Lo schiaffo dello Spezia ha fatto tornare il Torino con i piedi per terra. Provare a uscire dagli alti e bassi è però ancora possibile

16.01.2023 11:00 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin
Urbano Cairo
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Urbano Cairo
© foto di Daniele Buffa/Image Sport

E’ stata un’illusione la vittoria con il Milan perché il Torino è quello visto con il Verona e la Salernitana, anzi persino un po’ peggiore poiché con quelle squadre aveva pareggiato, mentre con lo Spezia ha perso. La realtà granata è tornata: la squadra ha dei limiti evidenti a tutti, tranne alla dirigenza, e alterna alti e bassi. Ha perfettamente ragione Ivan Juric, in fin dei conti è l’allenatore e lavorando tutti i giorni con i giocatori sa quanto i singoli e il gruppo possono realmente valere. Il mister, infatti, ripete che i valori dei suoi, che bazzicano a metà classifica, non sono poi così superiori a quelli di chi gioca nelle squadre che sono nella parte medio bassa della classifica e che il 10° posto per il Torino è come uno scudetto. Quando parla Juric dice la verità e non lo fa, come qualcuno pensa o è indotto a pensare, per attribuire meriti superiori al suo lavoro o giustificare i 2 milioni di euro che prende a stagione oppure sminuire i suoi giocatori o pretendere rinforzi eccessivi dalla società.

Forse Juric ieri avrebbe potuto fare scelte differenti di formazione, era la quarta partita nell’arco di dodici giorni, ma hanno pesato anche gli infortuni di Lazaro, Pellegri, Aina e Ilkhan e si è aggiunto anche quello di Lukic, problema muscolare che deve essere valutato e che lo ha costretto ad uscire dopo il primo tempo e la botta rimediata da Schuurs. In molti si aspettavano di veder e in campo, almeno da subentranti, gli autori della vittoria contro il Milan: Bayeye, che ha confezionato l’assist, e Adopo, che ha segnato, ma il mister ha preferito lasciarli entrambi in panchina. Magari Juric, che già alla vigilia della partita aveva detto che se non si fosse al 100% sarebbe stata dura, in un contesto che pensava difficile ha preferito affidarsi a giocatori più esperti anche se magari con qualche energie fisica e mentale in meno. Sarebbe potuta migliorare la pochezza del Torino con Bayeye e Adopo? Non è dato saperlo.

Il Torino visto con lo Spezia è stato uno dei peggiori da quando Juric è allenatore del granata come lo stesso mister ha detto: “Oggi tutto ciò di negativo che poteva succedere, è successo. Ci è mancata energia, si vedeva dall'inizio che non c'erano spunti e accelerazioni e anche nell’uno contro uno per la qualità dei loro giocatori hanno prevalso, soprattutto sulle fasce con Holm e Reca". Chissà se Cairo - ieri era decisamente poco contento di quanto ha visto in campo anche se non ha parlato la usa faccia esprimeva esattamente il suo pensiero – darà il via libera a Vagnati per prendere qualche giocatore. Sembra che sia fatta per Ivan Ilic del Verona, centrocampista di piede sinistro come vuole Juric, ma è evidente che serve anche un centravanti, Nzola da tempo accostato al Torino e ieri autore del gol vittoria dello Spezia sarebbe utilissimo forse ben più di Shomurodov. E un altro terzino e un trequartista non guasterebbero. Alla chiusura del mercato mancano quindici giorni e ci sono 20 partite ancora da giocare in campionato e il Torino permane al 9° posto insieme alla Fiorentina squadra che dovrà affrontare nel prossimo turno e poi nei quarti in Coppa Italia, va ricordato che chi la vince accede direttamente alla fase a gironi dell’Europa League.
Senza creare false illusioni, ma provare a uscire dagli alti e bassi è ancora possibile, ma solo se Cairo metterà Vagnati nella condizione di agire bene in sede di calciomercato.