LIVE Vagnati: "Abbiamo provato a prendere Praet, ma non è stato ceduto. Brekalo voleva tornare, ma non era il caso"

02.09.2022 15:28 di Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Dall'inviata al Grande Torino Olimpico Elena Rossin
Davide Vagnati
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Davide Vagnati
© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Il direttore tecnico del Torino, Davide Vagnati, alle 15,30 in conferenza stampa farà il punto sul mercato appena concluso e sulla stagione da poco iniziata.

Ci fa il punto sul mercato?
"Buona sera, mi sembrava opportuno fare un resoconto al termine del mercato e mettermi a disposizione per le domande. Ci tengo a ringraziare Zaza per avere lasciato il club e per quello che ha fatto per noi e soprattutto per quello che è stato non nella passata stagione, ma in quella precedente e gli auguro il meglio e lo stesso augurio va a Izzo e a Verdi che sono andati rispettivamente a Monza e a Verona".

La sensazione è che sia stato un buon mercato, ma che non siate riusciti a fare il colpo in particolare in relazione al centrocampista. C'è rammarico?
"Non c'è rammarico, abbiamo provato a prendere Praet e anche lui ha provato a tornare, ma il Leicester non lo ha ceduto. Non è stato né un problema di formula, né di volontà e neppure economico o di altro tipo, ma appunto di scelta del suo club. Ne abbiamo preso atto e va bene così. Siamo comunque soddisfatti, ma mi piace sempre avere equilibrio sul fatto di essere soddisfatto perché le risposte sul valore del lavoro che uno fa arrivano dal campo. Ci sarà modo e tempo per dire se la  soddisfazione sarà a 360° gradi".

Il Toro è più forte di un anno fa?
"Se ad inizio mercato mi fosse stata fatta la domanda se fosse finito così il mercato come è stato sarei stato contento"

Non c’è il timore che si ripeta un altro caso Brekalo: con i giocatori che avete preso in prestito e poi dopo aver fatto bene non vogliono restare?
"La domanda mi fa piacere perché mi permette di svelarvi un aneddoto. Brekalo voleva tornare al Torino e ha fatto di tutto, ma non sarebbe stato corretto riprenderlo. Non per questioni sportive perché è un giocatore che aveva fatto bene, però noi volevamo tenerlo, non è che non volessimo investire sul giocatore, ma voglio giocatori che ci siano giocatori che vogliono stare al Torino. Non concepisco diversamente: questa deve essere la linea. Se vuoi stare al Torino bene, ma se non ci vuoi stare per qualsiasi motivo c’è una società, c’è un indirizzo, c’è un progetto che è partito, grazie anche al grande allenatore che abbiamo, e quindi dobbiamo andare su questa linea. Quest’anno non penso che ci sarà questo problema. Sugli otto giocatori che sono arrivati, che poi sono dieci includendo Ricci e soprattutto Pellegri che è stato riscattato in questa sessione di mercato, tre sono in prestito con diritto di riscatto gestibile nel caso sia noi sia il giocatore lo vogliamo. E’ un po’ cambiata la strategia. E anche per questo, riferendomi alla domanda precedente, sono soddisfatto. Sono molto autocritico e spero sempre di fare meglio. Per Praet non sono innamorato solo dei giocatore, ma anche del ragazzo e per quello che poteva dare anche al gruppo. Mancano undici partite a gennaio e o si prende uno che è già pronto come poteva essere lui oppure si fanno altre valutazioni, come abbiamo fatto”.

Perseguite la politica dei giovani? Ci parla di Ilkhan?
"Questo deve essere il nostro indirizzo: investire su ragazzi che hanno voglia, entusiasmo, che credono in un progetto e vogliono crescere insieme a noi. Il calcio va ormai nella direzione di prendere giocatori di talento che seguiamo, conosciamo e andiamo a vedere dal vivo andandoli a conoscere e dopo questa scrematura dobbiamo cercare di prendere i giocatori giusti per il nostro tipo di budget e progetto. Questo stiamo cercando di fare. Per quel che riguarda Ilkhan è un ragazzo che, secondo me, ha un talento incredibile per essere un 2004 e deve lavorare, ed è normale, ma ha la mentalità giusta per togliersi e farci togliere soddisfazioni. Sono convinto che ha un grande margine di miglioramento"

Rispetto a un anno fa, c'è stato un salto di qualità soprattutto sulla trequarti?
"Non mi piace dire se siamo più o meno forti e mancherei di rispetto verso chi c'era l'anno scorso e ha fatto comunque bene. E poi ripeto, parlerà il campo in relazione alla qualità dei ragazzi che sono arrivati. Abbiamo grandi speranze e aspettative su alcuni di loro. Spero vivamente che si possa continuare con loro anche in futuro. Cambiare tanto non mi piace molto. Però quando si deve continuare un determinato tipo di percorso insieme a un giocatore che va riscattato bisogna essere d’accordo tutti. Mi auguro e sono convinto che quest’anno abbiamo tutti ragazzi che sono en centrati sul lavoro che devono fare e sul futuro in granata”

