LIVE Juric: "Quello di Zapata non è proprio un infortunio. Sanabria lo vedrò dopo in allenamento. Queste due settimane mi hanno reso fiducioso"
Il Torino vuole voltare pagina dopo la sconfitta nel derby e cercare di ritrovarsi visto che l’inizio del campionato non è stato dei migliori sul piano del gioco e dei risultati. I granata non vincono in casa dalla partita con il Genoa dello scorso 3 settembre, che è stata anche l’unica vittoria nelle ultime 11 gare disputate in campionato al cospetto del proprio pubblico, includendo anche quelle della scorsa stagione dopo la vittoria con il Bologna del 6 marzo. L’allenatore del Torino, Ivan Juric, fra poco in conferenza stampa presenterà la gara con l’Inter che si disputerà domani alle 18 allo stadio Grande Torino Olimpico.
Come ha visto i giocatori rimasti?
"Molto bene. Hanno lavorato molto bene e con grande spirito e mi sono piaciuti. Sono tornati poco alla volta tutti, ma non ho ancora visto Sanabria e lo farò oggi. Sono state due buone settimane di lavoro".
Come vede l'Inter?
"Penso di aver fatto sempre ottime prestazioni contro l’Inter: una volta abbiamo pareggiato all’ultimo minuto e un’altra perso sempre all’ultimo minuto e l’ultima volta abbiamo avuto veramente tanto occasioni di fare gol, ma non ci siamo riusciti. E' una squadra ancora più forte rispetto all’anno scorso: hanno conoscenze perché giocano sempre con lo stesso modulo, si muovono bene e hanno aggiunto anche tanti cambi così possono variare a centrocampo e dietro".
Sanabria può giocare visto l'infortunio di Zapata?
"Non lo so, lo vedrò nell'allenamento che ci sarà dopo la conferenza stampa. Vedrò in che condizioni sta".
Ha provato nuove cose durante la sosta, magari le due punte?
"Io non pensavo alle due punte, ma a variare il sistema tattico. Per me non è questione di due punte e mettere un giocatore là o qua: è una banalità allucinante parlare in questo modo. Per me l'importante è che i giocatori si allenino forte e che si mettano a disposizione in modo che io possa scegliere qualsiasi cosa mi venga in mente. Sicuramente non è un bene perdere Zapata, non lo voleva nessuno".
L'aver perso Zapata a ridosso della gara con l'Inter la costringe a cambiare i piani per la partita di domani?
"No. Il suo non è un infortunio, è una vecchia cicatrice che la sente tirare, non si è fatto male dal punto di vista muscolare. E questo vuole dire che stringendo i denti e anche rischiando può giocare. Queste cose succedono, ma, spero già per la prossima partita ci sia. Questo è come dovrebbe andare, ma con i muscoli non si sa mai. Ma per domani non mi cambia nulla: l’uno o l’altro giocheranno".
Ha ritrovato poco alla volta chi era andato in Nazionale come ha visto in particolare Ilic, Vlasic e Radonjic che possono fare la differenza?
"Vlasic è tornato prima, si è allenato con noi. E’ un ragazzo che merita tutto: un allenatore gli dà tutto perché ha volontà di migliorarsi, di lavorare, di crescere e ha consapevolezza. Ha fatto buonissimi allenamenti e spero che domani faccia una grande partita. Ilic e Radonjic si sono allenato con noi solo da ieri e hanno fatto più un lavoro tosto di scarico quindi non posso dare un giudizio se non generale sulle loro condizioni: hanno giocato molto poco e so che la loro Nazionale si allena anche poco. Vediamo oggi quando faremo un allenamento più intenso in che condizioni sono".
Ma Zapata, per la prossima partita sarà a disposizione?
“Io spero sinceramente che dopo questa partita possa esserci perché non mi sembrava che fosse un problema lungo e invece n questi giorni è andata così e non è il caso di rischiare, mettiamola così Quindi se non ci sarà nessun tipo di infortunio spero che per la prossima sia pronto”.
Come sta Buongiorno?
"E' al limite, spero che anche lui per la prossima ci sia, come avevamo già detto quattro settimane più una per ritrovare la condizione".
Come sta dopo il derby? Si è ricaricato?
