LIVE Juric: "Sanabria e Pellegri sono infortunati, Ricci ha la febbre: non ci saranno. Vedo la squadra molto concentrata e sul pezzo. Ci teniamo a cercare di vincere il derby"

14.10.2022 10:27 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Dall'inviata al Grande Torino Olimpico Elena Rossin
Ivan Juric
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Ivan Juric

Battere la Juventus non accade al Torino dal 26 aprile 2015, da allora solo cinque pareggi, l’ultimo nella gara di ritorno dello scorso campionato. Tornare a vincere un derby è un sogno che si vuole trasformare in realtà e oltretutto permetterebbe ai granata di sorpassare i bianconeri in classifica.
L’allenatore del TorinoIvan Juric, fra poco in conferenza stampa presenterà la gara con la Juventus, che si disputerà domani alle 18 allo stadio Grande Torino Olimpico.

Ci sono emozioni particolari per il derby?
"Vedo la squadra molto concentrata e sul pezzo. Tutti noi ci teniamo a fare una grande partita e questa volta a cercare di vincere. L’anno scorso abbiamo sfiorato la vittoria nel derby, specialmente al ritorno quando abbiamo fatto una grandissima partita e quest’anno vogliamo ripeterci cercando di vincere”

Teme la Juventus che è in crisi? Ha un ricordo personale legato a un derby?
"Quando succedono momenti negativi in una squadra poi c’è una forte reazione emotiva e caratteriale, è naturale così. Dopo le sconfitte e le situazioni negative spesso l’ambiente riesca a compattarsi con i giocatori che hanno qualche cosina in più. Non so se la sconfitta con il Maccabi sia buona o no per noi. Quando cominci la partita si va avanti e si dimentica tutto, ma certamente loro hanno grandissimi giocatori che finora non hanno reso bene. Ci sono tratti nelle partite, come anche contro il Milan, nei quali hanno espresso tutta la loro potenza con accelerazioni e qualità. La mia esperienza di derby è maggiormente legata al Genoa, dove ho vissuto derby spettacolari specialmente da giocatore e spesso mi è andata bene. Quello di Genova è un derby forte e sicuramente lo si sente di più"

Come si può far male alla Juve?
"Nell'ultima partita non hanno fatto bene, ma le precedenti sono state diverse, a tratti sono state partite veramente buone e in certi momenti meno. Quando ti va male, gira un po’ tutto male. Il momento della Juve è un po’ così. Il Maccabi ha fatto male alla Juventus sulla trequarti e sui cross con un gioco diretto e semplice. Il nostro gioco è quello e cercheremo di fare ciò che facciamo di solito in partita"

Il vostro tormentone è che create occasioni da gol, ma poi ne fate pochi. Vi manca un po' l'apporto degli esterni?
"Per il gol sì, però con l'Empoli Lazaro è stato pericoloso e Aina ha sfiorato il gol un paio di volte da fuori e di testa da dentro l’area. Prima non ci arrivava, ma adesso sì. Dobbiamo essere orgogliosi per la gara con l’Empoli perché dopo quindici minuti di arrabbiatura per il risultato (pareggio agguantato all’ultimo, ndr) arrivi a casa e poi pensi che li hai completamente sfondati a livello del gioco non concedendo niente contro una squadra che ha fatto una bella partita sotto ogni aspetto. E’ mancato solo il gol ed è quello che penalizza. Arrivi fino a un certo punto. Le statistiche, che si guardano molto, dicono che dall'anno scorso per questo ci mancano tantissimi gol che avremmo potuto fare: abbiamo perso 9 punti l’anno scorso tra gol non fatti e subiti e ora siamo già a 4 poiché avremmo dovuto segnare cinque gol in più e subirne due in meno. Sono statistiche pesanti. Dobbiamo chiederci quali sono le ragioni di questo trend. La squadra, per le statistiche, in teoria dovrebbe essere in un'altra posizione per punti e invece non lo è. Questo fa un po’ pensare, può essere per sfortuna, per la qualità dei giocatori o per il modo di giocare. Sicuramente è un problema. Con l'Empoli abbiamo avuto un dominio totale con una squadra forte e che ha fatto sempre bene, dispiace non aver vinto perché poi arrivano gare dove non sarà così e non saremo sempre così brillanti e non si vincerà per questo"