Schuurs che prospettiva ha?
"E' un ragazzo che abbiamo seguito e conosciuto bene. E’ stato un investimento di un certo tipo e la trattativa è stata molto difficile perché c’'erano anche altre squadre interessate a lui. Ha giocato tanto all'Ajax anche in Europa. Viene da un calcio diverso per la tradizione dell’Ajax, ma ha i parametri fisici   oggettivi, anche per le valutazioni che abbiamo fatto con i test, per diventare un giocatore di livello importante. Poi sta a lui lavorare e mettersi a disposizione come sta facendo. Perché è un ragazzo che ha una grande voglia e dedizione. E in relazione a quello che dicevo di venire al Torino, lui ha fatto di tutto per venirci e non è scontato per un giocatore che era una parte importante nell’Ajax. Ha comunque dei margini di miglioramento molto elevati"

Quali sono le formule dei giocatori in prestito?
"Sono tre i giocatori in prestito perché Radonjic è nostro, non è a titolo definitivo ma sarà nostro. Gli altri in prestito con diritto sono Lazaro, Miranchuk e Vlasic"

Perché non sono stati confermati i vari prestiti dell’anno scorso?
"Abbiamo cercato di capire con Mandragora e con la Juventus, che era disponibile, se poteva rimanere, ma lui ha fatto scelte, legittime, diverse ed è andato alla Fiorentina. Per Pjaca è stata una scelta tecnica. Di Praet abbiamo parlato così come di Brekalo. Pobega non avevamo il riscatto e il Milan non ha assolutamente voluto parlare nemmeno di un acquisto definitivo, ci abbiamo provato anche con questo questa formula"

Che cosa è successo a Lukic qualche settimana fa?
"E’ un giocatore importante perché ha fatto tanti anni in maglia granata e ha sempre dimostrato in modo anche con i fatti di tenerci e di fare un percorso importante con il Torino. E’ arrivato che era un ragazzino e adesso è un giocatore importante che ci dà tanto sia dentro sia fuori dal campo. Diciamo che è stato un colpo di sole: d'estate fa molto caldo e purtroppo a volte l'alta temperatura...(ride, ndr). E’ tutto rientrato, Sasa è un ragazzo a posto, andiamo avanti. E' stata anche bella la risposta della squadra nella partita di Monza, facendo vedere che una squadra deve andare avanti. E’ stato un bel segnale".

Quanto è corta la coperta a centrocampo?
"Mah,  se abbiamo provato a prendere Praet è perché lo si era valutato, ma abbiamo valutato anche altre ipotesi, ma i nomi non sono mai usciti e che andavano a ricoprire il ruolo di chi è arrivato: Karamoh. Ha le caratteristiche giuste per quelle che erano le nostre necessità. Detto questo, abbiamo parlato tra di noi e valutato che ci sono anche altri giocatori che possono fare quel tipo di ruolo. E' sempre meglio avere qualche giocatore in più, però siamo convinti di avere le risorse giuste per continuare a fare bene. Mancano 10 partite a gennaio e si deve prende un giocatore vero, pronto subito che arriva per migliorare questo Torino. Migliorare questo Toro è una roba importante e seria. Praet aveva queste prerogative. Quando si deve fare una cosa, va fatta bene. Per cui se veniva Dennis aveva un senso, ma nei giorni scorsi si è valutato anche un giocatore con caratteristiche diverse. Non abbiamo trattato cinque giocatori e non ne abbiamo preso neanche uno. O prendevamo Praet oppure avremmo fatto altre valutazioni”.    

Chi vi ha consigliato Radonjic?
"L'idea è nata un paio di mesi prima di prenderlo perché è un giocatore forte, anche se aveva un po’ buttato via il suo talento. Ma ha tutte le caratteristiche per essere importante, però se non lo ha dimostrato prima vuole dire che qualche passaggio a vuoto lo ha avuto. Prima di prenderlo gli ho parlato più di una volta, lui voleva venire al Torino e lo ha dimostrato soprattutto tagliandosi tanti soldi da quello che era il suo salario e nonostante avesse auto diciamo delle non positive referenze. Abbiamo deciso di prenderlo e tutti noi da Specchia a Moretti e tutti gli altri collaboratori siamo convinti ci possa dare tanto"