"Avere emozioni nel mondo di oggi è una cosa bella, io le esprimo e voi lo vedete. Qualcuno si fa delle domande, ma io il giorno dopo sono forte, carico e pronto. Le emozioni, tristezza, felicità e rabbia, sono una cosa bella e tutto questo dà la forza per affrontare le cose. Sentirsi triste dopo un derby perso così mi dà una carica allucinante per non sentirmi mai più come mi ero sentito dopo la partita. Ma anche quando si vincono le partite questa generazione sta perdendo un po’ il gioire forte per caricarsi per la successiva e per rivivere di nuovo certe emozioni così forti. Io esprimo le mie emozioni e a volte qualcuno ci cavalca sopra o dà giudizi. Dopo il derby ero molto triste da piangere e sono andato a casa ed ero triste, poi la mattina dopo mi sono svegliato ed ero meno triste e il giorno dopo ero già carico per lavorare forte ed è giusto che sia così”.
Riconfermerà la fiducia Milinkovic-Savic, gli ha parlato dopo il derby?
"E' andato in Nazionale e non ci siamo parlati. Ieri ci siamo visti. Abbiamo fatto la scelta su un portiere che non aveva giocato molto e quindi metti in preventivo che possa succedere che fa degli errori. Anche i grandi portieri fanno errori appena iniziano a giocare con una certa frequenza. Ciò che mi fa insistere su di lui è che sta lavorando come un matto, che ha una positività enorme ed è consapevole delle cose che vanno bene e di quelle che vanno male. Come per tutte le persone e i giocatori bisogna dargli fiducia. Quando c’è da soffrire lo si fa tutti insieme, sperando che arrivino giorni migliori".
Ci dice qualcosa in più sullo spogliatoio e se lo spirito di rivalsa di cui parla è stato condiviso dai giocatori?
"Ho visto belle cose nei ragazzi che sono rimasti attenzione e voglia di lavorare. Vlasic e Rodriguez sono tornati subito già a inizio settimana. Ho visto gente con la grinta e la voglia giuste. Mi ha fatto molto piacere percepire questo ambiente positivo, anche tra di noi va tutto bene e speriamo che tutto si trasmetta in partita e che riusciamo a fare un buon risultato".
Come sta vedendo Ricci e Ilic perché si ha la sensazione che ultimamente non reggano del tutto dal punto di vista fisico? E quanto è importante Tameze nelle rotazioni?
"Sapevamo che Ricci e Ilic sono una coppia in un certo senso fragile a livello fisico, adesso magari sono verso il basso, mentre l'anno scorso per un periodo erano verso l'alto. Ne siamo consapevoli, ma secondo me la cosa più importante è come lavorano durante la settimana: la percezione delle cose e come vogliono crescere. Anche sulla base di questo faccio le scelte. Sono due giocatori che possono crescere molto a livello fisico se vogliono, così come possono fare meglio a livello tecnico. Tameze e Linetty sono giocatori che in certe situazioni reggono meglio".
Come sta Pellegri?
"Ha fatto due settimane pulite: non si è fermato, ha lavorato e ci ha dato buone risposte con la continuità di allenamenti. Siamo contenti di cosa ha fatto”.
E pronto a giocare?
“Sì, a volte ha delle pause e ogni tanto si ferma per vari fastidi, però adesso ha fatto due settimane piene, senza sconti specialmente l’ultima bene”.
Ci ricapitola chi mancherà domani e chi ha recuperato?
"Sazonov sta bene, Zima convive un po’ con il dolore, ma sta andando meglio, Soppy è verso il recupero e Buongiorno spero di averlo per la prossima settimana come Zapata. Djidji è ancora fuori".
Un commento sul caso scommesse? Ne avete parlato nello spogliatoio?
"Penso che questi ragazzi hanno un grosso problema con il telefonino, con il modo di vivere le emozioni: è un mondo che toglie una parte della vita, può essere connesso in un certo senso. Si chiudono molto dentro il telefonino e gran parte della loro giornata è quella. Abbiamo accennato e parlato dell'argomento: nessuno si aspettava che potesse succedere una cosa del genere".
Prima della sosta sembrava un po’ sconsolato, adesso pensa di riuscire ad entrare nella testa dei suoi giocatori?
"Sconsolato no. Non siamo riusciti ad alzare tanto il livello negli ultimi due anni perché alcuni giocatori non sono riusciti ad avere continuità e a segnare di più. Io non pensavo che non ci saremmo riusciti perché quando ottieni queste cose una volta dai un po’ per scontato che poi accadano. Si passano periodi brutti con magari litigi e discussioni e poi lavori e quando ottieni un certo rendimento che è frutto del lavoro e non della casualità pensi che la cosa sia guadagnata per sempre, che rimane per tutta la vita a prescindere da chi è l’allenatore. Ho sottovalutato un po’ questo”.