C’è frustrazione nella squadra visto che domina e poi non raccoglie quanto semina?
“No, non ci deve essere frustrazione, ma ci sta in momenti in cui si lavora tanto e poi non si ottiene altrettanto. Con l’Empoli i ragazzi sono stati splendidi nella pressione e nel creare gioco e nell’attaccarli, ma avevamo anche un po’ di paura perché loro hanno fatto grandi partite, come contro il Milan, e hanno sempre messo in difficoltà tutti. Con noi però l’Empoli non ha mai tirato in porta, non si è mai avvicinato a farlo. Sappiamo che Lammers è forte così come Parisi che possono fare male agli avversari. I ragazzi sono stati perfetti e non vincere porta un po’ di frustrazione, ma questa sensazione non deve prolungarsi nel tempo. Bisogna insistere e credere, ma è chiaro che se continua così alla lunga diventa un problema e invece di fare 58-59 punti ne fai 50. E poi ci sono squadre che hanno fatto molto meno di noi e hanno 7/8 punti in più di noi. Cambia la prospettiva, l’entusiasmo a livello emotivo. Non deve influire troppo la frustrazione e dobbiamo essere concentrati su ciò che dobbiamo fare cercando di migliorare e trovare soluzioni anche un po’ diverse, anche se credo sia difficile migliorare su certe cose”

Dopo un anno che cosa ha imparato sui derby a Torino, che spesso e squilibrato e beffa per i granata? In campo i giocatori, anche se cambiano di anno in anno, si portano questo peso?
“Quello di Torino è un derby squilibrato completamente. L’anno scorso abbiamo giocato due derby e nel primo all’inizio abbiamo fatto bene e poi nella ripresa meno, il successivo è stato di grande livello e abbiamo veramente sfiorato la vittoria. Vogliamo avvicinarci a questo. Secondo me, i giocatori non ci pensano molto. E sono cambiati anche i ragazzi, è un po’ tutto cambiato. Sono molto concentrati sulla partita presente e la vogliono vincere. Si sente che vogliono fare bene e non pensano al passato. A Genova, quando giocavo, sentivamo di più il peso e magari avevamo una cultura diversa. Adesso invece vedo i ragazzi più concentrati sul pezzo, su loro stessi, sull’attuale squadra e non guardano molto al passato. Magari è meglio così. Sono concentrati su quello che devono fare: domani devono fare una grande partita”

Gli attaccanti Sanabria e Pellegri...
"Non ci sono Sanabria e Pellegri: sono infortunati (in sala stampa cala il silenzio e tutti sono sorpresi, ndr). Pellegri da inizio settimana ha un fastidio e vediamo se riusciamo a recuperarlo almeno per la panchina perché ha una vecchia cicatrice che tira e Sanabria ha leggero affaticamento e ieri non è riuscito ad allenarsi e neppure l’altro ieri. Vediamo oggi, ma la vedo dura”

Chi gioca in attacco?
“Abbiamo delle soluzioni”

Con Pellegri andate più dentro, invece con Sanabria manovrate maggiormente. Karamoh ha la forza per darvi la stessa verticalità?
“Spiace per Pellegri perché ha queste vecchie cicatrici risalenti ai tempi del Monaco. Il ragazzo è stato veramente sfortunato, non sono infortuni quelli che gli succedono ultimamente, ma resta bloccato due, tre, quattro giorni. La mia sensazione è che nelle partite che ha giocato per il modo di attaccare è un attaccante vero, anche sui cross e sulla potenza. Per questi problemi ancora non riesco a farlo rendere come pensavo. Sanabria ci dà molto più gioco, creiamo tanto anche se poi magari mancano altre cose. Adesso, per domani, dobbiamo pensare bene cosa fare. Karamoh è diverso da Pellegri, è un esterno, attacca gli spazi e con l’Empoli è entrato bene. Ho queste soluzioni, vediamo oggi che cosa accade con questi due. Non ho ancora deciso, vediamo”