Chi farà i gol che faceva Belotti?
"Mah, cerchiamo di prendere giocatori di talento e penso che qualcuno lo abbiamo. Abbiamo preso Pellegri, un attaccante che, secondo me, ha caratteristiche veramente importanti, giovane, con voglia e margini di miglioramento. E c'è Sanabria che, oltre ad augurarmi che arrivi a fare il suo personale record di gol, ci dà tanto nella gestione della palla e a livello di manovra. Siamo convinti che ci possano dare il contributo che ci aspettiamo"

Che valutazioni avete fatto sui portieri?
"L'anno scorso spesso e volentieri ho visto un po’ troppo accanimento nei confronti di Vanja, che era al primo anno che giocava con continuità nonostante ormai abbia 25 anni. Un portiere se non gioca non fa esperienza. I portieri giocano anche fino a 40 anni perché l’esperienza ha un valore, oltre all’affidabilità alla bravura e alle caratteristiche. Quando si affida la porta a un portiere che non ha mai giocato è normale che si vada incontro a qualche punto di domanda e a qualche errore, come capita a tutti i calciatori. Ma quando un portiere fa un errore tutti ci giriamo e ci mettiamo le mani in testa e guardiamo il cielo. Purtroppo è un ruolo così. Vanja l’anno scorso ha fatto un buon campionato in relazione al fatto che non aveva mai giocato. E poi ci dà tanto anche nella gestione della palla e nelle uscite. Noi, come tutte le società, valutiamo quelle che sono  le situazioni del mercato e poi tiriamo le conclusioni. Penso che in queste prime partite stia dimostrando di essere un portiere affidabile, ha sicuramente da migliorare, ma ha margini di miglioramento".

A quanto ammontava il budget che le ha messo il presidente Cairo a disposizione per il mercato? Qualche trattativa che ha condotto e che non è andata in porto è stato perché non aveva abbastanza denaro per portarla a termine?
"I giocatori che abbiamo trattato o non sono arrivati per scelta, me ne sta venendo in mente qualcuno ma non faccio nomi perché sarebbe una mancanza di rispetto per chi è qui, o non sono arrivati perché abbiamo cambiato direzione, ma non faccio nomi per rispetto di chi c'è, oppure per altri motivi. Non dico il budget sempre per correttezza perché parliamo di numeri qui seduti e sono milioni, soldi importanti. C’è gente che va a lavorare alla mattina per 1000 euro e fa fatica a venire a vedere la partita. Per cui dobbiamo essere molto attenti e avere rispetto di questo e per ogni soldo che spendiamo. Ho una grande responsabilità e me la sento addosso dovuta al fatto di essere in una grande piazza e che in questo momento storico il calcio non è in un frangente gradevole. Anche altre squadre hanno preso tanti giocatori svincolati. Le trattative che abbiamo avviato sono andate bene e le altre che non sono andate bene non è stato per un motivo economico, ma strategico perché abbiamo cambiato o di scelta del giocatore oppure per valutazioni diverse. Non è stato un problema economico”

Juric prima, ma soprattutto negli ultimi giorni di mercato le fa fatto nomi di giocatori che avrebbe voluto?
"Uno dei due lo abbiamo preso: Karamoh che ha fatto sia l'attaccante esterno che quello centrale con caratteristiche un po’ diverse da quelle che avevamo. Così abbiamo riempito la casella. La valutazione sul centrocampista era stata per Praet. Comunque noi facciamo un calcio di un certo tipo e ci alleniamo anche in un certo modo e, come dicevo, prima di gennaio ci saranno undici partite e quando si fa un acquisto bisogna vedere anche la disponibilità e la possibilità integrare nel gruppo il nuovo giocatore, se sa la lingua oppure no, a che livello è. Eravamo in contatto con l'evolversi del mercato che è andato in una certa direzione"

Avete cercato il mediano muscolare o vi siete orientati solo su un calciatore alla Praet?
"Mi spiace parlare di un giocatore di un'altra squadra, ma Praet era stato valutato perché può giocare anche sulla linea dei mediani. Era soprattutto per quello. E poi dove giocava Dennis l’anno scorso abbiamo Miranchuk, Vlasic e Seck, che con l’Atalanta ha fatto il titolare. Ho già detto abbastanza sui motivi per cui Praet non è venuto"

Quale colpo le ha dato più soddisfazione?
"Forse far andare a giocare chi era fuori dal progetto. I calciatori sono dei privilegiati, ma quando non fanno parte di un progetto non è bello perché sono tutti uomini, persone. La cosa più bella, oltre alla necessità delle uscite che sono sempre complicate, è stata mandare a giocare questi ragazzi. Una cosa bella e positiva per il Torino e sono sicuro che faranno bene"

