Lombardo: “Lo 0 a 0 rispecchia il valore che oggi hanno Torino ed Empoli”

18.09.2016 20:29 di Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin per Torinogranata.it
Lombardo: “Lo 0 a 0 rispecchia il valore che oggi hanno Torino ed Empoli”
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© foto di Daniele Mascolo/PhotoViews

Il vice allenatore del Torino, Attilio Lombardo, che ha sostituito mister Sinisa Mihajlovic squalificato per una giornata, ha commentato il pareggio con l’Empoli. Ecco le sue dichiarazioni:

Che cosa vi è mancato oggi in campo rispetto a quello che avevate preparato per questa partita perché il Torino è sembrato avere difficoltà a concretizzare le azioni che ha prodotto soprattutto perché ci sono state tante palle perse e lanci sbagliati?

“Al di là di qualche errore sottoporta, soprattutto in fase di finalizzazione nell’ultimo passaggio, quello che ci è mancato è stato l’allargare il gioco. Avevamo preparato questa partita cercando di tenere i nostri due esterni, che di solito facciamo giocare all’interno del campo, più larghi poiché l’Empoli tiene la linea di difesa molto stretta così come il centrocampo. Noi dovevamo allargare il gioco per poi andare all’uno contro uno oppure portando palla dentro con gli inserimenti da dietro dei nostri terzini. In parte è stato fatto e in parte no, credo che comunque il risultato rispecchia un po’ quello che è stato il valore di oggi sia del Torino sia dell’Empoli”.

Il Torino nel primo tempo ha costruito più di un’occasione e ha subito poco, invece, nella ripresa prima vi siete buttati in avanti rischiando anche un po’ e poi avete finito per chiudervi. E’ dipeso dall’approccio mentale o da una condizione fisica che è un po’ mancata?

“E’ difficile capire che cosa è successo, quando siamo andati negli spogliatoi nell’intervallo e ai ragazzi abbiamo detto, logicamente, di continuare sulla falsa riga del primo tempo e in particolare dell’ultimo quarto d’ora, perché, secondo me, ci eravamo espressi ancora meglio rispetto alla prima mezz’ora. Poi forse un po’ d’euforia, di foga di cercare di vincere la partita ci ha un po’ disuniti e ci ha allungato come squadra. Logicamente abbiamo subito tante ripartenze, ma mi ricordo solo una parata da parte di Hart su un tiro non tanto angolato sul primo palo, però, a noi è mancato l’ultimo guizzo anche negli ultimi minuti della gara quando a Baselli è rimbalzata la palla sulle ginocchia e ha preso una zolla. Parando con il giocatore la sua intenzione era quella di allargare per Acquah, invece, la palla è rimbalzata anche male. Sono episodi che a volte vanno bene e altre ti condannano a una ripartenza, un po’ com’è stato oggi”.

La squadra fisicamente è parsa in difficoltà nel secondo tempo, è un’impressione oppure è realtà?

“Non sono d’accordo, credo che il Torino possa giocare ai livelli del primo tempo per tutta la partita, l’importante è saperli gestire. Si può pensare che abbiamo una squadra che magari nella sua gioventù dà tutto nella prima mezz’ora o nei primi quarantacinque minuti ed è logico che poi non rimangono le energie per arrivare alla fine della partita, ma credo che la squadra stia bene fisicamente e, come ho detto, debba solo imparare a gestire le proprie forze perché ci sono momenti nei quali si deve ripiegare un po’ e soffrire le avanzate degli avversari, però, allo stesso tempo si può respirare e ripartire, come si è fatto nel primo tempo”.

Come sta Molinaro e soprattutto Belotti?

“Non conosciamo le esatte condizioni di Molinato e credo che farà un risonanza questa sera”.

Interviene l’addetto stampa, Piero Venera, per dire che Molinaro ha una distorsione al ginocchio sinistro.

“E ci auguriamo che non sia un grossissimo problema. Per quel che riguarda Belotti, oggi si è allenato e credo che domani farà ancora un po’ di differenziato e ci auguriamo che poi possa seguirci a Pescara ed essere con il gruppo. L’infortunio che ha subito in Nazionale Belotti e quello di Maxi Lopez ci hanno costretti a giocare al centro con Boyè che è una punta, ma essendo giovane è ancora inesperto. Al di là di tutto, però, credo che Boyè abbia fato anche bene. Ripeto, Belotti potrebbe essere del gruppo, io parlo del gruppo, mercoledì”.

Dopo la partita con il Pescara ci saranno due gare complicate con Roma e Fiorentina, squadre diverse da Empoli e Pescara. Alla luce del pareggio di oggi la sfida con il Pescara sarà assume un’importanza maggiore dal punto di vista del risultato?