Schuurs ha capacità ad avanzare palla al piede, ma dal punto difensivo è già in grado di contrastare attaccanti come quelli della Juventus senza rischiare falli?
"E' il top nell'uscire palla al piede e avanzare. Secondo me ha fatto passi in avanti a livello difensivo in questo mese e mezzo. Ci stiamo lavorando ancora tanto, ma siamo molto contenti e soddisfatti. Ogni partita è una prova, vediamo quanti passi in avanti ha fatto e quanti ne farà. E’ un ragazzo sveglio che vuole imparare e fare. Ha certe caratteristiche come quella di uscire palla al piede e i passaggi sono precisi e di altra qualità, in questo di siamo. Deve continuare facendo ciò che fa e aumentare e l'efficacia difensiva, va bene e siamo contenti. Domani per lui sarà una bella prova"

A centrocampo per caratteristiche Linetty e Ricci …
"Manca anche Ricci. Ha avuto la febbre a 40 l’altro giorno"

Qualche altro non ci sarà?
“No, Sanabria, Pellegri e Ricci mancheranno”

Chi è il rigorista?
"E' Lukic, già l'anno scorso era lui: non cambio"

Lukic sta bene?
“Sì. Mancano solo questi tre. Ricci ha preso la febbre e gli altri due hanno problemi. Vediamo oggi, magari passa la febbre a Ricci, ma la vedo dura perché sta prendendo gli antibiotici. E gli alti due hanno questi problemini. Gli altri sono a posto”

Il Toro è sempre meno italiano, con l'Empoli ha giocato solo con stranieri che vengono da paesi diversi. E’ un vantaggio o uno svantaggio? E’ facile spiegare loro cos’è il derby?
"Siamo multiculturali, è cambiato il calcio. E’ normale che un Buongiorno o un Pobega oppure un Pssina vivono diversamente il calcio da Schuurs o Aina. Sono ragazzi diversi, che hanno una cultura differente. Hanno idee diverse, vivono in un modo diverso, ma mi trovo bene con tutti. Anche con le lingue va benissimo. Mi piace l'italianità perché calcisticamente sono cresciuto qui da calciatore e allenatore. Penso che sia importante avere valori del territorio, di avere un attaccamento e qualche cosina in più: è utile. Ma devi essere anche bravo a creare un gruppo con giocatori che arrivano dalla Svizzera, dai Balcani, dall’Olanda o dall’Africa. Persone completamente diverse. Anche la società è diventata multiculturale e dobbiamo trovare un legame che unisce. Sicuramente questi ragazzi vedono le cose in modo un po’ diverso perché nel mondo ci sono visioni differenti, ma questo è un gruppo che anche l’altra partita mi ha dimostrato, come dall’inizio del campionato e già l’anno scorso, che  si sta legando. Sono molto uniti tra loro"

Domani ritroverà Bremer. Come si può evitare la sua marcatura?
"Bremer è un top e quando uno fa il salto di qualità andando dal Toro alla Juve, magari non è il massimo della vita, ma sono stra-felice per lui perché va avanti e raggiunge ciò che ha sognato: giocare in Champions e guadagnare molti più soldi. Abbiamo fatto insieme il percorso di un anno, prima voleva andare via poi è rimasto, ha imparato tanto e ha fatto una stagione da miglior difensore della Serie A. E’ un grandissimo difensore. Ora alla Juve sta marcando un po’ diversamente, più di reparto e ci sono situazioni un po’ diverse rispetto a quando era con noi. Dovremo fare tanto movimento perché se gli stai appiccicato non vai lontano e ti mangia"

Lei non ha un cagnolino bianconero? Bremer lo aveva e poi è andato alla Juve.
“No. A Bremer è capitato così. E’ stata una scelta giusta per la sua carriera professionale. Non ho cagnolini bianchi e neri”

Rodriguez che giocatore e capitano è?
"E’ un figliuzzo. E' particolare, un professionista che ha un modo completamente diverso da quello che siamo abituati: ha una preparazione del suo corpo per le partite che magari altri non vedono e in allenamento è diverso, ma la sua testa è indirizzata verso la partita e fa tutto per rendere al meglio in gara. Se lo si vede solo in allenamento si può dire che non sia ciò che ci vuole, ma quando vedi tutto ciò che fa per rendere bene capisci che tipo di professionista è. Mi ha conquistato dal primo ritiro, quando mi avevano detto che doveva andare via perché non era buono nel senso che non andava bene. Ma dico questo proprio perché ho visto la cura che ha del suo corpo per allenarsi e giocare bene. E' uno silenzioso, non parla molto, però, secondo me, la sua parola vale quando parla gli altri lo ascoltano”

