Manca l’acuto decisivo al Torino: un limite non superato nel tempo

Due punti nelle ultime sei partite e lo scivolare nella parte destra della classifica sono questioni da analizzare e capire. Creare e non finalizzare e subire troppi gol sono i problemi del Torino.
10.11.2015 07:00 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin per Torinogranata.it
Manca l’acuto decisivo al Torino: un limite non superato nel tempo
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“Ho fatto i complimenti alla squadra perché sono molto contento di come si è comportata contro l’Inter, l’unico rammarico è rappresentato dal risultato che ci penalizza” ha dichiarato Ventura al termine della gara persa con la squadra di Mancini. Poi l’allenatore granata ha proseguito nell’analisi della gara: “Non abbiamo praticamente concesso nulla ai nostri avversari, a parte la punizione che ha portato al gol. Noi, invece, abbiamo creato molto mettendoli in difficoltà in parecchie occasioni, purtroppo ci è mancato l’acuto decisivo”. L’ultimo concetto quante volte è stato ribadito da Ventura da quando è l’allenatore del Torino? Molte, purtroppo per i granata. Ma questo vuole dire che la squadra ha dei limiti, nonostante quando di buono abbia fatto e faccia tuttora, che nel tempo non sono stati superati, anche se negli anni sono stati cambiati la stragrande maggioranza dei giocatori. Tutto sta a capire se i limiti attengono alla sfera del gioco o se sono relativi ai singoli calciatori, chi più chi meno, e magari, come spesso accade, è una via di mezzo.

 “Ci è mancato l’acuto decisivo” sommato al “Noi creiamo molto” finisce per stridere perché quando si commettono errori nel rifinire l’azione, ultimo passaggio, e/o nel concluderla, tiro in porta, si finisce quasi sempre inevitabilmente per avere del rammarico a fine partita, soprattutto se poi si subiscono gol al primo tiro in porta degli avversari e ancor di più tutte le volte o quasi che tirano. Ecco un altro concetto molto ben analizzato da mister Ventura nel dopo gara con l’Inter: “Nelle ultime tre gare con Genoa, Juventus e Inter abbiamo subito sette tiri in porta e preso altrettanti gol. Questo ci ha permesso di raccogliere solo un punto ed ha dell’incredibile perché abbiamo una percentuale esagerata di gol subiti, quasi il 98 %”.

E’ giusto che un allenatore protegga i suoi giocatori e in pubblico difenda il loro operato, che poi vuol dire difendere anche se stesso, soprattutto se in squadra ci sono parecchi giocatori giovani da far crescere e dall’inizio della stagione ci sono stati molti infortuni che hanno condizionato gioco e scelte. Detto questo, però, se non si raccoglie quanto si semina, a causa di errori propri e non sfortune piovute da chissà dove, non si può essere del tutto soddisfatti della prestazione. Le attenuanti per il Torino e per Ventura ci sono, ma non bastano a giustificare i due punti raccolti nelle ultime sei partite, anche prendendo in considerazione qualche errore arbitrale. Se nelle prime quattro giornate i granata non avessero conquistato dieci punti adesso altro che undicesimo posto a sole sette lunghezze dal quinto, si dovrebbe guardare con molta più apprensione ai quattro punti che li separano dal Frosinone, che occupa il terzultimo posto in classifica. Questo non significa assolutamente che il Torino rischia di dover ridimensionare drasticamente le sue aspirazioni e che dovrà lottare per salvarsi, così come all’inizio quando qualcuno parlava di scudetto o anche solo di lottare per la Champions era eccessivo e fuori luogo, ma se i granata non cambiano rotta il famoso quinto posto e l’Europa League saranno appannaggio di altri e non loro. Cambiare rotta significa non dover più sentire dire a fine partita: “Ci è mancato l’acuto decisivo” e in contemporanea ridurre moltissimo “la percentuale esagerata di gol subiti, quasi il 98 %”.