LIVE Vanoli: "C'è rammarico per il risultato, ma ho visto lo spirito che volevo. Spero che il nostro tifoso stia bene"

LIVE Vanoli: "C'è rammarico per il risultato, ma ho visto lo spirito che volevo. Spero che il nostro tifoso stia bene"
Paolo Vanoli
© foto di Elena Rossin
Ieri alle 20:40Primo Piano
di Elena Rossin
fonte Dall'inviata al Grande Torino Olimpico Elena Rossin

Il commento, in conferenza stampa, dell’allenatore del Torino, Paolo Vanoli, sulla sconfitta con l’Inter.

Come valuta la partita? C'è un po’ di rammarico?
"Quando perdi c'è sempre rammarico, però bisogna guardare la prestazione che è stata completamente diversa rispetto soprattutto al primo tempo col Venezia. Questa sera abbiamo fatto fatica all’inizio non tanto nell’approccio, ma a trovare le contromisure per prenderli alti. Zalewski, messo in quella posizione, ci ha messo in difficoltà e abbiamo fatto fatica a capire come andarlo a prendere con Dembélé oppure con un centrocampista. Abbiamo avuto un'ingenuità sul primo gol con Gineitis perché in marcatura gli ha lasciato due metri e il tempo per concludere. Poi quando abbiamo trovato le misure, abbiamo fatto una buona partita. Siamo rimasti in partita e abbiamo avuto l’occasione con Adams di riaprirla, grande parata di Martinez. Nel secondo tempo ho chiesto ai giocatori di avere coraggio che ci ha portato a lasciare loro campo aperto dove sono forti, ma era un rischio che ho voluto prendere  perché dovevamo avere coraggio. Il gol di Masina non ho capito perché sia stato annullato, meritavamo di segnare. Abbiamo avuto sfortuna sul tiro di Vlasic che è stato deviato. E poi Vlasic ha avuto anche un’altra occasione dentro l’area che poteva sfruttare meglio. Nel secondo tempo dovevamo essere un po’ più equilibrati nell’andare a prendere le seconde palle, loro a volte sono ripartiti, e Vanja è stato bravo a tenerci sempre in partita. Abbiamo corso rischi, ma c'è stato lo spirito che volevo".

Cos'ha pensato quando Milinkovic-Savic ha fatto il fallo da rigore?
"Ho pensato che Dimarco aveva messo una grande palla. Quando Dimarco è entrato avevo detto ai miei giocatori che lui e Dumfries avrebbero ricercato di più i cross e le palle alte. Siamo stati un po’ ingenui a non leggere subito la profondità. Vorrei anche rivedere l'azione se c’era rigore oppure no".

Più dispiaciuto per le occasioni mancate o per la capacità dell'Inter di fare la partita e di portare a casa il risultato?
"Sapevamo d’incontrare un grandissima squadra nonostante le assenze, se sono in finale di Champions non si può dire che queste sono riserve. Non sono dispiaciuto, lo sono per il risultato. Per la mia mentalità c’è sempre dispiacere quando si perde, però a volte si deve guardare la prestazione. E questa prestazione deve darci continuità a Lecce, sappiamo lì cosa ci aspetta. Guardiamo a noi stessi e quanti punti potremmo fare fino alla fine e combattere come abbiamo fatto questa sera".

I giovani hanno fatto bene, una bella energia per le ultime due gare?
"Mah, come ho detto, sarebbe una sconfitta mettere un giovane per darci energia. Se lo metto, è perché se lo merita e in prospettiva futura può avere potenzialità per il Torino. Seguo il settore giovanile e sono molto attento perché provengo di lì. E quando c’è stata la possibilità, nell'arco di un campionato si hanno defezioni, i ragazzi sono sempre stati pronti. Come è successo per Njie e mi è spiaciuto che si è fatto male perché avrebbe potuto aggiungere esperienza. Su Dembélé non ho mai avuto nessun dubbio, è solo questione di far capire al giocatore che a volte stare insieme a un gruppo di alto livello permette di migliorare. Sono contento per Cacciamani perché meritava l'esordio, ma sappiamo che è tanto giovane e non si deve illudere. Perciun da questa estate ha sempre fatto bene quando è venuto con me. Devono continuare così. E' bello perché i ragazzi devono sempre avere il sogno di giocare in una grande squadra: il Torino. Questo per me è importante, poi dopo da qui a dire che questi ragazzi possono diventare grandi giocatori solo il tempo lo dimostrerà".

Come mai non ha giocato con un centrocampista in più?
"Il rischio di lasciare svuotato il centrocampo era quello di  andare a pressare alto l’avversario. Da quando ci siamo messi a quattro volevo alzare il baricentro, prima non avevamo giocatori importanti per il campo aperto, andando a pressare le squadre che con noi giocavano più alte. Quando si fa questo a volte, uomo contro uomo, soprattutto con l'Inter può essere pericoloso e infatti all’inizio quando siamo stati un po’ titubanti nelle scalate l'abbiamo pagato. Non do colpe a Gineitis, ma non ci si può far saltare così facilmente. E poi quando abbiamo trovato le contromisure è mancato equilibrio soprattutto sulle seconde palle, a volte il fallo tattico può fermare l’azione, altre volte la voglia di arrivare in porta fa sbilanciare. A Cacciamani quando è entrato gli ho detto che quando andava via Biraghi doveva venire dentro e fare la preventiva, ma queste sono cose che s’imparano e lui è giovane. Era un rischio e, secondo me, l’abbiamo gestito bene".

Ha sentito Conte? Pensa che  in questa piazza ci siano tanti margini per migliorare?
"Sono orgoglioso, molto felice, carico. La stagione non è andata come pensavamo, ma deve ancora finire. Penso che questi passi indietro servono per fare due passi avanti. Non guardo indietro o avanti, ma mi metto sempre in gioco, questa è sempre stata la mia forza, e sono molto carico per il futuro. Se è questo lo spirito, finire con orgoglio il campionato è un buon punto di partenza. Poi dopo con la società e il direttore sportivo bisognerà lavorare tanto per migliorare. Ci mancherebbe altro. Corsa scudetto? Non c'è favorita, sono due squadre forti".

Infine prende la parola: "Ho visto quello che è successo al nostro tifoso e ci tenevo a fargli in bocca al lupo”.

Che notizie avete?
“Stiamo provando a informarci, io sono scappato subito in sala stampa e non ho avuto ancora l’occasione, ma speriamo che vada tutto bene: è la cosa più importante”.

E’ stato portato in ospedale?
Interviene il responsabile della comunicazione Venera: “Non lo sappiamo, ma ci hanno detto che era vigile e lucido”.

Ma erano uno o due?
“Uno si è ripreso subito, per l'altro aspettiamo".