Mantenere lo spirito dell’abbraccio fra giocatori e Mihajlovic

La squadra granata dopo più di un mese ha ritrovato se stessa ed è tornata a veleggiare con direzione Europa League.
01.11.2017 07:00 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin
Mantenere lo spirito dell’abbraccio fra giocatori e Mihajlovic
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Un abbraccio può sembrare una cosa da poco, ma può avere un grande valore. E ha un grande valore quell’abbraccio dei giocatori a Mihajlovic a fine partita con il Cagliari perché era spontaneo e valeva più di mille parole. Il Torino si era smarrito dopo la sconfitta con la Juventus e, forse, prima si era illuso e aveva illuso un po’ tutti sulle sue reali capacità che non sempre, anzi spesso, non coincidono con le potenzialità. Per più di un mese la squadra di Mihajlovic è stata come quelle barche che perdono la rotta, ma pensano di riuscire a recuperarla e, invece, finiscono per andare sempre più alla deriva e quando sono sul punto di schiantarsi contro gli scogli con una virata repentina evitano il peggio. Questo non significa che ritrovano immediatamente la rotta, ma si mettono nella condizione per ripartire senza subire danni irreparabili.

La vittoria del Torino sul Cagliari non ha magicamente cancellato difetti ed errori, ma ha sancito che tra allenatore e giocatori, quindi fra il capitano della nave e la ciurma, tutti insieme vogliono ritrovare la rotta se poi riusciranno ad approdare nel porto Europa League al momento è un altro discorso, comunque decisamente possibile stante l’attuale settimo posto pur in coabitazione con Fiorentina e Milan. La meta è lontana, ma quell’abbraccio può permettere alla nave di passare da una tappa all’altra senza perdere la rotta, magari qualche deviazione ci sarà ancora, però, dovrebbero essere scongiurate le derive che finiscono per far schiantare la nave sugli scogli.

L’Inter domenica è la prima di queste tappe, sicuramente rappresenta un ostacolo non facile, anche difficile, da superare, però, non impossibile. Mihajlovic deciderà come affrontare i nerazzurri e magari continuando nel mettere al primo posto i princìpi morali prima ancora di quelli di gioco continuerà a puntare sul 4-3-3 oppure cambierà, ma se i suoi giocatori scenderanno sul prato del Meazza con la forza dell’abbraccio che hanno tributato al loro allenatore domenica sera al termine della partita con il Cagliari, a prescindere dal risultato non correranno il rischio di tornare alla deriva. Qualcuno dall’esterno, anche più di qualcuno, sarà pronto a richiedere la testa di Mihajlovic in caso di sconfitta con l’Inter, magari, facendosi forza di un nuovo scivolone verso il centro della classifica e allora starà al presidente Cairo non smentire se stesso. Se come ha detto il patron granata il mister non è mai stato in discussione prima della gara con il Cagliari non potrà esserlo dopo quella con l’Inter, la differenza di forza fra le due formazioni è talmente a favore dei nerazzurri che non può far cambiare il giudizio. Ovviamente in caso di vittoria nessuno, dai giocatori ai tifosi, faccia voli pindarici e creda che il Torino sia diventato una squadra schiaccia sassi perché anche in caso di risultato positivo ci vuole equilibrio.