“Noi dobbiamo pensare a una partita alla volta e non possiamo già pensare alla gara con la Roma o la successiva con la Fiorentina indipendentemente dal fatto che le disputeremo entrambe in casa. Il nostro obiettivo e la nostra testa adesso sono rivolti al Pescara, squadra che vista ieri a Roma con la Lazio ha giocato anche bene pur avendo perso tre a zero. Ha dimostrato di poterci stare in questo campionato, gioca sempre in velocità, ma mancando un po’ d’esperienza in trasferta con la Lazio ha pagato un dazio un po’ caro. Non è difficile affrontare la Roma o la Fiorentina, ma sarà difficilissima con il Pescara perché giocheremo in uno stadio pieno in una gara in cui il Pescara vorrà fare bottino pieno, ma noi, con quello che abbiamo in questo momento, andiamo là per cercare di vincere la partita”.

Ci può dare un suo parere su Boyè?

“E’ un giocatore che è in crescita e se viene impiegato come oggi dall’inizio o anche a partita in corso vuol dire che il mister ha grande fiducia in lui. Boyé è bravo a conquistarsi anche la fiducia del nostro allenatore, ma deve imparare, e anche alla svelta, l’italiano perché, anche se ci sono tanti sudamericani, c’è differenza quando una cosa è detta da un compagno rispetto a quando a dirla è l’allenatore. Penso che Boyè possa diventare il futuro del Toro, oggi ha dimostrato di saper fare reparto da solo e di saper fare a sportellate con giocatori d’esperienza come Bellusci e Costa e Barba successivamente. Penso che il futuro di Boyè sia importante non solo per chi oggi lo allena, ma soprattutto per il Torino”.

Ha detto che Boyè fa reparto anche da solo, forse in certi momenti della partita, soprattutto nel secondo tempo, ha fatto persino troppo reparto da solo ed è stato lasciato un po’ troppo solo dai compagni anche prima di passare al 4-4-2.

“Sì, ma noi sapevamo che avrebbe dovuto giocare in una certa situazione. Ripeto, noi avevamo impostato la partita per allargare il gioco perché l’Empoli tiene la linea della difesa molto stretta cercando d’impedire gli inserimenti centrocampisti, quindi, il nostro scopo era quello di andare sull’esterno per puntare o arrivare direttamente, anche con cross o con palla al piede, a Boyè. In parte l’abbiamo fatto e siamo stati bravi e in parte non gli abbiamo dato una grande mano, ma al di là di tutto la sostanza non cambia poiché la squadra ha disputato una buona gara”.   

Zappacosta schierato da esterno alto è solo legata alle contingenze oppure è una delle soluzioni possibili?

“Oggi è stata un’alterativa perché a un certo punto della gara avevamo bisogno di un giocatore che avesse molta più gamba e nell’ultima parte della partita avevamo visto Iago Falque molto stanco, quindi non avendo molte alternative lo abbiamo utilizzato in quel ruolo. Secondo noi è un giocatore importante e che avendo gamba poteva mettere in difficoltà l’avversario e l’ha fatto bene, quindi, sono contento per lui, ma, soprattutto, non avendo alternative ci siamo adeguati alle caratteristiche di questo giocatore”.

Dopo il debutto a Bergamo quali sono state le sue sensazioni da allenatore per un’intera partita di serie A?

“Si è molto responsabile di quello che può succedere in campo, al di là del fatto che il capo, il numero uno resta sempre mister Mihajlovic. Com’è logico e normale all’inizio ho provato un po’ d’emozione, ma per me era di grande importanza, alla prima in serie A e nello stadio Grande Torino, riuscire a dare gli stimoli giusti e necessari alla squadra per affrontare questa partita e penso di esserci riuscito per quello che ho potuto fare. Alla fine in campo ci vanno i giocatori, quindi c’è emozione, ma alla fine si dimentica tutto, ho fatto il calciatore in serie A e so quello che vuole dire giocare in questi stadi e posso anche sapere quello che vuole dire stare seduto o in piedi davanti alla panchina in A”.

A fine partita ci sono stati fischi da parte del pubblico, ma durante la gara la squadra è sembrata sotto pressione e Molinaro ha rischiato il cartellino rosso per un’entrata che un professionista non fa all’inizio del match. Forse ci sono attese anche rispetto all’anno scorso e magari i giocatori le patiscono?

“Credo che i calciatori debbano solamente pensare a giocare e a impegnarsi come hanno fatto e non pensare a quello che è l’obiettivo della squadra. Non dimentichiamo che abbiamo iniziato quest’avventura il 14 luglio ed è da due mesi e mezzo che siamo insieme e credo che la squadra stia recependo quello che il mister chiede. Ci sta che a volte un po’ di foga rischi di portare oltre che all’ammonizione anche delle espulsioni, ma credo che questo non sia sintomo del fatti che pesa molto la situazione, anzi, loro devono essere orgogliosi che un allenatore ponga un obiettivo grande perché se nel calcio non ci sono obiettivi, secondo me, non si va da nessuna parte”.