Ma che Torino sta forgiando Baroni?

Ma che Torino sta forgiando Baroni?
Marco Baroni
© foto di Elena Rossin
Ieri alle 12:14Primo Piano
di Elena Rossin
fonte Elena Rossin

Negli ultimi giorni, a ritiro a Prato allo Stelvio di fatto concluso, sono arrivati Ngonge, l’unico a essere salito in Val Venosta  (24 luglio) che però non si è mai allenato con i compagni, Israel (il 27) e Aboukhlal, per quest’ultimo si attende l’ufficializzazione. In precedenza prima dell’inizio del ritiro (il 14) erano giunti Anjorin (il 4) e Ismajli (l’8). Ceduti Ricci (il 3), Seck e Pellegri (il 9), Walukiewicz (il 25) e Milinkovic-Savic (il 26).
L’attesissimo, dopo l’infortunio dello scorso 5 ottobre, Zapata era in ritiro in Trentino Alto Adige però a parte qualche sessione di lavoro sulla tattica con i compagni per lo più si è allenato a parte. Mentre gli altri, alcuni lungodegenti, sono rimasti a Torino a seguire programmi personalizzati per cercare di mettersi a disposizione del nuovo allenatore Marco Baroni il prima possibile. Njie out dall’1 febbraio quando nella partita con l’Atalanta si era fratturato il malleolo tibiale destro e una volta guarito ha però accusato un problema muscolare al polpaccio sinistro. Schuurs, purtroppo infortunato dal 21 ottobre 2023. Sazonov, rientrato dal prestito all’Empoli dove  il 15 settembre 2024 in allenamento aveva subito la lesione al legamento crociato del ginocchio destro e una volta guarito aveva risposto alla chiamata della Nazionale georgiana Under 21 per l’Europeo di categoria, ma durante la sfida con la Francia lo scorso 16 giugno ha riportato problemi al menisco dello stesso ginocchio destro. Invece per i  giovani,  Perciun, è stato bloccato da una virosi che gli ha impedito di andare a Prato allo Stelvio e Savva operato due volte la prima, il 7 settembre 2024, per una tendinopatia rotulea bilaterale di altro grado, la seconda, sempre per cercare di risolvere il problema, alla fine dello scorso campionato ed è quindi malauguratamente da quasi un anno fermo.

Alla luce di questo quadro è normale chiedersi ma che Torino sta forgiando Baroni? Rispondere a questa domanda non è facile perché alcuni nuovi giocatori, Ngonge, Israel e Aboukhlal non sono stati ancora messi all’opera con la squadra, oggi pomeriggio che al Filadelfia c’è la ripresa magari l’ex Napoli potrebbe fare almeno la parte tattica. E in ritiro Anjorin non lo si era visto molto, ufficialmente per dei problemi causati da delle vesciche ai piedi, e Zapata non è ancora pronto per riaggregarsi stabilmente con il gruppo. Baroni, che come aveva fatto il precedente allenatore Vanoli nella seconda parte dello scorso campionato, adotta di base il 4-2-3-1, ma a Prato allo Stelvio ha provato anche il 3-5-2 e sue varianti perché fondamentalmente gli mancavano giocatori chiave soprattutto gli esterni d’attacco però non solo. Ha dovuto quindi utilizzare giovani, Cacciamani, Demlélé, Bianay Balcot, Gabellini e Mullen in particolare, e ha anche provato Lazaro nella linea difensiva oltre che sia Sanabria sia Adams alle spalle di una punta. Mentre Valsic in più occasioni è stato utilizzato da esterno d’attacco.  Mercoledì (ore 18) e giovedì (ore 10,30) ci saranno le due amichevoli con il Monaco al Performance Center e si vedrà se Baroni eventualmente utilizzerà gli ultimi arrivati e in quali ruoli, ma forse sarà più probabile vederli nell’ultimo test prima degli impegni ufficiali ovvero quello a Valencia nel Trofeo Naranja sabato 9 agosto alle 21.

Il presidente Cairo aveva promesso la squadra pronta al 90% per il ritiro, ma così non è stato e questo ha indubbiamente rallentato Baroni nell’amalgamare i giocatori e nel capire chi può essere titolare e chi rientrare nelle rotazioni principali. Anche non aver avuto subito il portiere titolare avrà qualche ripercussione poiché la squadra era abituata a Milinkovic-Savic e in ritiro il ruolo di primo portiere lo ha svolto Paleari e adesso è arrivato Israel, ma né Paleari né Israel hanno le caratteristiche di Vanja, soprattutto non il suo tiro lungo e potente che può senza particolari problemi servire direttamente la punta. E in più non sono ancora state definite le gerarchie in difesa, da stabilirsi chi giocherà a destra e chi affiancherà al centro Maripán ed è da vedere se Coco resterà o sarà ceduto, al momento le probabilità che resti sono superiori. A centrocampo si punterà principalmente sulla coppia Ilic-Casadei, e i compiti d’impostazione saranno affidati più a Cesare o a Ivan? Oppure ci saranno rotazioni non solo a livello di cambi durante le partite? E sulla trequarti chi giocherà e posizionato dove? Visto che Aboukhlal è ambidestro è può quindi essere utilizzato sia sul lato mancino sia su quello destro. Vlasic poi starà alle spalle della punta oppure sull’esterno? Anjorin rientrerà fra i centrocampisti oppure agirà da trequartista così come Gineitis? Sanabria, sempre che rimanga, sarà l’alternativa di Adams? Per ora l’unica certezza è che fino a quando non rientra Zapata la punta sarà Adams.

Alla partita di Coppa Italia con il Modena mancano 20 giorni e all’esordio in campionato con l’Inter a San Siro 27. Arriveranno altri nuovi giocatori? E a campionato già iniziato Baroni riceverà lo scherzetto fatto a Vanoli che a sua insaputa si è visto vendere Bellanova? Chissà. Intanto a mister Baroni, unico allenatore di Serie A non ancora presentato, è doveroso fare un grandissimo in bocca al lupo.
P.S.: al momento è impossibile dire se il Torino farà meglio o meno bene dell’anno scorso, uscito dalla Coppa Italia ai sedicesimi ad opera dell’Empoli e arrivato all’11esimo posto in campionato a pari punti con l’Udinese.