La squadra sa che domani sarà un passaggio cruciale? Avrà un carattere combattivo, garibaldino, coraggioso e anche un po’ spregiudicato come nei primi due anni?
"La squadra è cresciuta in tutti i sensi in questi due anni come organizzazione del lavoro, come prestazioni e come tutto e avevamo sensazioni positive, mentre adesso abbiamo sensazioni non così positive. Queste due settimane a me e a tutti noi sono servite per capire perché in due anni c’è stata una grande crescita e i ragazzi individualmente e come gruppo sono andati in avanti e abbiamo dato la percezione ai giornalisti e ai tifosi che la squadra era in crescita, ma poi non siamo riusciti a ripeterci quest’anno. Poi si analizza e mi chiedo se ho sbagliato io. Quando faccio bene mi complimento con me stesso e per due anni ho avuto livelli altissimi come allenatore, ma evidentemente si poteva fare meglio in alcune situazioni. Sono state date per contate certe cose per le quali si pensava che si potesse solo crescere credendo di aver acquistato tutto ciò che necessita una squadra, ma ti rendi conto che non è così”.
Se si parla di umiltà, ha un senso? Cosa dava un po’ per scontato?
“E’ come ho detto prima, se si portano i giocatori a un certo livello con il lavoro e le discussioni andando su e giù e poi ottieni il rinnovo del contratto, l’apprezzamento e i tifosi quando vai in centro ti fanno i complimenti allora ti presenti all’inizio della nuova stagione con un bagaglio importante e a me è sempre successo così in 14 anni che sono allenatore: un giocatore, a prescindere se vado via e arriva un altro allenatore, continua ad andare forte perché sa che facendo in un certo modo si hanno dei vantaggi. Io pensavo di ottenere questo e invece non l’ho ottenuta. Penso che una squadra sia composta da uomini e più uomini sono proprio dentro, dentro allora la squadra è più forte. Se siamo riusciti a fare due anni, secondo me, a buonissimi livelli e pensando tutti quanti che avremmo potuto fare anche di più è perché tutti questi ragazzi hanno dato il massimo e sono andati quasi, quasi oltre in certe situazioni: i migliori campionati disputati e il maggior numero di gol fatti. Quest’anno però non stiamo dimostrando questo livello”.
La squadra ha dato anche il 120%, mentre adesso il 70%. La resa può migliorare?
"Basta veramente il 5% in meno, un po' di superficialità in più o di massa grassa in più oppure lasciarsi andare un po’ di più e per un giocatore normale si abbassa tanto il livello. Guardando le nostre prestazioni, la nostra crescita e i nostri giocatori io vedo, in tutta sincerità, un po' questa cosa. Evidentemente è colpa mia che ho magari sottovalutato certe situazioni. Quando mi dico che sono stato bravissimo a portare a certi livelli tutti i giocatori e come squadra potevamo crescere ancora di più ed essere maggiormente altruisti e meno egoisti per diventare forti, forti e invece ho lasciato correre qualche cosa che non dovevo tralasciare. Perdendo il 5 o il 10% lo si vede tanto in una squadra normale. Ma dall’altra parte queste due settimane mi hanno dato grande fiducia”.
Sentendola parlare si ha la sensazione che questa stagione sia già andata e che non ci sia la possibilità di rimediare.
“No, assolutamente. E’ il momento in cui si affrontano le cose. C’è grande voglia. Sono ragazzi splendidi per come si allenano. E poi c’è stata qualche situazione che non mi è piaciuta, che ho permesso, però da Schuurs a Buongiorno a Linetty e Ricci e tanti altri sono splendidi e hanno dimostrato dal niente di diventare giocatori e essere considerati e hanno anche fatto grandi prestazioni per questo sono molto fiducioso. Si fa la tragedia e siamo un po’ tutti delusi, ma dove sono le squadre come il Torino? Dove ci mettete? Siamo più forti come squadra e come rosa del Sassuolo e del Bologna? Un punto, due e siamo là dove sono le altre e giocando sotto il nostro livello ed è quello che sento dire e che percepisco anch’io. Non è una situazione di disastro totale perché si parla di un grandissimo campionato per squadre che hanno un unto più di noi. Siamo realisti: noi recupereremo, non ho dubbi. Anche se domani sarà durissima, ma queste due settimane a me sono servite tantissimo per avere una visione più ampia, per respirare bene e pensare a tutte le cose. Sono convinto che i miei ragazzi ripartiranno forte. Sappiamo che domani non dipende tutto da noi, ma faremo un grande campionato: non ho nessun dubbio".