momento. E’ positivo che ci sia concorrenza di giocatori importanti perché vuol dire che bisogna sforzarsi di più se si vuole giocare. Non sento la pressione, devo solo aspettare il momento per esprimermi al meglio”.

E’ consapevole che questa stagione sarà decisiva per la sua carriera nel Torino?

“Sì, anche quando sono arrivato al Torino era un momento importante, ma non è perché sono al terzo anno che sia decisivo, ho un contratto di quattro anni e ho avuto la possibilità e la capacità di giocare per due anni bene e spero in questa stagione di fare meglio rispetto alla passata. Ogni anno è difficile e questo vale per tutti i giocatori, non solo per me”.

Quali differenze ci sono nella cura degli schemi d’attacco tra quello che vi chiedevano di fare Ventura e Sullo e ciò che vogliono Mihajlovic e il suo staff?

“Per come sono fatto, non mi piace fare confronti fra mister Ventura e mister Mihajlovic, sono persone diverse e sono staff che lavorano in maniere differenti. Ventura ci faceva giocare con due attaccanti e cinque difensori e, invece, Mihajlovic con il 4-3-3 e si vede che ci sono differenze in campo. Rispetto all’anno scorso giochiamo di più con la palla in avanti”.

Durante gli attuali allenamenti quante volte calcia verso la porta?

“(Sorride, ndr) Non ne ho la più pallida idea, quando ho l’opportunità di calciare in porta lo faccio. Sono arrivato solo da tre giorni e giorno per giorno tireremo di più in porta. Ieri durante l’amichevole ogni volta che un compagno aveva la possibilità di calciare verso la porta lo faceva senza problemi”.

E’ libero in campo di agire come crede? Non deve seguire schemi rigidi?

“Sono libero, un calciatore in campo deve fare quello che si sente. Mihajlovic prepara le cose e poi noi in campo siamo liberi di agire anche tenendo conto di cosa è meglio fare in ogni momento secondo l’andamento della partita. Se posso calciare in porta lo faccio, ma se un compagno è piazzato meglio di me gli passo la palla, chiaramente se tiro e segno è meglio”.

Il primo gol della stagione è stato il suo ieri in amichevole, è un buon auspicio?

“Sono contento”.

Lei è arrivato solo da tre giorni, ma che impressione le ha fatto Mihajlovc?

“E’ un mister che non molla, vuole che si dia il cento per cento in ogni allenamento e in ogni partita: queste sono le prime impressioni che ho avuto di lui. Mihajlovic vuole che in campo si sfruttino tutte le occasioni ed è una persona alla quale piace lavorare”.

I giovani Boyè, Aramu e Parigini che impressione le hanno fatto?

“Sono giovani e hanno una grande voglia di fare bene. L’anno scorso ho avuto la possibilità di giocare con Belotti, anche lui un giovane, e ieri in amichevole con Boyè che ha fatto bene, come tutti quelli che dalla metà campo in su hanno giocato. Dobbiamo lavorare perché siamo in ritiro e con l’arrivo di due giocatori che sono veramente forti come Ljajic e Iago Falque (interviene l’addetto stampa dicendo “se arriveranno”, ndr), se arriveranno, saremo anche più competitivi”.

Ajeti lo aveva già affrontato da avversario?

“Sì, quando giocavo in Svizzera io nel Thun e lui nel Basilea”.

Ajeti è un difensore roccioso nel marcare?

“Sì, sì, sempre”.