Linetty può essere considerato un nuovo acquisto?
"Sono molto felice perché Karol è un ragazzo di una bontà e professionalità incredibili: non si è mai lamentato, si è sempre allenato e vorrei fare una statistica di quanti allenamenti ha saltato in questi  anni che è con noi e penso neanche uno. E' un ragazzo veramente eccezionale ed è questa la strada che dobbiamo percorrere. Io voglio sedermi in tribuna al fianco del presidente e guardare la squadra e dire: "Oggi daranno tutto. Giocare male fa parte della professione, come fare un passaggio errato o sbagliare un rigore o una parata. Fa parte dello sport, ma avere giocatori in campo che danno il massimo e si sa che sono dentro la partita è impagabile. E Karol probabilmente in questo è la massima espressione. E’ un ragazzo che ha sempre dato tanto e mi fa veramente piacere perché se lo merita. E quando uno si merita una cosa, la vuole, la vuole piano piano con le qualità, che Karol aveva prima e ha adesso, viene fuori"

Che strategia avete per Gemello? Non meriterebbe di giocare di più magari altrove?
"E' un ragazzo che stimo veramente tanto perché tutti i giorni s’impegna molto e vuole migliorare. Ci siamo parlati in merito a questo e, dico sinceramente, se avesse avuto una richiesta in B probabilmente lo avremmo fatto andare. Se un ragazzino anche abbastanza bravo non ha richieste a chi lo si vende? In serie C sappiamo già quello che può fare Gemello, per cui o aveva una possibilità in una categoria superiore e allora tutti avremmo fatto delle valutazioni diverse, ma non c’è stata. Questo è il punto. Ma non voglio sminuire la Lega Pro, vengo da lì, ma ci sono le categorie apposta e già aveva dimostrato il valore non sarebbe cambiato niente per noi"

Che voto si dà per questo mercato?
"Lo dirò il 6 giugno, ma non per strategia bensì perché lo penso davvero. Ho detto che sono soddisfatto. E se a maggio mi avessero detto che il mercato sarebbe andato com’è accaduto sarei stato contento, onestamente. Non è solo il mercato in entrata. Un direttore sportivo deve fare tante cose, valutare gli ammortamenti, vedere i giocatori in uscita, vedere quelli che si prendono come lo si fa e quelli che escono in che modo avviene per cui a 360° sono soddisfatto. Non mi do un voto perché io valuto ciò che c'è stato dopo u po’ di anni. Se mi si dice hai vinto il campionato di Serie B con la Spal e hai fatto un miracolo. Certo in porta avevamo Meret, c’erano Lazzari e Floccari. Avevamo una squadra forte e allora dicevo speriamo di salvarci, ma ora cosa posso dire? L’esperienza mi porta a dire che sono soddisfatto, ma speriamo che Miranchuk continua a fare bene, che Schuurs sia quello che spero, che Vlasic si dimostri un campione qual è. Ma se un infortunio, una palla anziché dentro va fuori. Ci sono tante situazioni per cui … La soddisfazione c’è, anche nel mercato in uscita, perché comprare i giocatori non è facile nel mercato di adesso, basta guardare i grandi club. Ma non mi do un voto perché non abbiamo fatto niente e dobbiamo fare qualche cosa in più dell’anno scorso. Allora se alla fine miglioreremo rispetto all’anno scorso sarei soddisfatto, ma se non miglioreremo mi gireranno”   

Lukic rinnoverà a breve?
"Ne stiamo parlando e vedremo come evolverà la situazione. E' un giocatore importante per noi, andrà in scadenza nel 2024 e cercheremo di parlarne con i suoi agenti nel miglior modo possibile cercando di trovare un accordo"

Il suo contratto scadrà a giugno, ha già parlato di rinnovo con Cairo?
"Sono contento di essere qui e di avere un po’ cambiato l'inerzia delle ultime stagioni, che non sono state belle soprattutto per quella che è la storia di questo club. Mi piacerebbe ovviamente continuare perché vedo che ci sono grandi margini di miglioramento. C'è da fare tanto da fare, da lavorare per migliorare tanto. Sono uno che dorme poco la notte per trovare sempre soluzioni. Se sarà così vorrei cercare di fare qualcosa di importante per questa società e per questo presidente, che in questi anni ha messo tanti soldi nel Torino. Nel panorama calcistico, tante società che hanno tanti debiti e rischiano tutti gli anni, mentre noi abbiamo la fortuna di avere un presidente che alla fine delle ultime stagioni ha messo soldi. Dico sempre che per una società è indispensabile, oltre alla storia e ai tifosi, qualcuno che metta i soldi e se non c’è nessuno alla fine è dura, ma noi siamo fortunati per cui dobbiamo cercare di fare di più: questo è un chiodo fisso che ho".