Come mai non avete aperto le porte del Filadelfia ai tifosi almeno questa settimana?
"Non ci è arrivata la richiesta. Io sono sempre aperto a tutto, non è un problema far vedere gli allenamenti, magari quando si provano i calci piazzati è normale chiudere. Magari fosse arrivata la richiesta si sarebbe fatto un allenamento pubblico, però almeno a me non è arrivato niente"

Con la Juve sarà più importante l’aspetto tattico o quello psicologico? Che Juve si aspetta?
"Allegri ha allenato la Juve per tanti anni e ha un altro tipo di giocatori a disposizione e magari gli bastano quindici minuti per spiegare certe cose e se si vuole cambiare tanto è più facile. Era una caratteristica di Allegri nel primo ciclo vincente cambiare perché i giocatori che aveva erano in grado di fare subito click e cambiare. Non so domani cosa aspettarmi perché hanno giocato sia con il 3-5-2, sia con 4-4-2 e poi con il 4-3-3. Ci possiamo aspettare di tutto. Con Di Maria si poteva inquadrare bene, ma non c’è e quindi ci dovremo adattare alle varie situazioni. Questa partita va giocata bene in tutto sia a livello psicologico sia a quello tattico e di gioco: non puoi sbagliare niente"

Le opzioni in attacco sono Seck e Karamoh o c'è qualche altra possibilità?
"No, come attaccanti abbiamo Miranchuk, Seck, Karamoh, Radonjic e Vlasic e di questi cinque ne sceglieremo tre”

Se non ci saranno Sanabria e Pellegri, Miranchiuk lo vede come punta?
“Miranchuk può fare di più, può crescere, però ci lega. Nelle ultime partite, anche con il Napoli, quando abbiamo giocato molto bene per lunghi tratti e pure nell’ultima con l’Empoli, sono rimasto veramente contento perché ho visto un bel legame tra lui e Lukic, si scambiano di posizione e fanno altre cose, e non  vorrei spostarlo dal suo ruolo naturale. Piuttosto adatto qualcun altro al posto di Sanabria"

A gennaio in sede di mercato dovrete trovare una soluzione per l'attacco?
"Non è una priorità dall’inizio, non entro più in certe situazioni o scelte e mi concentro molto su ciò chi ho a disposizione e sul migliorare i ragazzi che ho. Lavorare di più e meglio, inventarsi le cose. Non voglio pensare ad altre situazioni”

Vincendo il derby entrerebbe nella storia del Toro. Sarebbe contento?
"Sinceramente non penso a me in questi termini. Il gruppo merita una grande vittoria per le statistiche, per come i ragazzi si comportano da quasi un anno e mezzo, per quante partite hanno fatto bene, per come sono cresciuti. Questi giocatori si meritano una grande soddisfazione e questa partita ci può portare questo. Tutto bene, ma ci manca quella cosa che porta l’entusiasmo totale, anche nei nostri cuori. Domani vogliamo fare una grande partita, i ragazzi sono concentrati su di loro e se la meritano una grande partita. Proveremo a fare una grande vittoria”

Si può dire che una grande vittoria domani potrebbe essere il fulcro della ripartenza?
“No. Bisogna pensare che sia un fulcro, ma che domani possa andare alla grande, o come andrà, e poi martedì si riparte dal Cittadella. Il calcio è sempre pezzo sul pezzo, non è un crocevia dove tutto può cambiare o un positivo o negativo. Dopo aver fatto tantissime grandi prestazioni e sfiorato tante volte grandi risultati non siamo riusciti ad ottenerli. Ci manca un pezzo, non c’è questo o quello, siamo sfortunati o sono io che non sono abbastanza bravo a far capire certe cose oppure altro. Questo gruppo ha dato tanto e merita una soddisfazione importante".