L’unicità del Toro: forse ripescato per l’Europa, la sentenza il 28 maggio

Negata al Parma per la seconda volta la licenza Uefa per poter disputare le coppe internazionali. L’Alta Corte del Coni deciderà in via definitiva se sarà il Parma o il Torino a disputare i preliminari dell’Europa League.
20.05.2014 11:56 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin per TorinoGranata.it
L’unicità del Toro: forse ripescato per l’Europa, la sentenza il 28 maggio
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© foto di Federico De Luca

Fra color che son sospesi. Solo al Toro può capitare che, dopo aver al 93’ minuto dell’ultima partita di campionato perso l’opportunità di disputare i preliminari dell’Europa League con un calcio di rigore a favore respinto dal portiere di riserva degli avversari, il giorno dopo quando già il sole era tramontato, erano le venti, e ormai tutti iniziavano a metabolizzare la delusione, si ritrovasse a poter ancora sperare di andarci poiché la sentenza emessa dalla Commissione di secondo grado per le licenze Uefa aveva negato per la seconda volta l’okay al Parma e di fatto quindi lascia aperta una possibilità per il Torino, che invece il parere favorevole lo ha avuto.

 

Già ma le cose per il Torino non sono mai semplici e di conseguenza dovrà aspettare fino al 28 maggio alle ore 18 quando si riunirà l’Alta Corte del Coni, che rappresenta il terzo grado della giustizia sportiva, e alla quale il Parma farà ricorso per provare a dimostrare di avere le carte in regola per essere ammesso alla competizione europea. Ci sarebbe da discutere e molto sul fatto che si deve attendere dieci giorni dalla fine del campionato per avere i verdetti definitivi e sarebbe meglio che certe decisioni sulla regolarità degli adempimenti finanziari venissero prese prima della fine del torneo, ma è così e non si può fra altro che attendere. Il Parma rischia di non ottenere la licenza Uefa perché non avrebbe versato entro il 31 marzo scorso, pensando di doverlo fare a giugno, l’Irpef, imposta sul reddito delle persone fisiche, relativa a una decina di giocatori che sono stati ceduti dalla società e che hanno ricevuto un incentivo per accettare di andare a giocare altrove, il contenzioso ammonterebbe a una somma intorno ai 300 mila euro.

Pazientare e attendere: non resta altro al Torino Fc e ai suoi tifosi, stessa sorte ovviamente per il Parma Fc e i suoi sostenitori. Ora è ovvio che ci sia fibrillazione nel mondo granata, l’essere ripescati non annullerebbe la delusione per essere arrivati settimi in campionato, ma sarebbe una goduria riuscire comunque, anche se grazie a una sentenza, a tornare a giocare in campo internazionale. Che possibilità ci sono che l’Alta Corte del Coni per la terza volta neghi al Parma la licenza? Difficilissimo a dirsi, dipenderà da quanto il Parma riuscirà a convincere i membri della corte di aver agito in buona fede nell’interpretare i regolamenti sulle scadenze fiscali. La gente del Toro però ci spera anche perché c’è un precedente, attenzione in Spagna, che però fa ben sperare: il Siviglia lo scorso anno fu ripescato e giocò al posto del Rayo Vallecano e quest’anno ha poi vinto l’Europa League. Dovesse mai accadere al Torino sarebbe paragonabile all’inversione del moto terrestre sia quello di rotazione, movimento della Terra attorno al suo asse, sia quello di rivoluzione, della Terra attorno al Sole.