Mantenere l’equilibrio: le prove da superare sono ancora molte per il Torino
Otto gol realizzati in due partite e uno solo subito, due vittorie consecutive, Belotti che torna a segnare, Ljajic che risfodera la sua classe sopra la media, un gioco che piace e diverte, escluso, però, il primo tempo con il Cagliari: sono fatti oggettivi. Bene, ma non bisogna farsi prendere da facili entusiasmi perché la stagione altalenante del Torino potrebbe aver preso una piega diversa e fino a qualche giorno fa inaspettata, però, potrebbe altrettanto essere un altro fuoco di paglia. Se ci saranno delle conferme a partire da domenica con l’Inter allora si potrà affermare che le negatività sono alle spalle, in caso contrario torneranno ad esserci gli stessi problemi irrisolti.
Meglio, quindi, mantenere equilibrio tanto più che le due vittorie sono state conseguite con il Cagliari, che si trova nel gruppo delle squadre che stanno facendo di tutto per evitare di non retrocedere, e con il Crotone, che è al terz’ultimo posto e ha un piede in serie B. L’Inter sarà tutt’altro avversario. La squadra di Spalletti sta lottando per aggiudicarsi un posto in Champions League e non può permettersi passi falsi, quindi, si presenterà al Grane Torino agguerrita, anche perché dopo il derby pareggiato zero a zero ha la consapevolezza di aver lasciato due punti per strada. Icardi poi vorrà subito riscattare gli errori commessi sotto porta, infatti, non è da lui mangiarsi gol in un modo così clamoroso.
Il Torino farà bene a sfruttare l’onda che ha creato nell’ultima partita e mezza, ma allo stesso tempo non deve abbassare la guardia. Mazzarri sicuramente ne è consapevole non per nulla al termine della gara con il Crotone aveva dichiarato: “Possiamo fare ancora meglio” e dovranno esserne consapevoli anche i giocatori. L’intenzione del mister è quella di testare il nuovo modulo con la difesa a tre e l’attacco formato da Falque, Belotti e Ljajic proprio per vedere se regge anche contro la “corazzata Inter”, come ha detto lo stesso Mazzarri. La difficoltà maggiore per il Torino è che sarà privo di Rincon, squalificato per un turno, e chiunque lo sostituirà, Obi, Acquah o Valdifiori, ha caratteristiche differenti, quindi, a centrocampo qualche cosa in termini di gioco e movimenti inevitabilmente cambierà e si ripercuoterà sia sulla difesa sia sull’attacco. Il test di conseguenza diventerà ancora più probante. Fondamentale sarà l’approccio alla sfida e la tenuta per l’intero arco della partita perché un Torino che ha timore reverenziale nei confronti dell’avversario, sicuramente più forte ma questo non giustifica una resa a priori, o che alla prima difficoltà va in confusione e non riesce più a proporre gioco vanificherebbe le due precedenti vittorie e ritornerebbe a essere la squadra problematica che si è vista troppe volte finora in questo campionato.